Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

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Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

"Stanza di lavoro della classe" Forum didattico a cura di Floriana Briganti - corso di Psicopedagogia dei linguaggi, att. didattica aggiuntiva Suor Orsola Benincasa Napoli


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  nadia montuori Dom Gen 02, 2011 8:09 pm

    nadia montuori ha scritto:stasera su IRIS andrà in onda il film che più volte è stato citato in questo forum "CODICE MERCURY"...protagonista un bambino autistico.
    Consiglio a tutte di guardarlo, così magari domani possiamo commentare insieme Smile


    Avevo visto questo film qualche anno fa ma devo dire che questa volta l'ho guardato con più attenzione e interesse.
    Il film in sè è un po' troppo violento e la trama non mi ha fatta impazzire, ma mi sono soffermata molto soprattutto sulle parole utilizzate per descrivere Simon, il protagonista, un bambino autistico di 9 anni.
    Il termine "handicappato" viene utilizzato spesso e soprattutto in una delle scene con particolare disprezzo.
    Quando uno dei protagonisti scopre che Simon riesce a decifrare questo sofisticatissimo codice va su tutte le furie dicendo :"è stato decifrato da un bambino di nove anni, per di più handicappato....e se l'ha decifrato un handicappato allora..."

    Spesso i bambini autistici hanno delle doti "geniali" come ho avuto modo di scoprire anche tramite la lettura del libro "LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE", ma nonostante ciò vengono definiti "handicappati" "disabili".
    Perchè? Hanno sicuramente molta difficoltà a relazionarsi col mondo ma forse è "il mondo", è "la società" che non è pronta a relazionarsi con loro!
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty TEMA DIVERSITA' - FILM- Forrest Gump

    Messaggio  maddalena costanzo Lun Gen 03, 2011 11:46 am

    Il film Forrest Gump tratto dal romanzo di Wiuston Groom del 1986. Il protagonista del film un giovane dotato di intelligenza al di sotto della norma,ma ciò che lo caratterizza è il suo rapporto ingenuo e fiducioso con il mondo che sin da bambino fa di tutto per relegarlo nel mondo del diverso.
    Il film spazia su trent'anni di storia degli Stati Uniti, durante questi anni Forrest entra in contatto con diversi personaggi illustri tra cui Presley, John F. Kennedy ecc.. diventerà una stella del football, stabilirà un mero clima di pace tra Stati Uniti e Cina, il tutto senza rendersene conto di quanto questo sia straordinario.Forrest Gump esplora un vastissimo insieme di temi fondamentali di vita, primo fra tutti l'amore.Forrest stesso dice:"Perchè non mi ami Jenny, non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa." Il tema che però fa di sfondo all'intero film è la scarsa intelligenza di Forrest, il messaggio finale che giunge è che non importa essere intelligenti, basta agire nel bene, lui riesce in tutto proprio grazie alla sua spontaneità, si ha anche l'impressione, però, che Forrest sappia esattamente ciò che accade intorno a lui ma che il suo cervello lo registri come superfluo.Ciò che questo personaggio ci ha voluto dimostrare è che l'intelligenza derivi conseguentemente da saggezza.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty TEMA DISABILITA'- SITO O ASSOCIAZIONE

    Messaggio  carmen amodio Lun Gen 03, 2011 1:03 pm

    http://www.comunitadicapodarco.it/
    E' questo il sito di una comunità che offre servizi per la riabilitazione e l'inserimento sociale e lavorativo delle persone diversamente abili. Essa nasce nel '66 ad opera di un gruppo di 13 persone disabili e un giovane prete che decidono di cominciare una vita in comune in una vecchia villa abbandonata a Fermo nelle Marche. La comunità di Capodarco agisce in base ad alcuni princìpi: il rifiuto dell'atteggiamento pietistico nei confronti di chi è in difficoltà; lo stile dell'accoglienza, della condivisione, del coinvolgimento profondo con la storia dell'altro; la progettualità, per finalizzare ogni intervento a una crescita personale; la quotidianità come possibilità di rendersi indipendenti attraverso il lavoro e im momenti di vita in comune. Oggi, grazie a ciò, sono nate delle vere e proprie cooperative di lavoro nel campo della ceramica, dell'elettronica, dell'edilizia ecc.. Inoltre l'impegno della comunità nella lotta all'emarginazione, ha fatto si che nascessero altre comunità in Italia, ognuna di esse impegnata in uno specifico settore.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty TEMA DISABILITA' - SITO O ASSOCIAZIONE

