Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

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Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

"Stanza di lavoro della classe" Forum didattico a cura di Floriana Briganti - corso di Psicopedagogia dei linguaggi, att. didattica aggiuntiva Suor Orsola Benincasa Napoli


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty Tema disabilità Link

    Messaggio  Antonella Ariante Sab Gen 08, 2011 12:14 am

    http://www.robydamatti.it/ Questo è il link di un ragazzo che dopo un incidente con la moto ha deciso di amputarsi la gamba ,ora vive con una protesi che gli ha permesso di rinascere e di fare delle imprese straordinarie come scalare la vetta del Kilimingaro. Nel suo sito c'è la sua storia e t utte le sue imprese.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty Tema disabilità: FILM

    Messaggio  raffaella guarino Sab Gen 08, 2011 9:53 am

    "si può fare" con Claudio Bisio nella parte di Nello, un sindacalista dalle idee troppo avanzate per il suo tempo (siamo in Italia, Milano, negli ani '80). Ritenuto scomodo all'interno del sindacato viene allontanato e "retrocesso" al ruolo di direttore della Cooperativa 180, un'associazione di malati di mente liberati dalla legge Basaglia e impegnati in (inutili) attività assistenziali. Trovandosi a stretto contatto con i suoi nuovi dipendenti e scovate in ognuno di loro delle potenzialità, decide di umanizzarli coinvolgendoli in un lavoro di squadra. Andando contro lo scetticismo del medico psichiatra che li ha in cura, Nello integra nel mercato i soci della Cooperativa con un'attività innovativa e produttiva.
    Ma la mia grande passione sono i cartoni animati, e molto spesso, se non quasi sempre, questi affrontano il tema della diversità: Kung Fu Panda, Shrek, La bella e la bestia, La sirenetta, Dumbo, Il gobbo di notre dame... a ciascuno il suo!
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty tema disabilità: LIBRO

    Messaggio  raffaella guarino Sab Gen 08, 2011 9:58 am

    Paulo Coelho: Veronika decide di morire. Il primo libro di Coelho che ho letto (quando ero adolescente) e che mi ha fatto appassionare all'autore. La storia di una ragazza slovena che ha 24 anni e non è felice della sua vita, pur non avendo nè problemi finanziari nè pene d’amore: vuole semplicemente lasciare questa vita a causa della monotonia di tutti i giorni. Così, mandato giù un pugno intero di pillole per dormire, si abbandona al suo destino. Si risveglia nella clinica privata per malati di mente “Villete”, in Slovenia, dove viene a sapere dai medici che in seguito al suo tentativo di suicidio il suo cuore è stato gravemente danneggiato e resisterà ancora solo pochi giorni. Veronika inizialmente spera che tutto finisca velocemente, ma in quella clinica sembra che il tempo non passi mai. Lì conoscerà molte persone, Zedka, Mari, Eduard, persone che non hanno paura di dire ciò che pensano, perché in fin dei conti sanno di essere considerati “pazzi”. Con loro instaurerà un particolare rapporto di sincerità, provando sensazioni che non aveva mai conosciuto prima e scoprendo i lati più segreti e nascosti del suo Io.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty Film sulla disabilità : Buon Compleanno Mr Grape

    Messaggio  daniela aversano Sab Gen 08, 2011 10:23 am

    Il film che ho pensato di trattare è Buon Compleanno Mr Grape. questo film mi ha colpito molto poichè è diverso dagli altri film sulla disabiltà, non è mieloso e racconta la vera realtà di un paese sperduto d'America, le debolezze di un ragazzo che ha sulle sue spalle tutta la sua famiglia e il fratello handicappato non gli rende certamente facile tale compito. Consiglio a tutti di vederlo è toccante!Lascio qui la trama per far capire meglio questa storia:
    "Dopo il suicidio del padre è toccato al volenteroso Gilbert occuparsi della sua famiglia, dell’obesa madre Bonnie,depressa e incapace di vivere che ha sviluppato una mania compulsiva per ozio, cibo e fumo, e del fratello quasi diciottenne Arnie,che affetto da un ritardo mentale sembra destinato a morire nel giro di qualche mese.
    Poi cè anche la casa che è un altro bell’onere, insomma Gilbert ce la mette proprio tutta, e anche se in parte sostenuto dalle sorelle, per lui il fardello resta oltremodo pesante. Cosi mentre il piccolo spaccio dove lavora è messo in pericolo dall’arrivo di un moderno supermercato e Gilbert porta avanti una relazione con una donna sposata a cui fa le consegne, in città arrivano Becky e sua nonna , che a causa di un guasto al loro caravan sono costrette a fermarsi qualche giorno nella tranquilla Endora.
    Gilbert sino ad allora doveroso verso la sua famiglia comincia a dare i primi segni di cedimento, cedimento in parte causato dalla storia d’amore nata con Becky e dal nascere in lui di un desiderio di fuga e di sogni, di un futuro diverso, infatti le cose ben presto precipiteranno, Arnie lasciato per una volta solo dal fratello svilupperà una fobia per l’acqua e in seguito all’ennesima bravata finirà anche in prigione, con il risultato che Gilbert sfogherà su di lui la sua frustrazione picchiandolo.
    Il diciottesimo compleanno di Arnie coinciderà con un cambiamento radicale che porterà Gilbert ad una nuova consapevolezza non priva di tormenti e nefasti accadimenti, ma necessaria ad un traumatico rito di passaggio verso l’eta adulta ed un inevitabile cambiamento.
    Alla fine del film la mamma sale le scale della sua casa, erano ormai anni che non ci riusciva, era felice, tutti erano felici, ma quando Arnie prova a svegliarla dal sonno, si rende conto che era morta. Bonnie voleva morire con dignità, voleva morire nel suo letto e non sulla poltrona dove si era sentita una nullità per tanti anni, quando però sorge il problema di come riuscire a portarla fuori di casa per il funerale, i figli pensano alle ulteriori umiliazioni che potevano subire, così Gilbert in accordo con gli altri decide di incendiare la casa.
    Il film si conclude con la partenza di Arnie e Gilbert con Becky e la nonna. finalmente i due vanno incontro alla loro vita e al loro destino alla loro libertà".



