Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

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Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

"Stanza di lavoro della classe" Forum didattico a cura di Floriana Briganti - corso di Psicopedagogia dei linguaggi, att. didattica aggiuntiva Suor Orsola Benincasa Napoli


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    Messaggio  Marilena Fevola Lun Gen 31, 2011 7:03 pm

    Un film che ho avuto modo di vedere da poco sulla diversità è "The Elephant Man". E' stato un film davvero molto commovente. Il protagonista è un ragazzo deforme dalla nascita e il suo aspetto fà si che venga soprannominato "uomo elefante" (da qui il titolo del film) per la somiglianza con l'animale. Fin da piccolo questo povero ragazzo è oggetto di soprusi, viene infatti utilizzato come fenomeno da baraccone in un circo. Un giorno però un medico vedendolo non riesce a restare con le mani in mano e fa sì che possa prendersi cura di lui nell' ospedale in cui lavora. Da allora oltre il medico anche altre persone riusciranno a guardare dietro il suo aspetto mostruso, scoprendo di trovarsi di fronte ad una bellissima persona, educata e buona d'animo.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 20 Empty Basta guardare il cielo...

    Messaggio  rosa de rosa Mar Feb 01, 2011 12:48 pm

    BASTA GUARDARE IL CIELO:

    Evin è un bambino di costituzione molto esile affetto da una malattia, ma straordinariamente intelligente. Max al contrario è un bambino di corporatura massiccia, ma con gravi difficoltà a socializzare, il che lo rende facile bersaglio per gli altri bambini del quartiere. L'amicizia che unirà Kevin e Maxwell quando si troveranno ad essere vicini di casa, li farà diventare inseparabili. Insieme diventano imbattibili, nulla potrà dividerli.I
    ntanto il padre di Max ,Kenny Keane rapisce suo figlio ma Kevin riesce a scoprire il suo nascondiglio chiamando la polizia e facendo mettere in galera il padre di Max (arrestato per omicidio) Alla fine Kevin muore e Maxwell, disperato,si ispira alla sua vita e scrive un libro.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 20 Empty Basta guardare il cielo

    Messaggio  valentina cammarota Mar Feb 01, 2011 3:53 pm

    Basta guardare il cielo (The Mighty) è un film di Peter Chelsom del 1998, basato sul romanzo Freak the Mighty di Rodman Philbrick.
    Kevin è un bambino di costituzione molto esile affetto da una malattia, ma straordinariamente intelligente. Max al contrario è un bambino di corporatura massiccia, ma con gravi difficoltà a socializzare, il che lo rende facile bersaglio per gli altri bambini del quartiere. L'amicizia che unirà Kevin e Maxwell quando si troveranno ad essere vicini di casa, li farà diventare inseparabili. Insieme diventano imbattibili, nulla potrà dividerli, ispirati soprattutto dalle gesta di re Artù e dei suoi cavalieri.intanto il padre di max ,Kenny Keane rapisce suo figlio e Kevin riesce a scoprire il suo nascondiglio chiamando la polizia e facendo mettere in galera il padre di max (arrestato per omicidio) Alla fine Kevin muore e Maxwell, disperato,si ispira alla sua vita e scrive un libro... .
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    Messaggio  valeria trabattoni Mar Feb 01, 2011 8:48 pm

    il film che ho visto e che mi ha colpita è "Prendimi l'anima" ed è la storia di Sabine, diciannovenne ebrea di origini russe, che nel 1904 viene ricoverata nell'ospedale di Zurigo e affidata alle cure psichiatriche di Jung discepolo di Frued. Preda di una crisi di isteria la ragazza si trasforma in caso clinico, il primo trattato secondo i dettami della psicoanalisi. Sabine diventa paziente di Jung e anche l'amante. si svolge un dramma d'amore e di psicoanalisi che venne rivelato solamente nel 1977, con il ritrovamento del diario di Sabine e del carteggio tra i protagonisti di un inatteso triangolo amoroso.
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    Messaggio  giulianaguariniello Mar Feb 01, 2011 9:55 pm