    Messaggio  carmen amodio Lun Gen 03, 2011 1:29 pm

    Ho avuto modo di conoscere le attività della comunità di Capodarco svolgendo il servizio civile in una delle comunità nate in seguito all'iniziativa della comunità di Fermo. Si tratta di una casa-famiglia che accoglie minori abbandonati, maltrattati, segnalati dalle strutture pubbliche. Nel mio anno di servizio civile in questa struttura era previsto un corso di formazione proprio nella comunità madre e quindi a Fermo. E' stata un'esperienza molto forte. Ricordo che ci accolsero delle persone in carrozzina e che la prima cena fatta con loro, parlo di centinaia di diversamente abili, mi lasciò senza parole. C'erano ragazzi spastici, addirittura c'era un uomo che viveva sulla barella perchè aveva perso l'uso delle braccia e delle gambe.
    All'ingresso della struttura mi colpirono queste frasi:
    TI ACCOLGO COME SEI.
    SONO DISPONIBILE A FARE LA STRADA CON TE.
    VOGLIO CHE TU CRESCA.
    MI PIACE ESSERE IL TUO ALTRO DA ME.
    TI RINGRAZIO PER QUEL TANTO CHE VORRESTI DARMI E QUEL POCO CHE MI DAI.
    MI PIACE QUANDO SBAGLI E RIPRENDI LA STRADA.
    TI CHIEDO RISPETTO PERCHE' ANCH'IO LO DO A TE.


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty FILM SULLA DISABILTA'

    Messaggio  *Anna Maria D'Agostino* Lun Gen 03, 2011 1:33 pm

    Il mio piede sinistro è stato un film che ho visto in questi giorni dopo il suggerrimento di un'amica a proposito del forum.
    Storia vera di Christy Brown (1932-81), nono di tredici figli di una famiglia operaia irlandese, paraplegico dalla nascita, che riuscì a esprimersi col piede sinistro, diventando un apprezzato pittore e scrittore. Opera prima dell'irlandese Sheridan, ha molti meriti: la performance tormentata di Day-Lewis (premio Oscar come protagonista insieme con B. Fricker, la madre, premiata come non protagonista) e, nonostante il taglio edificante e nobilmente irrealistico del racconto, una ruvida sobrietà nella descrizione dell'ambiente operaio, con tocchi di umorismo e notazioni che rimandano alla Dublino di Joyce, più volte citato.
    Il mio piede sinistro (My Left Foot: The Story of Christy Brown) è un film del 1989 diretto da Jim Sheridan, tratto dall'omonimo libro che racconta la vita incredibile di Christy Brown, scrittore e pittore irlandese, nato con un handicap fisico quasi totale: l'unica parte del corpo di cui possiede ogni funzione è il piede sinistro.
    Il film è interpretato dal pluripremiato Daniel Day Lewis, che per l'occasione ha voluto imparare a scrivere con l'estremità del piede.L'interpretazione gli varrà proprio il suo primo Oscar come miglior attore protagonista.
    Il film narra la difficile vita di Christy nella sua famiglia composta da dodici fratelli e sorelle, dalla madre che gli sta sempre vicino al padre buono ma burbero che, con il suo lavoro, poi perso, non riesce a offrire una stabilità economica.
    Nel 1999 il British Film Institute l'ha inserito al 53º posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty FILM SULLA DISABILTA'

    Messaggio  *Anna Maria D'Agostino* Lun Gen 03, 2011 1:36 pm

    un altro film che ho visto ed ha come tema la disabilità è Rain Man.
    Charlie Babbit (Tom Cruise), giovane commerciante di auto, scopre, dopo la morte del padre, che l'unico erede dell'immenso patrimonio familiare è Raymond (Dustin Hoffman), un uomo affetto da autismo, che scopre essere suo fratello maggiore. Charlie, sentitosi tradito dal padre e indebitato sul lavoro a causa di investimenti fallimentari, decide di portare via Raymond dalla clinica in cui è ricoverato nella speranza di riuscire ad essere riconosciuto dalla legge come suo tutore e quindi beneficiare del patrimonio paterno. Durante il viaggio verso Los Angeles, che si allunga per le necessità di Raymond (non può volare, non può fare l'autostrada, a causa della sua paura degli incidenti), Charlie comincia a conoscere veramente suo fratello, un individuo tutto gesti meccanici e frasi ripetitive ma dotato anche di una incredibile memoria, grazie alla quale i due ottengono ingenti vincite a un casinò di Las Vegas. Piano piano Charlie si affeziona a lui, grazie anche all'aiuto della sua fidanzata Susanna (Valeria Golino), scoprendo anche che lo strano personaggio che gli cantava le canzoncine da bambino, che egli chiamava Rain Man (una storpiatura del nome Raymond) e pensava fosse frutto della sua fantasia, non era altri che suo fratello, del quale è stato privato per tutti questi anni. Charlie deciderà infine di riportare Raymond nella clinica, rinunciando al denaro (e anche a un assegno da 250.000 dollari che gli era stato offerto per dimenticarsi della vicenda) e promettendo di frequentarlo appena possibile.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty LIBRO SULLA DISABILITA'