    Ultima modifica di daniela aversano il Mer Gen 26, 2011 6:27 pm - modificato 4 volte.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  maria esposito Sab Gen 08, 2011 1:22 pm

    TEMA DIVERSITà FILM: MARY PER SEMPRE

    Questo film parla di un ragazzo omosessuale(MARIO)che si fa chiamare Mary, vive in un quartiere popolare siciliano abbandonato dagli organi di governo, il suo lavoro è prostituirsi, un giorno uccide uno dei suoi clienti e per questo va in carcere, qui incontra altri ragazzi che come lui hanno vissuto in un ambiente che non ha mai offerto nulla tranne che guai, dove la strada era unica maestra di vita, per questo i ragazzi hanno un rifiuto verso le istituzioni come la scuola, lo stato, perchè da sempre si sono sentiti abbandonati da tutti ed è cresciuto in loro una grande sfiducia nel futuro ed una cattiva autostima per le numerevoli sconfitte. la vita di questi ragazzi si incrocia con quella di un insegnante precario costretto per lavorare ad accettare un incarico come educatore in carcere. inzialmente come figura educativa non viene accettato, dovrà superare molte difficoltà..... mario (MARY) si innamora di lui..... poi instaura con i ragazzi un rapporto di amicizia e di stima in quanto è l'unico che riesce a dare fiducia a questi ragazzi emarginati dalla società E ATTRAVERSO LA CULTURA CERCA DI RISCATTARLI DALLA CONDIZIONE PER LA QUALE SONO STATI DISCRIMINATI DAL RESTO DELLA SOCIETà (DISAGIO SOCIO-CULTURALE DI UN QUARTIERE ABBANDONATO) CAUSA DEGLI ERRORI PER CUI STAVANO SCONTANDO UNA PENA IN CARCERE. il film pone una luce sulla tematica DELL'OMOSESSUALITà, mario è un ragazzo che non rientra nei parametri convenzionali per la sua famiglia e per il contesto dove vive, come nel film "indovina chi viene a cena" il fidanzato della ragazza borghese(di razza diversa)non rispecchiava per la famiglia di lei quei canoni necessari per entrare a far parte di un determinato contesto sociale. un'altro aspetto che questo film mette in evidenza è L'ESCLUSIONE SOCIALE DOVUTA OLTRE ALL'OMOSESSUALITà ALLE CONDIZIONI SOCIO-CULTURALI DI UN QUARTIERE ABBANDONATO DALLE ISTITUZIONI dove non ci sono misure di integrazione ma solo misure di sorveglianza attraverso il carcere come atto punitivo e non di recupero. QUESTO FILM MI HA FATTO RIFLETTERE sull'importanza di esprimere la consapevolezza di quello che siamo , senza aver timore del giudizio degli altri, l'importanza dell'educazione come misura di prevenzione in ambienti difficili, e di come gli esteriorismi:il colore della pelle, le condizioni socio-economiche, o le scelte personali:sessuali, credo religioso, non devono essere ostacolanti per sentirsi parte di una comunità e farsi conoscere come individuo (LABORATORIO DEL SINDACO : LE RAGAZZE CON GLI OCCHIALI VENIVANO ESCLUSE DALLA CITTà). grazie alla CURA EDUCATIVA del professore i ragazzi del carcere avevano cambiato la propria considerazione personale che era negativa, sviluppando la RESILIENZA e riuscendo così a riscattare la propria condizione di emarginati.
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    FILOMENA BARRACCA


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty tema: diversità-libro

    Messaggio  FILOMENA BARRACCA Sab Gen 08, 2011 5:22 pm

    Il libro che ho letto poco tempo fa è stato “OLTRE LE BARRIERE DELLA MENTE” di Orlando Quaglierini, coraggioso uomo che parla di come il figlio vive la sua diversità. Egli, nel suo libro rivolge una critica lucida alle carenze sul piano delle relazioni umane tra chi è disabile e chi no,essendo padre di un figlio disabile. Per esporre questa analisi "amara" ha scritto un libro dove racconta di suo figlio e del suo rapporto con la società, da ventenne, tra i ventenni. Non è una crociata contro le barriere architettoniche o culturali, è un'analisi lucida, fatta da un padre che osserva il proprio figlio disabile muoversi in un mondo fondamentalmente sbagliato. Nessuna critica, nessun giudizio, semplicemente un quadro della situazione.
    Una riflessione articolata e partecipata sul mondo della disabilità che tenta di individuare un possibile percorso che porti ad una reale integrazione della persona disabile nella società. E’ questo l’ambizioso obiettivo del volume “Oltre le barriere della mente” di Orlando Quaglierini. Orlando Quaglierini ha l’obiettivo di stimolare una riflessione su “come stabilire una riflessione significativa con le persone disabili”, come recita il sottotitolo del volume. E solo l’informazione, la conoscenza delle aspettative, potenzialità e bisogni delle ‘diverse abilità’ che coinvolga di volta in volta tutte le componenti sociali (insegnanti, terapisti, medici, familiari…) possono rappresentare la chiave per raggiungere un obiettivo così fondamentale.
    Il libro nasce sia dall’esperienza professionale di Quaglierini, sia da quella personale e familiare: l’autore infatti ha un figlio al quale una sofferenza neonatale ha causato la tetraparesi spastica. Dunque una vita in prima linea, raccontata nei brevi capitoli in cui il volume è suddiviso, attraverso ricordi ed emozioni e un invito sotteso a tutto il lavoro: “accogliere e lasciarsi provocare dalla disabilità” perché i figli diversamente abili nascono due volte: la prima volta è come li fa la natura; la seconda è come li plasma l’amore. A trent’anni dall’emanazione della legge 517, che segnò l’inizio dell’inserimento dei disabili nelle scuole, sono stati compiuti non pochi passi avanti e non solo in ambito scolastico, per quanto riguarda, appunto, l’inserimento dei disabili in ogni ordine di scuola. Ma se si parla di reale integrazione, ovvero di relazione e di scambio interpersonale fra gli studenti disabili e non, e fra i disabili e il resto del mondo, a che punto siamo? Nell’ambito delle relazioni umane, infatti, non ci sono leggi a garantire un’integrazione reale, effettiva e affettiva.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  Maria Cristina Mezzacapo Sab Gen 08, 2011 6:39 pm

