Gabriella Accardo Lun Dic 13, 2010 11:37 pm
Ho già avuto modo in passato di "imbattermi" in questo ragazzo (anche per la vicenda delle Olimpiadi di cui i media si occuparono ampiamente nel 2008) e nonostante ciò sono rimasta ugualmente colpita dalla naturalezza con cui Pistorius si muove sulle protesi, tanto che sembrano una parte integrante del suo corpo.
Per quanto riguarda la partinenza o meno della sua partecipazione alle Olimpiadi in gara con i normodotati, umanamente sono portata a sostenere questo "riscatto", fosse solo come riconoscimento dell'impegno e del lavoro che l'hanno portato a risultati ottimali, e di cui mi stupisco ogni volta che ci penso; dall'altra pero', come già detto anche a lezione, considerando l'alta posta in gioco, il duro, durissimo impegno di tutti coloro che gareggiano a questi livelli, e come anche pochi centesimi di secondo possano fare la differenza, credo che sia legittimo, proprio nel rispetto del lavoro di tutti, affrontare la questione di un possibile vantaggio dato (sembrerebbe un paradosso!) dalle protesi. E' anche vero, pero', che di fronte a tanti "sotterfugi" che si trovano anche in questo ambiente, sembra un po' un'ipocrisia che si puntino tanto i riflettori su questa vicenda, magari perchè più "visibile" rispetto ad altre, considerato che non viene paragonata ad una realtà idilliaca nella quale costituirebbe l'unica nota stonata.
Quello che mi sembra decisamente chiaro, invece, e che ho avuto modo di constatare anche da interviste passate, è la grande forza d'animo che lo accomuna agli altri personaggi che stiamo conoscendo in questi inontri. Più di ogni commento, è in tal senso esplicita una delle sue affermazioni, che ho letto nell'articolo riportato nel forum stesso:
«Quando la gente mi chiede: cosa provi ad avere le gambe artificiali?, io rispondo: non lo so, tu cosa provi ad avere due gambe reali?»