    Messaggio  *Anna Maria D'Agostino* Lun Gen 03, 2011 1:41 pm

    Il testo di Gian Marco Marzocchi "Bambini disattenti e iperattivi" racconta di bambini irrequieti, incapaci di mantenere l'attenzione e di controllare l'impulsività, che non tollerano regole e attese e sfuggono al controllo dei genitori. Di fronte a questi comportamenti genitori ed insegnanti attribuiscono al bambino o a se stessi colpe inesistenti. La causa non è un'educazione inadeguata. Si tratta di bambini che soffrono del "Disturbo da deficit di attenzione e iperattività", una diagnosi recente di un vero problema dell'età evolutiva. Nel testo sono definite le caratteristiche cliniche del disturbo, per poi illustrare quali terapie e quali trattamenti possono condurre il bambino e la sua famiglia verso un'esistenza più serena.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty libro sulla diversità

    Messaggio  *Anna Maria D'Agostino* Lun Gen 03, 2011 1:58 pm

    il testo "bambini nascosti" di Jean Marks l'ho letto qualche anno fa. alcuni giorni fa alla ricerca di un testo sulla diversità, ho subito pensato a quel libro che sfogliandolo mi è subito sembrato adeguato. questo testo racchiude le storie di bambini ebrei provenienti da tutte le parti del mondo, i quali erano sopravvissuti alla seconda guerra mondiale nascondendosi da bambini durante l'Olocausto. molti non avevano raccontato la loro storia a nessuno, nemmeno alla propria famiglia. alcuni avevano scoperto da poco che esistevano altri con storie simili.ogni storia raccontata fa emergere le vicende fisiche, psicologiche, emotive che hanno subito ognuno di loro, evidenziando quanto sia stati trauamatici eventi razziali che hanno segnato delle Persone senza nessuna colpa per tutta la vita.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty sito sulla disabiltà

    Messaggio  *Anna Maria D'Agostino* Lun Gen 03, 2011 2:38 pm

    tra i vari siti che ho guardato quello che più mi ha interessato è stato diversamenteabili.info. un sito che si propone di dare informazioni di ogni genere dalla normativa alla sessualità per le persone diversamente abili. questo sito non è un'associazione, può essere considerato un punto di appoggio per diverse associazioni, è un sito che si pone come punto d'incontro e di confronto per le persone diversamente abili e non.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty sito sulla diversità

    Messaggio  *Anna Maria D'Agostino* Lun Gen 03, 2011 2:50 pm

    www.nonaverepaura.org è un sito che cerca di promuovere la pari dignità e gli stessi diritti per ogni persona umana. un sito che nella diversità di genere, di cultura, di nazionalità, di etnia vede un momento di confronto e di arricchimento reciproco superando l'indifferenza e la paura dell'altro.
    il sito si apre con un meraviglioso video in cui emerge quanto siano forti falsi atteggiamenti di accettazione e di tolleranza e quanto ci facciano paura anche coloro che hanno la semplice colpa di abitare al sud di un paese
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    Elena Iacomino


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty Tema diversità: Libro

    Messaggio  Elena Iacomino Lun Gen 03, 2011 7:10 pm

    Ho letto questo libro in terza media si chiama:miche d'ombra di Arianna papini .. forse poco conosciuto non so .Molto interessante perchè narra dell'arrivo di una compagna non vedente in una classe prima media; è la storia di un intensa amicizia tra due ragazze che si scambiano emozioni e sensazioni da universi ignoti in un grande dialogo.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  Elena Iacomino Lun Gen 03, 2011 7:11 pm

    Elena Iacomino ha scritto:Ho letto questo libro in terza media si chiama:miche d'ombra di Arianna papini .. forse poco conosciuto non so .Molto interessante perchè narra dell'arrivo di una compagna non vedente in una classe prima media; è la storia di un intensa amicizia tra due ragazze che si scambiano emozioni e sensazioni da universi ignoti in un grande dialogo.

    Preciso Amiche d'ombra
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty Libro "scritto" da un disabile

    Messaggio  Eliana Palmiero Lun Gen 03, 2011 11:24 pm

    Un libro che posso consigliare è quello scritto dal mio nonno materno, un testo autobiografico dal titolo "Le Ali Spezzate", un libro in grado di scuotere l'anima, il cuore e la mente di chi lo legge..........
    Lui ha sempre detto che la vita può toglierti qualcosa ed attendere, prima di ricompensarti diversamente, che tu sia degno di affrontarla a viso aperto. Allora, e solo allora, si dischiuderà davanti ai tuoi occhi in tutta la sua grandezza. La vita di nonno Vincenzo, infatti, cambia radicalmente con lo scoppio di un proiettile di mitragliatrice che lo ferisce in pieno volto, durante la Seconda Guerra Mondiale. La prima parte della sua infanzia termina così, nel dolore di questo calvario, che avrà però la capacità di offrirgli nuove opportunità di vita, rendendolo forte e generoso ancora oggi, nonché un uomo molto impegnato nel sociale, particolarmente con la sua attività nella Quinta Sezione dell'Associazione Nazionale per non vedenti e ipovedenti, con sede a Giugliano in Campania NA .
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty Un film che non puoi non vedere.....