    Ieri in seconda serata è stato trasmesso nuovamente il programa "invincibili" condotto da Marco Berry, il quale ha riproposto nuovamente la storia di Roberto Buzzone. Il conduttore da via al programma utilizzando due frasi di un poeta prima di essere amputato ad una gamba "IO SONO PADRONE DEL MIO DESTINO", " IO SONO CAPITANO DELLA MIA ANIMA"e sono anche parole di un film "invictus" che racconta un capitolo importante della vita di Nelson Mandela. bene dopo aver visto questo programma mi sono chiesta "come avrei reagito e cos'averi fatto!"affermazioni che la maggior parte di noi ci chiediamo.Roberto ha avuto un coraggio infatti ha scelto di farsi amputare una gamba!! perchè il suo desiderio non era quello di camminare ma quello di correrre!!!quando ha pronunciato queste parole mi sono emozionata perchè quando ascolto queste storie riesco ad immedesimarmi in loro e cerco di stare nella loro condizione...grande Roby!!!

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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty film diversità - BIANCO e NERO

    Messaggio  giuseppina iavazzo Sab Gen 08, 2011 6:46 pm

    Un film sulla diversità che mi ha colpita particolarmente è stato "Bianco e Nero", un film di Fabio Volo. Il titolo mette in condizione di avere un' idea di cosa possa trattare prima di vederlo, ed è stato ciò che mi ha spinta a vederlo. Il motivo centrale del film è la discriminazione razziale che si evolve, poi, in una splendida storia d'amore proprio tra un "bianco" (Fabio Voo) e una "nera" (Nadine). Ciò che spinge Fabio Volo verso Nadine non è la curiosità, nè l'attrazione puramente sessuale, ma un riconoscersi, un sentirsi simili, come anche il desiderio di evadere da una realtà fatta di maschere e finto altruismo che non li rende felici come quando stanno insieme.
    Il film è un invito ad aprirsi alla diversità, ad una vita che non deve essere per forza bianca o nera, ma bisogna considerare anche le sfumature.
    Nel film alcune frasi mi hanno colpito particolarmante e mi hanno fatta riflettere sulle discriminazioni e pregiudizi diffusi in molte persone: "certi giorni me ne dimentico, ma basta una loro occhiata e sono di nuovo negra", "ci sono tanti razzisti che non sanno di esserlo", "si riempie la bocca di Africa solo per farsi perdonare del grembiulino bianco sulla cameriere negra".
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty A- TEMA DIVERSITA'- LIBRO

    Messaggio  Danila Riello Sab Gen 08, 2011 7:14 pm

    Il bambino con il pigiama a righe è un romanzo del 2006 dello scrittore irlandese John Boyne, che è stato tradotto in 32 paesi. Nel 2007 è stato nella classifica dei più venduti in Irlanda per 100 settimane, è stato tra i dieci romanzi più venduti in Australia, Spagna, Regno Unito ed altri paesi europei, diventando un best seller per il New York Times.
    Bruno è un bambino di otto anni che vive a Berlino con il padre Louis (un ufficiale nazista), la madre Elsa e la sorella Gretel. Un giorno, il padre viene trasferito vicino al campo di concentramento di Auschwitz per ordine di Hitler, e porta la famiglia con sé. Bruno decide di esplorare il giardino dietro la villa, anche se gli era stato vietato, arrivando fino alla recinzione del campo di sterminio, dove incontra Shmuel, un bambino ebreo della sua stessa età, con cui stringe amicizia. Quasi ogni pomeriggio Bruno e Shmuel si siedono uno da una parte e l'altro dall'altra della rete e si confidano.
    Quando Elsa scopre le cose terribili che avvengono nel campo di concentramento, comincia a chiedere a Louis di far ritorno a Berlino. Louis crede che l'idea migliore sia che i figli ed Elsa tornino a Berlino, ma Bruno non è felice, perché finalmente ha trovato un vero amico. Il giorno stesso Bruno dà la notizia a Shmuel, il quale gli dice invece di non riuscire più a trovare suo padre nel campo.
    Bruno decide allora di passare per l'ultima volta un po' di tempo con Shmuel, e di scoprire cosa c'è al di là della rete. Così si mettono d'accordo: Bruno deve portare un po' di cibo per Shmuel, e Shmuel deve procurargli il pigiama, cioè gli abiti indossati dai detenuti del campo. Il giorno dopo Bruno si infila il pigiama a righe ed entra nel campo, dove aiuta Shmuel a cercare il padre.
    Mentre Bruno è ancora nel campo suo padre, senza sapere che lui si trovi lì, ordina di avviare la marcia. Elsa e Gretel, non trovando Bruno, avvisando Louis e iniziano a cercarlo disperatamente: Elsa segue la strada che porta al campo, trovando i vestiti di Bruno per terra a pochi passi dal filo spinato. Nel frattempo, il padre entra nel campo, incomincia a cercarlo e si accorge che la marcia da lui ordinata aveva portato alla camera a gas; a nulla ovviamente serve il tentativo di fermare tutto, ormai accaduto.
    Louis, a distanza di un anno, scopre la vera fine del figlio e si getta a terra aspettando che i soldati lo portino con loro, senza preoccuparsi di cosa sarebbe successo.
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    Danila Riello