    Un film che da sempre mi ha colpito sulla disabilità e che vidi la prima volta al liceo è rain man progettato nel mio anno di nascita 1988.Il protagonista è il famoso dustin hoffman, malato d'autismo e perciò isolato in una struttura sanitaria lontana dalla vita di città. Quando suo padre muore gli lascia una grandissima eredità. Egli ha un fratello Tom Cruise che inconsapevole della sua esistenza cerca il destinatario di quei soldi e quando, con grande sorpresa scopre di avere un fratello, lo porta via dalla clinica e inizia un periodo di conoscenza e di amicizia tra i 2. Inizialmente le difficoltà sono tante e Dustin Offman interpreta il suo personaggio in modo eccellente riprendendo i tratti di una forma d'autismo molto lieve: paure che accompagnano la sua vita, fissazioni su oggetti e su movimenti come quello di percorrere una stanza avanti e indietro in modo continuo, la ripetizione di frasi o parole a volte insignificanti, il suo legame con le regole imposte dall'istituto(l'ora del quiz televoisivo, l'ore del mangiare), crisi di fronte a stimoli sonori o visivi troppo forti. Tom Cruis dopo una fase di ribellione e di panico accetta il fratello e scopre anche le sue capacità che lui definisce "formidabili":l'esattezza nei calcoli usando numeri grandi e risolti rapidamente, la memoria che gli consentirà anche delle vincite al casinò. Devo ammettere che quando sento parlare di autismo il mio primo pensiero è volto a questo film, mi rendo conto che però la patologia pervasiva dello sviluppo trattata nel film è solo una delle tante forme di autismo che ritroviamo nella relatà. Nei casi medi o più gravi dimensioni come il linguaggio o la motricità, la relazione con l'altro sono profondamente alterate e il bambino cosi vive "in un mondo tutto suo" dove il legame con l'altro non significa relazione ma spesso è solo un rapporto"utilitaristico"per raggiungere dei fini o degli scopi. Tutta questa sfera non viene trattata nel film ma la percezione che un autistico ha della vita e gli occhi con cui la società e i parenti guardano un autistico è centrale nel film che propone dinamiche attuali e molto diffuse.
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    Messaggio  marianna biffaro Mar Feb 01, 2011 10:13 pm

    "Comincia con tre polpette al sugo questa storia. Tre polpette di carne di vitello vomitate nel bagno di casa con la porta spalancata. 'Anoressia mentale' sarebbe stata la diagnosi psichiatrica. Mio padre non avrebbe mai voluto crederci..."
    E' difficile credere all'anoressia mentale. Chi la osserva da fuori non riesce a concepire che il cibo possa diventare un nemico così, all'improvviso, apparentemente senza motivi.
    Chi la vive non capisce più come sia possibile per le persone riuscire a mangiare senza pensieri, senza ansia, senza angoscia.
    Briciole: un'anoressica non concede più di tanto cibo al suo corpo.
    Briciole: un'anoressica non concede più di tanto spazio al mondo esterno.
    Ma succede che anche una briciola di emozione può ribaltare la vita
    il tema che vorrei trattare in seduta d'esdame è l'anoressia, malattia che dilaga nella nostra generazione anche alimentata dai canoni estetici imposti dalla società odierna.
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    Messaggio  marianna biffaro Mar Feb 01, 2011 10:26 pm