    Messaggio  Eliana Palmiero Lun Gen 03, 2011 11:45 pm

    Il film "Jack" interpretato da Robin Williams, parla di un bambino che però non è un bambino come tutti gli altri, a causa di una rarissima disfunzione genetica che accelera in maniera anomala la crescita e lo sviluppo fisico. Jack, pur avendo solo dieci anni, ha l'aspetto di un quarantenne. Animati dalle migliori intenzioni, i genitori cercano, in tutti i modi, di tenerlo al riparo dai pericoli del mondo esterno, affidandolo ad un tutore. Ma Jack sente il prepotente bisogno di conoscere il mondo che lo circonda ed è allora che comprende qual'è la dura realtà....... quella stessa realtà in cui vivono i disabili ancora tutt'ora. La realtà del timore, dell'indifferenza, della sfiducia, dell'odio, della prepotenza, del bullismo.......
    Provate a vedere questo film perchè insegna molte cose!!!
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty libro " Nati due volte "

    Messaggio  marzia Mar Gen 04, 2011 6:00 am

    " Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficilie.
    La seconda dipende da voi."
    La lettura di questo libro, di Giuseppe Pontiggia, mi ha fatto molto riflettere sulla diversità e sul rapporto tra il genitore e il figlio disabile. Attorno ai due protagonisti si muove una piccola folla di personaggi che incarnano le diverse reazioni di fronte alla diversità: l'impreparazione e il cinismo, l'imbarazzo e la stupidità, ma anche l'amore sconfinato e la solidarietà altruistica
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty TEMA DIVERSITà e DISABILITà - FILM

    Messaggio  Marialuisa D'Onofrio Mar Gen 04, 2011 12:58 pm

    Il film che ho scelto di commentare si intitola "Il mio nome è Khan".
    TRAMA :" Il racconto è imperniato attorno al lungo flaschback di Rizvan Khan ,che scrivendo all'amata Mandira racconta l'arduo percorso della sua vita. Rizvan è affetto fin dalla nascita dalla sindrome di Asperger , una particolare forma di autismo che gli impedisce di comunicare in modo normale (infatti Rizvan comunica meglio in forma scritta) ; gli fa vivere come una fobia la vista del giallo ; gli compromette i rapporti sociali con schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati. Il protagonista trascorre una difficile adolescenza in India. Qui è vittima di emarginazione ed isolamento sociale e per questo vive sotto la continua custodia della madre e del fratello , geloso delle attenzioni del genitore verso il fratello disabile. A seguito della morte della madre, Rizvan, ormai adulto, raggiunge il fratello affermatosi nel business dei prodotti di bellezza, negli Stati Uniti. La posizione economica del fratello gli garantisce un lavoro sicuro, infatti Rizvan lavora come venditore di profumi a negozi di parrucchiere, e in uno di questi negozi, conosce e sposa Mandira una giovane indiana di religione induista, con un figlio a carico. Rizvan si affeziona molto a suo figlio che prenderà il suo cognome . Proprio dal cognome mussulmano inizieranno i problemi per il ragazzino dopo l'11 settembre. Dopo l'attentato alle Torri Gemelle la loro vita cambia radicalmente : il bambino viene ucciso da alcuni ragazzi americani accaniti contro la religione mussulmana, Mandira caccia di casa Rizvan accusandolo della morte del bambino. Allora Rizvan nella sua ingenuità, promette a Mandira di tornare da lei solo dopo che avrà parlato col Presidente degli Stati Uniti e gli avrà detto di non essere un terrorista. Confuso e stravagante , Khan comincia un viaggio lungo quasi un anno attraverso l'America ostile alla ricerca del Presidente".
    Ho scelto questo film perchè in esso ho riscontrato temi importanti della contemporaneità che sono stati oggetto di discussione di molti nostri incontri all'università. Il filo conduttore della pellicola, sono i concetti di disabilità e diversità ma accanto a questi anche : il rapporto di coppia, i lutti familiari, l’ottimismo americano di poter diventare qualsiasi cosa, l’amore fanno da cornice ad un quadro ricco di significati profondi.
    La mia prima riflessione è rivolta al personaggio femminile del film , Mandira . Mi ha colpito la sua capacità di gestire ma soprattutto di accattare le difficoltà derivanti dalla disabilità del marito. Al giorno d'oggi è difficile assistere a casi come questi perchè del diverso si ha paura, lo isoliamo , tenendolo distante da quello che siamo noi . Il diverso non lo capiamo perchè il più delle volte non proviamo a metterci nei panni dell'altro che consideriamo diverso. In questo film ho visto il congiungersi della "diversità" con la "normalita" ma non solo dal punto di vista della disabilità ma anche dal punto di vista religioso perchè i due protagonisti appartenevano a due frange religiose diverse, lui era mussulmano lei invece hindù. Potrei affermare che in questo caso c'è stato un "abbattimento" delle barriere sociali, religiose, culturali da parte della protagonista che è riuscita ad andare oltre i pregiudizi cosa che al contrario non hanno fatto i cittadini americani i quali hanno iniziato un'irrazionale caccia al mussulmano scatenatasi dopo l'attentao alle Torri Gemelle. Ho trovato questo film straordinario proprio perchè è riuscito a mettere in evidenza aspetti della vita che spesso vengono trapelati o addirittura omessi. Concludo con una frase del film che più di tutte mi ha colpito : " Al mondo esistono due categorie di persone: quelle buone , che fanno cose buone e quelle cattive , che fanno cose cattive . Questa è l'unica differenza".
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty TEMA DIVERSITA': FILM "ELEPHANT MAN"