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty B- TEMA DISABILITA'- LIBRO

    Messaggio  Danila Riello Sab Gen 08, 2011 7:15 pm

    Il libro s’intitola: “Le chiavi di casa” di Amelio Gianni, Petraglia Sandro, Rulli Stefano.
    Paolo è un quindicenne handicappato a causa di complicazioni sopravvenute durante il parto, nel quale la madre ha perso la vita. Sono gli zii a prendersi cura di lui, dopo che il padre, Gianni, atterrito dall'enormità di questo fatto, lo ha abbandonato. Finchè uno zio decide che padre e figlio devono finalmente conoscersi e così Gianni accompagna Paolo a Berlino per le consuete visite specialistiche, lunghe e dolorose. L'impatto iniziale per il padre è durissimo: prendersi cura del ragazzo è difficile e la sua inesperienza viene continuamente colmata da Paolo, che invece sa come affrontare una situazione che per lui è routine.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty C- TEMA DIVERSITA'- FILM

    Messaggio  Danila Riello Sab Gen 08, 2011 7:16 pm

    Il film “Philadelphia” ha toccato le corde dell’umana comprensione con la storia sconvolgente di Andrew "Andy" Beckett (Tom Hanks) è un giovane e brillante avvocato gay di Filadelfia, ma viene licenziato dall'importante studio legale per il quale lavora perché malato di AIDS. Trova con grande difficoltà un avvocato, Joe Miller (Denzel Washington), che lo rappresenti nella causa che desidera intentare contro i cinque avvocati soci dello studio per il quale lavorava, convinto di aver subito una discriminazione ingiusta e crudele. Nel frattempo, Andrew viene completamente divorato dalla malattia che lo sta uccidendo. Attorno ad Andy, si stringono tutti i suoi affetti: la sua famiglia lo appoggia incondizionatamente e lo circonda di commovente tenerezza (in primo sua madre, interpretata da Joanne Woodward); il suo compagno Miguel (Antonio Banderas) lo assiste amorevolmente. La causa viene vinta giusto in tempo. La giuria condanna i soci al risarcimento di circa 4 milioni e mezzo di dollari. Andrew muore poco dopo, nella struggente scena finale, circondato da tutti i suoi amici e parenti, compreso il suo avvocato Joe Miller, commosso dalla sua vicenda.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty D- TEMA DISABILITA'- FILM

    Messaggio  Danila Riello Sab Gen 08, 2011 7:17 pm

    Il film s’intitola: “ Mi chiamo Sam”.
    Sam Dawson (Sean Penn candidato all'Oscar 2001 come Miglior Attore Protagonista per questo incredibile ruolo), è un padre mentalmente ritardato con il quoziente intellettivo di un bambino di sei anni che cresce la figlia Lucy (Dakota Fanning) con amore e con l'aiuto di uno straordinario gruppo di amici. I problemi iniziano quando Lucy compie sette anni e sviluppa capacità intellettive superiori a quelle del padre: il loro legame affettivo viene minacciato da un assistente sociale che vorrebbe dare Lucy in affidamento a una famiglia più adeguata. Di fronte ad un caso senza apparenti possibilità di successo, Sam si impegna in una lotta contro il sistema legale, coadiuvato dal suo abile e super efficiente avvocato e a sua volta mamma in difficoltà, Rita Harrison (Michelle Pfeiffer), con la quale stringerà un legame sempre più profondo, rara testimonianza del potere dell'amore senza riserve.
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    Messaggio  TAGLIALATELA ASSUNTA Sab Gen 08, 2011 9:19 pm

    FILM DISABILITA’
    Il cinema è diventato il luogo principe di rappresentazione della disabilità per due motivi, innanzitutto perché attraverso le immagini è possibile dare un volto ed un nome ad uno degli elementi centrali del pianeta handicap : il corpo;dall’altro perché il cinema svincola la disabilità dalla riabilitazione e dall’assistenza facendola diventare oggetto di riflessione culturale. Sono molti i film che nel corso degli anni hanno cercato, più o meno, di trattare storie incentrate su persone con degli handicap. L' argomento è stato sfruttato in più modi e su tutti i fronti, dalla balbuzie alla cecità, passando per gli invalidi fino ad arrivare ai non udenti. Molto spesso il cinema affronta la disabilità attraverso il duplice binario del film realistico, con personaggi disabili protagonisti come nel caso del film “Figli di un Dio minore” ( vedi trama )in cui si affronta il tema dei non udenti che il film, tratta in un modo però romantico e quasi fiabesco (Può esserci una relazione tra una ragazza sorda e che non vuol parlare ed un' insegnate per non udenti il cui mestiere è quello d' insegnare a farlo…?);o di quello metaforico in cui dolore e diversità vengono affrontati attraverso allegorie come nel caso del film “Edward mani di forbici
    Storia “figli di un Dio minore”
    Siamo in una piccola cittadina dell' America negli anni ottanta e la particolarità di questo posto, oltre alle sue bellezze naturali, è data da una scuola per non udenti. In questo istituto un bel giorno arriva il nostro protagonista, John Leeds. Un giovane e bravo insegnante il cui compito è appunto cercare di far parlare i suoi alunni. Nelle varie vicissitudini e difficoltà che incontrerà inizialmente con i ragazzi, John conoscerà Sarah, la donna delle pulizie anch'essa sorda. Non sarà amore a prima vista, ma la caparbietà del professore riuscirà ad avere la meglio sulla testardaggine della ragazza. Da qui nasce la loro storia d' amore e tutto ciò che comporta. Il film è molto bello, la storia avvincente ed emozionante.