    Succede a volte che la famosa mela al giorno, invece di levare il medico di torno, lo faccia arrivare. Succede se la mela è la sola cosa che ingurgiti nel corso di una giornata. Divisa in sei spicchi, a colazione, pranzo, cena. È uno dei consigli per dimagrire in voga in uno dei tantissimi siti «pro ana», i fan club dell’ anoressia gettonatissimi dalle adolescenti smaniose di diventare magre, sempre più magre. «Ho 15 anni, sono alta 1 metro e 69 peso 35 chili». «Ho 19 anni, sono alta 1.77 e peso 46 chili. Per Natale devo perderne altri tre». Difficile quando sei già pelle e ossa. Bisogna passare alle maniere dure: tisane e yogurt. Lassativi, bagni gelati, ore di corsa a ritmi forsennati. «All’ inizio può cominciare quasi per gioco, un po’ di dieta, giusto per entrare nei jeans nuovi. Ce la fai e insisti. Ancora qualche chilo in meno e un fantastico senso di euforia in più. È la fase chiamata “luna di miele”: ti scopri capace di controllarti, più forte e sicura. Invece è l’ inizio della malattia.
    "maledimele" un film che porta lo spettatore dentro il mondo dell'anoressia attraverso gli occhi di sara la protagonista
    Sara ha 16 anni ed è una ragazza come tante altre: brava a scuola, simpatica, carina e intelligente. Ma, come tante altre coetanee, è ossessionata anche lei dall'ideale di femminilità proposto dalla società contemporanea e senza che se ne accorga il numero 38 diventa la chiave di lettura della sua vita.
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    Messaggio  giulianaguariniello Mar Feb 01, 2011 10:32 pm

    Un libro che consiglierei di leggere è "veronica decide di morire" di Paulo Coelho, un autore molto famoso a livello mondiale la cui scrittura mi ha appassionato molto.Nel romanzo l'autore riversa la sua storia personale di 3 anni vissuti in un ospedale pschiatrico in cui lo scrittore venne rinchiuso perchè creduto "diverso". La storia della protagonista Veronica mi ha commosso e colpita perchè si tratta di una ragazza a me coetanea , slovena, che decide, per una serie di vicissitudini e di episodi dolorosi, di assumere una grande dose di sommiferi perchè non vuole vivere più. Si risveglia tra le mure di una clinica psichiatrica in cui , mentre viene curata, scopre che tutte le persone ricoverate li dentro sono state definite "folli "dalla gente "normale" che vive al di fuori.Veronica attraverso le sue cure passa dalla consapevolezza della morte a quella della vita fino a comprendre "il miracolo di vivere ogni giorno". Il romanzo è stato scritto alle porte del 2000 e ripropone un pensiero sull'identità, oggi attuale fonte di insicurezze e di paure che Veronoca esprime in questo modo :"Il vero Io è quello che tu sei,non quello che hanno fatto di te".Quante volte le paure divorano la nostra mente condizionando i nostri comportamenti? Considero questo libro importante perchè tratta di una disabilità "creata"dai pregiudizi delle persone e della società. La sua conquista verso la "serenità" è un viaggio che parte da una condizione in cui lei pensa di essere una pazza, una folle che come tale è stata rinchiusa nella clinica, ma questa condizione le è stata cucita addosso dagli altri. Man mano acquisisce la serentità in un luogo che si può definire improbabile per lo sviluppo della stessa, perchè in realtà la serenità è una condizione interna del soggetto e non dipendente dal luogo in cui ciascuno di noi vive.
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    Messaggio  idagiovannettone Mer Feb 02, 2011 9:33 am

    l Cinema si è occupato, in varie occasioni, di storie di malati anche con delle malattie rare, o dei problemi dell'handicap o ha raccontato storie che avevano come personaggi dei portatori di disabilità fisiche o psichiche. Uno dei film che mi sento di consigliare è "la stanza di Marvin".
    trama:Lee vive nell'Ohio, è stata lasciata dal marito, il figlio Hank, che è in conflitto con la madre ritenuta colpevole della partenza del padre, ha problemi psichici, dà fuoco alla casa, viene rinchiuso in manicomio. Un giorno Lee riceve una telefonata dalla Florida. La sorella Bessie, che non sente da più di vent'anni, la chiama allarmata, le è stata diagnosticata la leucemia e la sua sopravvivenza dipende dal trapianto con un midollo osseo compatibile. Bessie non si è mai sposata, per dedicarsi al padre Marvin, che ora è morente nel letto di casa, e all'eccentrica zia Ruth. Per le due sorelle l'incontro dopo tanto tempo diventa occasione di confronto e di scoperta reciproca. Il confronto è aspro e difficile, fatto di accuse e rinfacciamenti di responsabilità. La scoperta avviene tramite Hank che, dapprima freddo e scostante, entra poi in sintonia con la zia e si confida con lei. A poco a poco tra le due sorelle si stabilisce un clima di migliore disponibilità all'ascolto reciproco.
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    Messaggio  idagiovannettone Mer Feb 02, 2011 9:39 am