    Messaggio  smaldonesimona Mar Gen 04, 2011 1:26 pm

    In un altro corso di sostegno ho visto per la prima volta il film. Da subito l'ho trovato molto crudo e toccante al punto che non sono riuscita a guardare alcune scene per la loro atrocità. Essendo un film abbastanza vecchio spero proprio che tutte le violenze subite dal protagonista siano superate e non avvengano più in nessuna altra parte del mondo.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  luciapalmieri Mar Gen 04, 2011 3:31 pm

    TEMA DIVERSITA' : FILM "ELEPHANT MAN".Elephant man è la storia di John Merrick che presenta numerose deformazioni in gran parte del corpo, soprattutto nel capo tanto da venire soprannominato "THE ELEPHANT MAN". Per non essere deriso indossa in testa perennemente un cappuccio cucito ad un cappello, in modo tale da coprire la testuggine e in parte le deformità del viso.
    questo film mi ha aiutato a riflettere sul fatto che bisogna superare le apparenze e sentire l' umanità delle persone. E' un film molto toccante...!!!
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  luciapalmieri Mar Gen 04, 2011 3:42 pm

    TEMA DISABILITA':FILM " UN ANGELO ALLA MIA TAVOLA"DI JAN CAMPION

    Questo film l' ho visto su un canale satellitare della rai e la cosa che mi è rimasta più impressa nel ricordo sono le candele, che illuminano tantissime scene: lei bambina che legge i suoi idoli della letteratura e scrive, lei accasciata sulla finestra a Ibiza, con le luci seriali della cittadina sullo sfondo. Le candele e certi rumori piccoli ma caldi e commoventi; la carta (è una scrittrice...), sfiorata o accartocciata, la pellicola dei "trofei-cioccolatini" che divora all'insaputa della padrona di casa insieme alla sorella (mi sembra fosse la sorella!), il battere dei tasti della macchina da scrivere. I colori tenui, soffusi e ricorrenti, i capelli rossi, gli abiti azzurrini, verdini: le calze, le giarrettiere. Pochissimi nudi, teneri e mai volgari: la fragilità della scrittrice e la tragedia degli elettroshock (200 in otto anni di ospedale psichiatrico). Se è stato un omaggio del regista, come ho letto in una recensione, il regista l'ha amata e studiata tanto, perché, a mio vedere, nel film c'è tanto amore per tutto e una straordinaria attenzione per i dettagli. I denti, marci, della scrittrice, le colline verdi: tanto insomma, inutile che ricominci...
    E' un film di "disabilità mentale"...
    annapaola paduano
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty tema:DISABILITA' film:MI CHIAMO SAM

    Messaggio  annapaola paduano Mar Gen 04, 2011 4:35 pm


    Sul tema della disabilità, un film che mi ha particolarmente colpito per la delicatezza con cui viene trattato un argomento serio come il ritardo mentale è "Mi schiamo Sam".
    E' la storia di Sam, un ragazzo semi-autistico il cui unico amore ed orgoglio è la figlia di sette anni. Quando le autorità minacciano di portargliela via per affidarla ad una famiglia "normale", Sam farà di tutto per tenerla con sè. Un'avvocatessa di straordinaria bravura, rendendosi conto del forte amore che lega padre e figlia, nonostante tutti i dubbi e i pregiudizi della gente, si prenderà a cuore il caso di Sam e lo affiancherà nella sua battaglia. Le tematiche trattate in questo film sono molto delicate e complesse, e ruotano attorno alla domanda "Può bastare l'amore di un padre mentalmente ritardato per allevare con cura una bambina?". Il film non dà una risposta certa: anche se sembra indicarci la via,mettendo in evidenza come, nonostante la diversità del padre, la bambina fa di tutto per ritornare con lui,lascia agli spettatori il compito di rispondere.
    Il lieto fine consisterà nel creare una sorta di famiglia allargata, in grado di inglobare la normalità e la diversità insieme: la bambina avrà la possibilità di far riferimento a genitori "normali", potendo però sempre disporre dell'amore del papà diverso, ma da lei così amato.