    Ultima modifica di TAGLIALATELA ASSUNTA il Dom Gen 09, 2011 10:41 am - modificato 1 volta.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  TAGLIALATELA ASSUNTA Sab Gen 08, 2011 9:20 pm

    LIBRO SULLA DISABILITA’

    Titolo: “Percorsi educativi nella disabilità visiva”

    Qualche tempo fa lavoravo in una struttura per disabili e tra loro vi era un bambino con disabilità visiva. S i è trattato di un’esperienza che mi ha messo di fronte a serie difficoltà ,in particolare su come fare ad interagire con questo bambino affinché potesse raggiungere un buon grado di autonomia. Fu in quella occasione che lessi il libro di Roberta Caldin sui “Percorsi educativi nella disabilità visiva”. Il libro riporta le esperienze di autori che da anni si occupano di integrazione scolastica e sociale di bambini adolescenti con disabilità visiva. Dalla lettura di questo testo vengono fuori interessanti spunti di riflessione assieme a suggerimenti operativi non solo per gli insegnanti ma anche per i genitori. Il testo mi ha indotto a riflettere ulteriormente sull’importanza dell’autonomia nei soggetti con cecità offrendomi nel contempo suggerimenti concreti come l’utilizzo delle tecnologie o della musica, per risolvere le difficoltà di interazione e comunicazione che quotidianamente mi ritrovavo a dover fronteggiare…
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    TAGLIALATELA ASSUNTA


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    Messaggio  TAGLIALATELA ASSUNTA Sab Gen 08, 2011 9:20 pm

    LIBRO SULLA DIVERSITA’
    Durante il laboratorio “Impariamo a Leggere” ci fu chiesto di leggere e commentare un libro per bambini. In quell’occasione lessi il libro illustrato di Beatrice Alemagna “Nel paese delle Pulcette”
    E’ un libro che racconta la storia di tante piccole pulci che vivono in un materasso.
    Ogni pulce viveva nel suo piccolo buco e non aveva mai visto le altre pulci fino a quando Pulcetta Grassa non decide di invitarle tutte alla festa del suo compleanno, in un grande buco al centro del materasso.
    Le pulci si incontrano e capiscono di essere diverse tra di loro, scoprono che nessuna si assomiglia, e scoprono anche che tutte assieme possono ballare e divertirsi.
    Il libro parla del tema della diversità, dell’accettazione del diverso e della tolleranza, con un linguaggio divertente e “pelose” illustrazioni… Il libro non è adatto solo ai piccoli ma può servire anche ai grandi che quasi sempre affrontano il tema della diversità sociale culturale religioso come fattore estremamente discriminante!!

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    smaldonesimona


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty Tema Diversità: Libro

    Messaggio  smaldonesimona Sab Gen 08, 2011 9:49 pm

    Il brutto anatroccolo
    L'estate era iniziata; i campi agitavano le loro spighe dorate, mentre il fieno tagliato profumava la campagna.
    In un luogo appartato, nascosta da fitti cespugli vicini ad un laghetto, mamma anatra aveva iniziato la nuova cova.
    Siccome riceveva pochissime visite, il tempo le passava molto lentamente ed era impaziente di vedere uscire dal guscio la propria prole… finalmente, uno dopo l'altro, i gusci scricchiolarono e lasciarono uscire alcuni adorabili anatroccoli gialli.
    - Pip! Pip! Pip! Esclamarono i nuovi nati, il mondo è grande ed è bello vivere!-Ci siete tutti? - Domandò.
    Mentre si avvicinava, notò che l'uovo più grande non si era ancora schiuso e se ne meravigliò.
    Si mise allora a covarlo nuovamente con aria contrariata.
    - Buongiorno! Come va? - Le domandò una vecchia anatra un po' curiosa che era venuta in quel momento a farle visita.
    - Il guscio di questo grosso uovo non vuole aprirsi, guarda invece gli altri piccoli, non trovi che siano meravigliosi?-
    - Mostrami un po' quest'uovo. - Disse la vecchia anatra per tutta risposta. - Ah! Caspita! Si direbbe un uovo di tacchina! Ho avuto anche io, tempo fa, Questa sorpresa: Quello che avevo scambiato per un anatroccolo era in realtà un tacchino e per questo non voleva mai entrare in acqua. Quest'uovo è certamente un uovo di tacchino. Abbandonalo ed insegna piuttosto a nuotare agli altri anatroccoli!-
    - Oh! Un giorno di più che vuoi che mi importi! Posso ancora covare per un po'. - Rispose l'anatra ben decisa.-
    - Tu sei la più testarda che io conosca! - Borbottò allora la vecchia anatra allontanandosi.
    Finalmente il grosso uovo si aprì e lascio uscire un grande anatroccolo brutto e tutto grigio.
    - Sarà un tacchino! - Si preoccupò l'anatra. - Bah! Lo saprò domani!-
    Il giorno seguente, infatti, l'anatra portò la sua piccola famiglia ad un vicino ruscello e saltò nell'acqua: gli anatroccoli la seguirono tutti, compreso quello brutto e grigio.
    - Mi sento già più sollevata, - sospirò l'anatra, - almeno non è un tacchino! Ora, venite piccini, vi presenterò ai vostri cugini.-
    La piccola comitiva camminò faticosamente fino al laghetto e gli anatroccoli salutarono le altre anatre.
    - Oh! Guardate, i nuovi venuti! Come se non fossimo già numerosi!… e questo anatroccolo grigio non lo vogliamo! - Disse una grossa anatra, morsicando il poverino sul collo.-
    - Non fategli male! - Gridò la mamma anatra furiosa - E' così grande e brutto che viene voglia di maltrattarlo! - Aggiunse la grossa anatra con tono beffardo.- E' un vero peccato che sia così sgraziato, gli altri sono tutti adorabili, - rincarò la vecchia anatra che era andata a vedere la covata.
    - Non sarà bello adesso, può darsi però che, crescendo , cambi; e poi ha un buon carattere e nuota meglio dei suoi fratelli, - assicurò mamma anatra, -
    -La bellezza, per un maschio, non ha importanza, - concluse, e lo accarezzò con il becco - andate, piccoli miei, divertitevi e nuotate bene!-
    Tuttavia, l'anatroccolo, da quel giorno fu schernito da tutti gli animali del cortile: le galline e le anatre lo urtavano, mentre il tacchino, gonfiando le sue piume, lo impauriva.
    Nei giorni che seguirono, le cose si aggravarono: il fattore lo prese a calci e i suoi fratelli non perdevano occasione per deriderlo e maltrattarlo.
    Il piccolo anatroccolo era molto infelice. Un giorno, stanco della situazione, scappò da sotto la siepe.
    Gli uccelli, vedendolo, si rifugiarono nei cespugli. "sono così brutto che faccio paura!" pensò l'anatroccolo.
    Continuò il suo cammino e si rifugiò, esausto, in una palude abitata da anatre selvatiche che accettarono di lasciargli un posticino fra le canne.
    Verso sera, arrivarono due oche selvatiche che maltrattarono il povero anatroccolo già così sfortunato.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  clementina spiaggia Dom Gen 09, 2011 10:30 am