    "Francesco e la chiave del suo mondo"
    Questo il titolo del libro che consiglio di leggere.
    Il libro racconta la storia di Francesco secondo due prospettive speculari: quella della musicoterapeuta che lo prenderà in cura e quella della madre, che soffre per l’incapacità di decodificare e di comprendere il dolore del figlio. Gli specialisti si appoggiano a differenti teorie che si contendono la priorità e si tratta spesso di linee di pensiero sconosciute alla famiglia che giorno dopo giorno si prende cura di questi bambini. Sarà Francesco a indicare la direzione da seguire e la sua famiglia lo ascolterà. Sarà lui a scegliere la strada, insolita e imprevista: la musica. Grazie alla musicoterapia Francesco uscirà da un’infanzia piena di fobie, di paure, di chiusura totale per aprirsi alla relazione con gli altri. Ma potrà anche esprimere un innegabile talento musicale che lo porterà addirittura a frequentare il Conservatorio.
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    Messaggio  raffaella santopaolo Mer Feb 02, 2011 5:36 pm

    www.diversamenteabili.info
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    raffaella santopaolo


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    Messaggio  raffaella santopaolo Mer Feb 02, 2011 5:40 pm

    alessios4.blogspot.com/2008/10/omosessuali-stefano-mime-fumetto.html
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    Messaggio  m.rosaria buongiorno Mer Feb 02, 2011 8:47 pm

    tema che tratterò in seduta d'esame : la malattia mentale
    un film che mi ha colpito molto è sicuramente "prendimi l'anima"
    Trama
    Il film narra le vicende di Sabina Spielrein, la giovane paziente dei due grandi luminari della psicoanalisi Freud e Jung, e del triangolo che si formò tra di loro dopo che Sabina divenne amante di Jung. Basato sul carteggio segreto tra i tre, trovato casualmente nel 1977, a Ginevra, negli scantinati del Palais Wilson - sede dell'Istituto di Psicologia svizzero - il film narra tutta la vita di Sabina, una giovane ebrea di una ricca e colta famiglia russa, che fu la prima paziente isterica trattata e guarita con il metodo freudiano. Il rapporto con Jung, che fu rivelato da una lettera anonima inviata alla madre di lei, fu da lui negato e vide Freud schierato con Jung contro di lei, che pure aveva accettato come allieva. Attraverso la testimonianza dei ricercatori che hanno consentito al regista - con una ricerca ventennale - di scoprirla, viene raccontata anche la vita di Sabina in Russia. Sabina, infatti, ormai laureata e sposata, torna in Russia dove vive durante il periodo stalinista, che nel 1936 aveva bandito la psicoanalisi, e dove lavora in un asilo infantile all'avanguardia fino a quando i nazisti la uccidono nel 1942 durante la seconda occupazione di Rostov sul Don, sua città natale, dove si era rifugiata con la figlia Renate.
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    Messaggio  m.rosaria buongiorno Mer Feb 02, 2011 8:58 pm

    la legge basaglia determina la chiusura dei manicomi in italia nel 1978 cosi si aprono nuove frontiere per la cura dei soggetti affetti da malattie mentali che non gli permettono di vivere nel contesto sociale. I recenti studi sulla malattia mentale prevedono anche strategie per potenziare al massimo i soggetti per garantire, ad esempio nei casi più gravi, l'autonomia.
    Inoltre come stabilisce l'articolo tre della nostra costituzione è compito dello stato rimuovere ogni barriera che non consente il pieno sviluppo personale.
    Io credo che sia nostro compito in quanto detentori di umanità aiutare e consentire l'integrazione a queste persone in quanto è arrivato il tempo di non girare più il viso dall'altra parte davanti a determinate situazioni ma di prendere coscienza che sono altra espressione dell'essere ... altra che non vuol dire inferiore ma solo diversa... come è diverso ognuno di noi.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 20 Empty TEMA DIVERSITà - FILM