    Ida D'Onofrio
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty TEMA DIVERSITà - FILM

    Messaggio  Ida D'Onofrio Mar Gen 04, 2011 4:54 pm

    Il film al quale subito ho pensato è stato il "Miglio verde" ed in particolar modo la mia attenzione è stata rivolta al ruolo dell'attore che interpreta il personaggio di John Coffey . Egli è un uomo che viene condannato a morire nel braccio della morte per essere stato accusato ingiustamente dello stupro e dell'omocidio di due sorelline. Secondo me questo film , anche se non in modo esplicito ma leggendolo trale righe, testimonia a pieno il tema della diversità. I temi affrontati nelle lezioni in aula possono essere rintracciati nelle scene del Miglio verde. Come prima cosa John Coffey era un uomo di colore e qui ci possiamo riallacciare al tema della discriminazione di razza, era un uomo di corporatura alta e robusta non conforme al modello o canone estetico che la società ci impone. Coffey è un uomo che apparentemente ha una forma di ritardo mentale , ciò contribuisce ad appesantire la sua posizione di "colpevole senza colpa". Nonostante le sue caratteristiche fisiche ed estetiche è un uomo fragile, che piange, al quale il buio fa paura . Ciò ci fa capire come noi uomini siamo sicuramente più umani dentro che fuori, il nostro essere è quello interiore non l'involucro che ricopre il nostro animo. Inoltre il secondo attore protagonista, Thom Hanks , nel ruolo di guardia del carcere , ci mostra come interessandosi ed incuriosendosi alla storia di Coffey gli va incontro creando con lui un rapporto di amicizia. Va quindi oltre l'esteriorità del detenuto ed alla prima impressione che egli trasmette in seguito al suo aspetto da gigante. In questo modo, Thom Hanks,si interessa alla persona che è dentro Coffey al punto da "porgergli la mano" . Jhon Coffey è un uomo che sembra pericoloso ma solo in apparenza perchè il suo essere è caratterizzato da una natura buona, propensa ad aiutare gli altri, a sacrificare la propria vita per migliorare quella altrui. Infine nel film possiamo rintracciare il tema della solitudine proprio come viene espresso nel quadro "L'Urlo" del pittore Munch. John si sente come un passero nella pioggia, solo ed indifeso. Questa solitudine che nasce anche dalla malinconia e dal dolore di vedere come gli uomini si fanno male tra di loro. Chi è diverso da noi nella forma, nei colori, nei credi o perchè disabile viene escluso. A noi "non diversi" risulta difficile avvicinarci ad essi con naturalezza perchè siamo prevenuti infatti è più facile valutare a partire da "come siamo" e non da "chi siamo", come invece ha fatto la guardia nei confronti del detenuto.
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    Messaggio  Barbara Morra Mar Gen 04, 2011 5:32 pm

    “Il vizio di vivere” è un film vecchio del 1989; è diretto da Dino Risi e dura un’ora. E’ un film che vale la pena di vedere perché è ispirato sulla storia vera di “Rosanna Benzi”. La storia di questo film tratta la vita di RB, una grandissima donna che nonostante, fin dall’età di 14anni, a causa della poliomelite, è costretta a vivere in una stanza d’ospedale (S.Martino di Genova), in un polmone d’acciaio; non si è mai arresa e non ha perso il suo ottimismo. Il film fa vedere la vita di RB nel polmone d’acciaio, che poteva essere considerato una “prigione” ma non per lei; fa vedere il legame affettivo che si crea con il medico dell’ ospedale; e come lei ha continuato a guardare il mondo intero attraverso uno specchio, la sua determinazione nel voler affrontare sul serio i problemi, anche i più difficili (anche i temi “tabù”, come il rapporto tra sessualità ed handicap, per fare un solo esempio), fa notare il rapporto che ,nonostante ciò, mantiene con gli amici con cui dirige la rivista “Gli altri”; un giornalista di cui si innamora e viene ricambiata, ma poi la relazione finisce.
    Nonostante la storia di per sé non è delle più felici, il film non è pesante, è delicato e tranquillo. Una cosa che non mi è piaciuta nel film è che fa vedere che la causa che ha costretto RB ad una vita in un polmone d’acciaio è stato il fatto di essere stata investita da una macchina mentre,nella realtà non è stata così, ma è stata colpa della poliomelite; forse hanno cambiato la storia per renderla più interessante, ma secondo me trattando di una storia vera, dovevano attenersi alla realtà.
    Questo film fa molto riflettere per la sua storia; spesso nella vita, chi più e chi meno, siamo portati un po’ tutti a lamentarci, a scoraggiarsi, per cose che poi non sono neanche tanto gravi, ed esempi come RB, fanno molto pensare e rivalutare il tutto, perché nonostante lei sia stata costretta a vivere per 29 anni, (fin quando non è morta), in una stanza di ospedale, dentro un polmone d’acciaio; ha continuato a vivere, a studiare, ad amare, a lavorare fondando e dirigendo “Gli altri”, un periodico (stampato in 6000 copie) dedicato agli emarginati della società, i deboli e i diversamente abili. Inoltre, RB ha scritto 2 libri: “Il vizio di vivere” da cui è stato tratto il film e “Girotondo in una stanza”.
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    Messaggio  vincenzaromano Mar Gen 04, 2011 6:08 pm