    Quando la professoressa ci ha chiesto di commentare un film o un libro sulla diversita subito mi è venuto in mente "IL PIANISTA"...Un film del 2002 diretto da Ronan Polanki,tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Wladyslaw Szpilman.Si tratta del racconto di quanto vissuto dal pianista ebreo W.S. dallo scoppio della seconda guerra mondiale con l invasione della Polonia,da parte delle truppe tedesche,l occupazione di Varsavia,la creazione del ghetto,la vita e la sopravvivenza nel ghetto e la sua fuga e sopravvivenza fuori dal ghetto,fino alla liberazione della citta da parte DELL ARMATA ROSSA.Il pianista sopravvive soprattutto grazie alla forza datagli dalla sua passione per la musica:IDEALE DI SOPRAVVIVENZA.Questo film mi ha toccato molto,l ho visto piu volte,soprattutto per il mondo in cui i nazisti uccidevano la povera gente ebrea,i bamini molto piccoli.Mi spaventa il razzismo,sono sincera.Ci illudiamo che sia finito,che nn esiste piu ma ci sbagliamo di grosso.
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    Messaggio  clementina spiaggia Dom Gen 09, 2011 10:50 am

    Un altro film toccante sulla diversita che ho visto moltissimi anni fa e che consiglio a chi di voi nn l ha ancora visto di vederlo è:IL MIO PIEDE SINISTRO.è un film del 1989 diretto da Jim Sheridan,tratto dall omonimo libro che racconta la vita incredibile di Christy Brown,scrittore e pittore irlandese,nato con un handicap fisico quasi totale:l unica parte del corpo di cui possiede ogni funzione è il piede sinistro.Egli vive in una famiglia composta da dodici fratelli e sorelle,dalla madre che gli sta sempre vicino e dal padre buono ma burbero che,con il suo lavoro,poi perso,non riesce ad offrire una stabilita economica.In aula quando la professoressa ci ha presentato il video della ballerina Simona Atzori subito mi è venuto in mente questo film che ormai col passare del tempo avevo rimosso dalla mia mente.è bellissimo e straordinario vedere come queste persone affrontano le ostilita della vita.io sono imbarazzata difronte tutto cio.
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    giuseppina iavazzo


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty film disabilità- DOVE SIETE? IO SONO QUI

    Messaggio  giuseppina iavazzo Dom Gen 09, 2011 12:38 pm

    Questo film lo vidi forse tre o quattro anni fa, un film che mi propose di vedere mia sorella che in quel periodo era fidanzata con un ragazzo sordomuto, lei normodotata.
    Dove siete? io sono qui! è la storia di due giovani sordomuti che si incontrano per caso in un giardino zoologico e si innamorano. I due condividono la stessa disabilità, ma la vivono diversamente: lei accetta la sua diversità e impara a conviverci, vuole imparare a parlare ma si esprime anche attraverso il linguaggio dei segni; lui, invece, vuole a tutti i costi normalizzarsi , vuole per forza imparare a parlare e si rifiuta di usare il linguaggio dei segni perché il segno fa minorato e lo imbarazza, anche perchè è prorpio in famiglia che la sua diversità non viene accettata. Il loro amore e la loro unione li aiuta a vivere meglio la loro condizione. Infatti, lei smette di andare a scuola perchè i licei che frequenta sono senza sostegni e lui riesce a riportarla all'idea di frequentare la scuola aiutandola e lei lo aiuta a riconoscersi, a frequentare altri sordomuti e ad adattarsi alla sua condizione.Questo film mi ha aiutata a vedere con altri occhi anche la storia di mia sorella perchè inizialmente ero un pò titubante a credevo che un rapporto come il suo sarebbe stato molto difficile da vivere, e invece la vera difficoltà è farlo accettare agli altri che si fermano solo alle apparenze e a un'idea di normalità che è ciò che ci rende realmente diversi.
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    teodolinda natale


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty B. TEMA DISABILITÀ - LIBRO: "NATI DUE VOLTE"