    Messaggio  teodolinda natale Gio Feb 03, 2011 8:22 am

    The Millionaire racconta la storia di un ragazzo di basse condizioni socie-economiche che partecipa al quiz televisivo "Chi vuol essere milionario?". La tensione in studio è palpitante, e davanti a un pubblico incredulo il giovane sta per rispondere all'ultima e decisiva domanda, che potrebbe fargli vincere 20 milioni di rupie .Il conduttore dello show, prende in antipatia il ragazzo perchè non si capacita di come un giovane di umili origini possa conoscere tutte le risposte(infatti poco prima alla domanda da 10 milioni di rupie gli suggerisce la risposta sbagliata ma Jamal non fidandosi di lui sceglie la risposta giusta). Prima di rispondere all'ultima domanda, Jamal viene arrestato e interrogato dalla polizia con l'accusa di frode dopo essere stato torturato tutta la notte.A conclusione del film il ragazzo da la risposta giusta e vince.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 20 Empty Film Si può fare.

    Messaggio  agnese giuliano Mar Feb 08, 2011 9:35 am

    Nello, un imprenditore milanese che ha perso la propria posizione, si ritrova a dirigere una cooperativa di ex pazienti di ospedali psichiatrici, dopo l'entrata in vigore della legge Basaglia. Credendo fortemente nella dignità del lavoro, Nello spinge ogni socio della cooperativa a imparare un mestiere per sottrarsi alle elemosine dell'assistenza, inventando per ciascuno un ruolo incredibilmente adatto alle sue capacità ma finendo per scontrarsi con inevitabili quanto umanissime e tragicomiche contraddizioni.

    Bellissimo, poetico, realistico (i malati di mente discriminati sono un esercito silenzioso).Un film fantastico caratterizzato da momenti commuoventi e altri divertenti.Un film con un tema così grande trattato con una delicatezza che non caratterizza l'animo umano di coloro che vedono queste persone soltanto come diversamente abili e che non riescono ad andare oltre e guardarli con occhi diversi.
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    Messaggio  Valentina Di Maio Mer Feb 09, 2011 10:00 am

    teodolinda natale ha scritto:The Millionaire racconta la storia di un ragazzo di basse condizioni socie-economiche che partecipa al quiz televisivo "Chi vuol essere milionario?". La tensione in studio è palpitante, e davanti a un pubblico incredulo il giovane sta per rispondere all'ultima e decisiva domanda, che potrebbe fargli vincere 20 milioni di rupie .Il conduttore dello show, prende in antipatia il ragazzo perchè non si capacita di come un giovane di umili origini possa conoscere tutte le risposte(infatti poco prima alla domanda da 10 milioni di rupie gli suggerisce la risposta sbagliata ma Jamal non fidandosi di lui sceglie la risposta giusta). Prima di rispondere all'ultima domanda, Jamal viene arrestato e interrogato dalla polizia con l'accusa di frode dopo essere stato torturato tutta la notte.A conclusione del film il ragazzo da la risposta giusta e vince.


    film bellissimo...pochissimi giorni fa l ho visto in tv e devo dire che mi sono emozionata nel vederlo...un gran bel film
    Valentina Di Maio
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    Messaggio  Valentina Di Maio Mer Feb 09, 2011 10:28 am