    TEMA DISABILITA’ – FILM

    ROSSO COME IL CIELO ( Cristiano Bortone)

    “E’ il 1970. Mirco è un bambino toscano di dieci anni intelligente e vivace, appassionato di cinema, ama in particolar modo i film western e d’avventura. Suo padre, inguaribile idealista, fa il camionista. Un giorno, spinto da una forte curiosità prende un vecchio fucile del padre ed inavvertitamente parte un colpo che lo segnerà per sempre. Il ragazzino sopravvive ma perde la vista. In quegli anni la legge italiana imponeva ai non vedenti di frequentare le cosiddette scuole speciali poiché considerava quest’ ultimi come individui senza speranza e senza possibilità reali di inserirsi e vivere una vita normale nella società .Per questo motivo viene mandato via dalla scuola pubblica e si propone ai genitori un istituto specializzato: il “David Chiossone” di Genova nel quale vengono insegnati loro i pochi mestieri che si ritiene siano in grado di fare ( tessitori, centralinisti). Ai genitori non rimangono alternative: devono separarsi da lui per quello che veniva definito come il suo bene. << Il problema non è quello che a Mirco piace fare, ma quello che può fare>>, spiega il direttore ai genitori del bambino. << la libertà è un lusso che noi ciechi non possiamo permetterci>>, afferma in un altro passaggio del film. Il bambino si ritroverà quindi in un mondo separato dalla realtà, senza l’ affetto dei genitori proprio quando ne avrebbe avuto più bisogno. Mirco si ribella, non vuole accettare questo mondo né la sua condizione e viene spesso punito per questo. Ma ha un carattere determinato. Quando trova un vecchio registratore a bobine e scopre che, tagliando e riattaccando il nastro, è in grado di registrare delle storie fatte solo di rumori, per lui si apre un nuovo mondo. La sua nuova attività però è ostacolata dall’istituzione religiosa del collegio, convinta che un cieco è un handicappato al quale è meglio non creare illusioni. Ma Mirco non si arrende e continua la sua lotta in tutti i modi e lentamente comincia a coinvolgere nelle sue favole sonore tutti gli altri bambini ciechi del collegio, facendo loro riscoprire per la prima volta i sogni e le potenzialità negategli fino ad allora. Finché una notte, con l’aiuto dell’unica bambina vedente, la figlia della portinaia per la quale Mirco nutre un sentimento particolare, convince il piccolo gruppo di ragazzini ad uscire di nascosto dal collegio per andare al cinema che sta dall’altro lato della strada. Per tutti l’esperienza è esaltante. Ma le conseguenze non tardano a venire. Mirco viene espulso dal collegio.
    Nel frattempo, mentre Mirco combatte la sua guerra personale, fuori dal collegio è in corso una battaglia più grande per cambiare la società. Sono scoppiate le proteste politiche, gli studenti sono in piazza. Durante una delle sue scappatelle, Mirco aveva conosciuto e fatto amicizia con Ettore, uno studente universitario non vedente con una forte coscienza politica e sensibilità sociale. Saputo dell’espulsione del ragazzino, Ettore spinge alla mobilitazione l’intera città. Studenti e lavoratori si presentano davanti all’istituto per ciechi minacciando di spegnere l’altoforno della città se il bambino non sarà riammesso. Di fronte alla mobilitazione gli eventi precipitano. La gestione dell’istituto viene messa sotto inchiesta. Mirco viene riammesso ed ottiene addirittura il permesso di cambiare il tema della recita di fine anno. Invece delle solite poesie di ispirazione religiosa, i ragazzini metteranno in scena la loro “favola sonora” di fronte ad un pubblico di genitori bendati riuscendo a stupire tutti.”
    In questi giorni, ho cercato un film che non avevo mai visto, che non fosse stato già oggetto di discussione, ma soprattutto un film in grado di raccontare la disabilità sottolineandone le potenzialità. Ciò che emerge in questo film è che i veri ciechi non sono i bambini in se, ma il sistema educativo che toglie a tali bambini i loro sogni, come dice Don Giulio, che nel finale proclama a gran voce che la fantasia e il diritto alla normalità sono cose cui nessuno dovrebbe rinunciare.
    È un film molto commovente, tocca l’ animo dello spettatore fino ad emozionarlo.
    Oltre ad avere delle immagini importanti come ad esempio quella in cui Mirco nonostante la sua cecità va in bicicletta, molto significativo è il discorso tra Mirco e Felice in cui quest’ ultimo chiede a Mirco: - I colori come sono?
    - sono belli
    - e il tuo preferito?
    - il blu!
    - com’ è?
    - è come quando vai in bicicletta e il vento ti spiaccica in faccia oppure come il mare. Il marrone come la corteccia di questo albero.
    - e il rosso?
    _ e il rosso come il fuoco, come il cielo al tramonto.
    Mirco usa le sue metafore elementari ma assolutamente poetiche per descrivere quello che lui, al contrario dell’ amico Felice, ha conosciuto almeno per poco.
    Volevo inoltre evidenziare che il finale prevede la stessa attività svolta da noi in aula con il foulard. Vedetelo è fantastico ed è ispirato alla storia vera di Mirco Mencacci, il quale grazie a queste sue altre abilità è diventato ed è tuttora un montatore del suono di grande talento.
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    Clelia Pentella