    Messaggio  teodolinda natale Dom Gen 09, 2011 1:17 pm

    "Nati due volte" è un romanzo scritto da Giuseppe Pontiggia.
    Il protagonista è Paolo affetto da Tetraparesi spastica distonica.
    Tale malattia provoca movimenti difficoltosi e incontrollati delle braccia e delle gambe e induce a cedimenti improvvisi del tono muscolare.Le conseguenze sono molteplici:difficoltà a stare eretti, a camminare, ad afferare e a usare gli oggetti, andatura oscillante,linguaggio stentato e spesso poco comprensibile.
    Paolo è nato due volte.La prima volta è stata drammatica e gli ha provocato un danno al cervello che gli impedirà per sempre di muovere le braccia e le gambe in modo normale e di parlare con scioltezza. La sua seconda nascita è stata non meno tormentata ,ma gli ha permesso di diventare una persona forte e fiduciosa,amichevole e amata dal mondo.A farlo nascere la prima volta ci hanno pensato i medici , a farlo nascere la seconda volta hanno provveduto i suoi genitori.
    Questa è la storia del duro percorso che devono compiere un padre , una madre e un figlio disabile per imparare ad affrontare e a vivere nella vita di ogni giorno il peso della diversità ,resa ancora più faticosa da una società che ci vorrebbbe tutti uguali .
    Crescere significa andare avanti e apprendere :a caminare , a parlare, a stare con gli altri , a studiare .Tutte abilità che i bambini conquistano naturalmente ,invece, per Paolo niente è naturale.
    Ma egli ha accanto a sè i genitori ,un uomo e una donna che forse, prima della nascita del figlio, non sapevono di avere dentro di sè tanto coraggio: si presentono forti davanti a una società dove i nemici sono medici incompetenti , presidi ricattatori e tutta quella variegata umanità che alla comprensione preferisce l'indifferenza e,nello stesso tempo, pronti a combattere mille battaglie per conquistare il diritto di essere ciò che si è.
    A conclusione del romanzo, dopo tante battaglie di conquista per l'autonomia, Paolo cammina da solo per la strada, si ferma a chiacchierare con le persone ,e si è abituato agli sguardi della gente. Suo padre lo osserva da lontano , ne percepisce la fatica e il coraggio e prova a pensare a come sarebbe stata la sua vita senza di lui.Non ci riesce perchè l'amore per un figlio nasce in un attimo e dura per sempre .
    La lettura di questo libro è stata molto interessante e, nello stesso tempo, toccante perchè mi ha permesso di avvicinarmi di più al tema della disabilità e ha confermato quello che ho sempre pensato che la vita di un disabile non è facile però se aiutata,appoggiata e confortata tutto cambia, non solo per il diversamente abile ma anche per le persone che gli stanno accanto.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty Tema disabilità - FILM

    Messaggio  Tonia Falanga Dom Gen 09, 2011 1:27 pm

    Tema disabilità - FILM
    Tra i film inerenti al fenomeno della disabilità ricordo sicuramnte Rin Man,un film del 1988, diretto da Barry Levinson ed interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffman. In questa pellicooa viene esaminata la patologia dell'autismo come fenomeno psicologico che ha, di conseguenza, dei risvolti anche in ambito sociale. All'inizio della storia l'autismo rappresenta un ostacolo per l'instaurazione di un legame tra i due protagonisti. In un secondo momento l'oscura malattia diventerà quasi un punto di forza del legame,facedo capire a chi guarda che le persone "diversamente abili" sono realmente diveramente abili... Mi spiego meglio,l'essere diversaente abili fa si che i soggetti affetti da specifiche patologie sviluppino capacità ed attitudini differenti dai normodotati; celebre il caso della memoria elefantesca di Dustin Hoffman.

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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty TEMA FILM

    Messaggio  Tonia Falanga Dom Gen 09, 2011 1:44 pm

    TEMA FILM- RISVEGLI
    Un altro dei film che mi colpì tanto quando lo vidi la prima volta da adolescente è stato "Risvegli" film del 1990 tratto da una storia vera e diretto da Penny Marshall, con Robert De Niro e Robin Williams. Il film parla di un dottore che decide di somministrare un farmaco utilizzato per la cura del morbo di parkinson a soggetti affetti da catotonia, una patologia dovuta a un virus non ancora identificato, che si manifestò come pandemia nell'arco di tempo 1917-1924,i quali da decinni vivevano in uno stato di semi-morte.Il farmaco la L-DOPA, consentì loro di tornare a vivere,da qui il titolo del film che risulta molto affascinante perchè si riuscì a vedere come talvolta l'impegno e la passione di certe persone possa riuscire a migliorare la vita degli altri anche se per poco,poichè purtroppo i pazienti alla fine si risvegliano per poco tempo.

    giuseppa passaro
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty film disabilità