    IERI NON SAPENDO COSA VEDERE IN TV, HO DECISO DI CERCARE QUALCHE FILM DA VEDERE TRAMITE INTERNET...DOPO UN PO DI RICERCHE MI è CAPITATO SOTTO AGLI OCCHI "RAGAZZE INTERROTTE". UN FILM CHE PENSO DI AVER VISTO TIPO 5 O 6 VOLTE. OGNI VOLTA LO RIVEDO CON LA STESSA INTENSITA DELLA PRIMA. IL FILM PARLA DI SUSANNA, UNA RAGAZZA MOLTO NORMALE APPARENTEMENTE MA , OON UN PESSIMO RAPPORTO CON I GENITORI, PIENA DI INSICUREZZE, RIFUGIANDOSI COSI IN UN UNIVERSO MENTALE TUTTO SUO.
    UNA SERA,DOPO AVER PRESO VARIE PASTIGLIE PER IL MAL DI TESTA,VIENE CONVINTA DALLA MADRE A PARTECIPARE AD UNA FESTA IN CASA SUA. VIENE INDOTTA AD ASSUMERE ALCOLICI,NONOSTANTE ABBIA DETTO RIPETUTAMENTE DI AVER PRESO FARMACI. SI SENTE MALE E DOPO IL RICOVERO IN OSPEDALE I GENITORI DECIDONO DI PORTARLA ALLA CLINICA PSCICHIATRICA "Claymore Hospital".
    PROPRIO QUI INIZIA IL SUO PERCORSO...
    LO PSICHIATRA GLI DIAGNOSTICA LA SINDROME DA BORDELINE E QUANDO QUESTO VIENE RIFERITO ALLA MADRE HA UNA REAZIONE DISGUSTATA.
    NELL'OSPEDALE SUSANNA INCONTRA LE SUE COMPAGNE DI PERMANENZA. LA LEADER LISA , affascinante sociopatica;DAISY,ricca e viziata isterica e dipendente da lassativi; POLLY, sconvolta per le ustioni riportate in infanzia a causa di un incidente; GEORGINA, bugiarda patologica e JANE, una ragazza anoressica.
    LISA E SUSANNA SONO INSEPARABILI ED UNA NOTTE DECIDONO DI SCAPPARE. RAGGIUNGONO DAISY, CHE ERA STATA DIMESSA. QUI SCOPRONO CHE LA RAGAZZA SOFFRE DI BULIMIA FORSE PER IL RAPPORTO INCESTUOSO CON IL PADRE. LISA E DAISY HANNO UNA VIOLENTA DISCUSSIONE IN CUI LISA CI VA GIù PESANTE CON LE OFFESE. IL MATTINO SEGUENTE DAISY SI IMPICCA. SUSANNA SCONVOLTA DA CIO CHE è ACCADUTO TORNA IN CLINICA, MENTRE LISA CONTINUA LA SUA FUGA.
    NEL SUO VIAGGIO SUSANNA IMPARERà AD ACCETTARE IL FATTO DI SOFFRIRE DI DISTURBI QUALI LA DEPRESSIONE, COMINCERà A PARLARE E SCRIVERE SUL PROPRIO DIARIO QUELLO CHE PROVA E GRAZIE ANCHE ALL'AIUTO DELL'INFERMIERA VALERIE RIUSCIRà A CONOSCERE SE STESSA ED AD AFFRONTARE COSI SERENAMENTE LA PROPRIA VITA.
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    Carmela Capasso


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    Messaggio  Carmela Capasso Mer Feb 09, 2011 7:18 pm