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty tema disabilità: libro il mio piede sinistro

    Messaggio  Clelia Pentella Mar Gen 04, 2011 6:15 pm

    Il mio piede sinistro è un libro sulla storia dello scrittore e pittore irlandese, Christy Brown, tetraplegico che scopre e descrive le potenzialità del suo piede sinistro. Ecco cosa dice Christy in merito alla sua scoperta:

    D’un tratto fui preso dal desiderio pazzo d’imitare mia sorella. Allora, senza che il mio pensiero avesse la benché minima parte nel gesto, senza sapere esattamente ciò che facevo, afferrai con il piede sinistro il gesso strappandolo dalle mani di Mona. Perché il piede sinistro? Non ne sapevo nulla. Enigma per molte persone quanto per me stesso; poiché se fin dai primi mesi di vita mi ero interessato delle dita dei miei piedi, mai prima d’allora avevo cercato di usarli in un modo qualsiasi. Non mi servivano più di quanto mi servivano le mani. Quel giorno, tuttavia, il mio piede sinistro, mosso come da una forza singolare, s’impossessò brutalmente di quel gesso. Lo tenni stretto fra l’alluce e il secondo dito e, con un moto impulsivo, tracciai sulla lavagna una specie di sgorbio informe. Mi fermai, un po’ sbigottito, sorpreso, con gli occhi fissi sul gessetto, non sapendo più che cosa fare, senza capire come mai mi fosse capitato così fra le dita del piede. Allora, guardando intorno a me, presi coscienza che tutti avevano cessato di parlare e mi fissavano in silenzio. Nessuno si muoveva. Mona, la sorellina dal viso paffuto, incorniciato dai riccioli bruni, mi considerava con gli occhi dilatati, la bocca aperta. Dall’altra parte del fuoco, mio padre, seduto, era chino in avanti, con le mani sulle ginocchia, le spalle protese. Sentivo che il sudore mi bagnava la fronte.

    Antonella Ariante
    Antonella Ariante


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 7 Empty TEMA DISABILITA' FILM

    Messaggio  Antonella Ariante Mar Gen 04, 2011 7:43 pm

    Il film a cui voglio riferirmi è "Il miglio verde" ho visto che alcune mie colleghe ne hanno già parlato ma voglio lo stesso esprimere la mia riflessione rispetto a questo film. La trama è il racconto che Paul Edgecomb fa all'amica Elaine Connelly in una casa di riposo. Sono passati circa sessanta anni da quando lavorava come capo delle guardie del braccio della morte nel penitenziario di Could Mountain. Durante la grande depressione, nel carcere del sud degli Usa, Edgecomb si occupava di quattro assassini che attendevano di compiere la loro ultima passeggiata lungo il 'Miglio verde', il corridoio rivestito di linoleum verde che li avrebbe condotti nella stanza della sedia elettrica. Fra questi c'era anche John Coffrey, un ragazzone nero condannato per l'omicidio di due gemelline di nove anni. Nonostante avesse le dimensioni e la forza per uccidere chiunque, Coffrey era innocente e muore senza nessuna colpa. Ogni volta che guardo questo film mi emoziono perchè il personaggio di John mi trasmette tenerezza ,anche se le sue dimensioni fisiche sono molto grandi, e un altro aspetto che mi colpisce ogni volta che guardo questo film è la fiducia che Paul (il poliziotto) ripone in lui. Questo film per me vuole dire che non dobbiamo MAI limitarci alle apparenze e dobbiamo imparare a conoscere chi è diverso da noi, perchè proprio lui ci può lasciare un segno indelebile proprio come fa John con Paul lasciandogli come "dono" l'immortalità.

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