    Il film che ho scelto di commentare è Sarahsarà...
    Renzo Martinelli, regista pubblicitario e sportivo tentava da anni di raccontare la straordinaria impresa della sudanese Gudalla Cubara che nel 1974, nonostante fosse zoppa a una gamba, si aggiudicò il quarto posto assoluto nella massacrante maratona Capri-Napoli di 35 chilometri. E lo ha fatto attravero il film Sarahsarà.
    Sarahsarà è ambientato in Sudafrica e racconta la storia di una ragazzina sudafricana dodicennedi colore di nome Sarah, (nella realtà dei fatti narrati è la sudanese Sarah Gudalla Cubara) che perde la mobilità della gamba a seguito della traumatizzazione di un nervo durante una banale iniezione. La sua vicenda si intreccia con quella di Gershe, un giornalista sbandato che appiedato per la rottura del motore, viene quasi travolto dall’ un'ambulanza che porta la piccola sarah in ospedale. Inseguendo il conducente al pronto soccorso, assiste al dramma di due immigrati indiani, Vernon e Karima Gadalla Gubara genitori di Sarah che a 3 anni, resterà zoppa per un'iniezione.
    Pur figlia di facoltosi musulmani e studentessa in una scuola di élite, Sarah soffre di una doppia discriminazione per la sua infermità e per il colore della pelle. Tuttavia quando è in acqua Sarah è come un pesce, in piscina trova il suo riscatto e la sua affermazione. Nove anni più tardi, infatti, Sarah diventa una bravissima nuotatrice e per giunta ha una madre coraggiosa che crede nella sua possibilità di vincere. Dopo il secondo posto vinto dalla figlia nelle selezioni scolastiche, decide di trovarle un allenatore e Vernon, padre della piccola ritrova Gershe, che è stato un ottimo allenatore di nuoto convincendolo ad allenare la piccola. Sarah conosce Ciro, che si occupa, così piccolo, sia del giornalista sbandato sia dell'autofficina ereditata dal padre. Offesa per le continue beffe dei compagni di scuola, Sarah scompare, ed è Gershe a ritrovarla. Ciro le parla della prestigiosa gara di nuoto Capri-Napoli. Il padre, preoccupato dell'ostilità della Federazione e dell'ambiente scolastico rimane a casa, quando la piccola partecipa alla gara di fine anno, vincendola, ma dei rapinatori lo assassinano. La Federazione vieta a Sarah di iscriversi alla gara di nuoto Capri-Napoli, ma Gershe, che Karima ha tirato fuori di galera, accetta di allenare la ragazza. Per seguirla Ciro vende l'officina. Gli organizzatori vietano a Sarah di scendere in acqua; ma lei partecipa lo stesso, ed il suo comportamento impietosisce i giudici che la lasciano terminare: e così giunge seconda dopo un campione americano tra le ovazioni della folla e l'entusiasmo della stampa.

    Ispirato alla storia vera della sudanese Gadalla Gubara – che arrivò quarta tra i migliori fondisti del mondo e prima tra le donne – è un film che esibisce nobili temi civili: il razzismo, l'handicap e le possibilità di inserimento. Offre inoltre,lo spunto per riflettere su alcuni temi che abbiamo trattato durante il corso...
    Prendendo spunto dai testi della professoressa Anna Maria Murdaca (esperta di questi temi), quest’ultima suggerisce che non si deve definire nessuno per sottrazione, ovvero in termini di non ha, non sa fare. Infatti non è la carenza di alcunché che può contraddistinguere chiunque, ma la sua capacità di sentire, di fare, di agire e di pensare nell’unico suo modo specifico e personale. È in questo modo che si viene a determinare la situazione di handicap. È come se fosse il contesto sociale a determinare la condizione di handicap ponendo ostacoli e barriere fisiche, ma anche quelle barriere mentali, che favoriscono il processo di esclusione o quello di emarginazione.
    Nel caso di Sarah la società nella quale vive e la federaazione Nuoto la vedono in termini di colei che non ha le carte in regola per poter nuotare perché non corrisponde ai canoni prestabiliti per poter nuotare e gareggiare. Solo la sua forza di derminazione e il sostegno di poche persone e della famiglia le permettono di poter realizzare il proprio sogno e di poter gareggiare con i “normali”…
    La diversità del suo corpo permette di poter introdurre il tema della resilienza. Quest’ultima è la capacità dell’individuo di reagire in modo propositivo nonostante le situazioni avverse. La Resilienza non è solo il frutto di un’unica capacità, perché nasce dall’insieme delle forze personali di un individuo (umorismo, capacità di adattamento, capacità introspettiva …) e dall’interazione che la persona ha con l’ambiente sociale di appartenenza. Incontrare sulla propria strada persone che restano invisibili di fronte alla persona guardando solo alla deformità del corpo non permette sicuramente di accrescere le potenzialità della resilienza presenti spontaneamente nei bambini. Essa invece si accresce laddove vi è la possibilità di circondarsi di persone che amand o fino al punto di credere che ci sia altro oltre la disabilità, permettono di anadre al di là dei propri limiti fisici per aiutare ad accrescere la propria realizzazione personale.
    E Sarah si è circondata di tali persone aiutandola a diventare dapprima una ragazzina poi una donna capace di realizzarsi in ciò che amava fare, il nuoto. Con esso la sua diversità si annullava : “l’acqua non lascia impronte”.

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