    Messaggio  giuseppa passaro Dom Gen 09, 2011 2:33 pm

    Un film sulla disabilità che ho visto qualche anno fa e che mi ha colpito molto è "Al di là del silenzio" scritto e diretto dalla tedesca Caroline Link.Può la musica essere capita al di là dei sensi? Pare proprio di sì, come dimostra questo film a mio parere molto toccante. Al di là del silenzio è un film che racconta i sentimenti con intelligenza ed onestà, che invita alla percezione extrasensoriale della musica e che affronta il tema dell'handicap della sordità.
    E' la storia di una ragazza di nome Lara che vive in una cittadina nel sud della Germania;Lara è figlia di genitori sordomuti e, ad otto anni, si occupa di assolvere a tutte le traduzioni di cui padre e madre hanno bisogno. In particolare Lara è vicina al padre Martin, con cui gioca ad indovinare i suoni. Un giorno Lara incontra la zia Clarissa, donna indipendente e molto attiva, musicista di successo: ne è conquistata e comincia lei stessa ad esercitarsi col clarinetto. Dieci anni più tardi, Lara suona molto bene il clarinetto, e, per migliorare la formazione professionale, decide di accogliere l'invito di Clarissa di andare a vivere con lei a Berlino per studiare al Conservatorio. Quando lo viene a sapere, Martin si sente escluso e si arrabbia. A Berlino Lara studia e incontra Tom, col quale capisce che la sua insolita infanzia non deve diventare per lei un'ombra oscura del suo passato. In seguito alla morte della madre, Lara torna a casa ma qui ha nuove discussioni col padre e ritorna a Berlino. Quando arriva il giorno dell'esame di ammissione, in fondo alla sala inaspettatamente Lara vede il padre. Lara suona, poi, a gesti, dice al padre: "Ti voglio bene, non mi perderai, grazie per essere venuto".
    Ovviamente inutile commentare la grande forza di volontà della protagonista!
    michela esposito
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    Messaggio  michela esposito Dom Gen 09, 2011 3:01 pm

    ANNA DAI MIRACOLI

    Hellen Keller è una bambina che a seguito di un'oscura malattia infantile, erroneamente diagnosticata come congestione, diventa sorda e cieca. Cresce in condizioni familiari dominate da un'eccessiva tolleranza e perbenismo. La famiglia dopo alcuni anni si rassegna all'invalidità della figlia e non si preoccupa più di migliorare il suo stato psicologico. I genitori cercano soltanto qualcuno che si assuma il peso di gestire il povero vivere quotidiano di Helen. Un vivere basato principalmente sulla soddisfazione di bisogni primari. Il problema più grave è quello comunicativo. La bambina non ha ancora avuto la possibilità di accedere ad un linguaggio che attivi il pensiero. Qualcosa che ponga i segni racchiusi nella parola tattile in un vero rapporto con le cose.

    Helen ha bisogno di intensificare la percezione dei sensi e di conseguenza le azioni che ne derivano. Il compito della nuova istruttrice Annie Sullivan appare subito disperato. Le sue intenzioni sono in contrasto con quello che vogliono i genitori. La famiglia pretende da lei solo un lavoro di sostegno psichico finalizzato a rendere la bambina più docile. Le necessità quotidiane della famiglia borghese, in cui Helen vive, esigono un vivere tranquillo e scorrevole. Esse sembrano prevalere sui reali bisogni terapeutici di Helen.

    L'istruttrice Annie Sullivan, che proviene da esperienze dirette di terapia sulla cecità e la comunicazione, riesce subito a capire ciò che occorre tentare con la bambina. Mette in pratica un metodo di lavoro basato su un estremo rigore terapeutico. Qualcosa che ruota intorno alla costituzione di un nuovo rapporto figlia madre utilizzando forme aggressive di insegnamento. Il fine è l'apprendimento di un linguaggio comunicativo. Usando la forza e il premio. E' un linguaggio che non passa per le vie percettive note. Mancando la vista e l'udito Annie è costretta a usare i segni che si possono comporre con le mani. La difficoltà sta nel riuscire a mettere i segni in stretto rapporto con la maggior parte delle cose esterne che Helen ignora. Per far ciò Annie deve prima disabituare i vecchi modi di rapportarsi di Helen con la famiglia.

    L'istruttrice si accorge subito della debolezza del comportamento dei genitori di Helen. Debolezza costituita da reiterati cedimenti della famiglia agli istinti compensativi della figlia che tende a soddisfare i suoi bisogni primari senza alcuna preoccupazione delle formalità civili. Questi cedimenti non consentono un'educazione della bambina alla parola e all'azione cosciente. Mancano gli stimoli tesi alla responsabilizzazione del comportamento di Helen.
    Annie chiede ed ottiene di stare sola con la bambina per un po' di tempo. Possibilmente in un casolare intravisto nelle vicinanze. L'istruttrice spera con l'assenza provvisoria dei genitori di poter rafforzare il rapporto di transfert con Helen. Durante la permanenza nel casolare i risultati terapeutici compiono dei timidi progressi. Essi avvengono prevalentemente con l'utilizzo del piano tattile delle mani di Helen. Annie vuole insegnare a Helen sia la compitazione dell'alfabeto per cechi che l'acquisizione tattile delle cose legate alle parole-segno. Per raggiungere l'obiettivo Annie è costretta a ingaggiare una vera e propria lotta fisica con la bambina. Lotta in cui l'istruttrice riesce alla fine a prevalere e a proseguire con una diversa fatica il suo insegnamento. In Helen l'apprendimento dell'alfabeto dei ciechi e sordi tramite il piano tattile delle mani, inventato da frati spagnoli, avviene in modo molto conflittuale e con lunghe pause. Annie per facilitarlo attiva con molta decisione una conversazione a tre. Con l'ausilio sempre della forza fisica e una più forte determinazione psichica avvia un'educazione violenta tesa a superare abitudini sbagliate.

    Le cose che Helen desidera vengono concesse, a differenza di come avveniva prima in famiglia, dopo che essa ha svolto per un tempo prefissato un lavoro su alcune lettere dell'alfabeto. Il lavoro riguarda il rapporto tra segni appresi e le cose ad essi corrispondenti. La dedizione di Annie Sullivan alla cura del caso è assoluta. Il suo amore professionale è elevatissimo e sul piano economico Annie appare disinteressata.
    Quando Helen, festeggiata a tavola in modo troppo permissivo, suscita l'irritazione dell'istruttrice. La cosa rischia di vanificare tutto il lavoro fin lì svolto da Annie.

    Grazie alla grande forza e costanza di Annie, Helen acquisisce alla fine, con l'aiuto dell'alfabeto, l'agognata capacità di associare i segni appresi da Annie alle cose che sente con le mani. E' un trionfo per Annie e la sua famiglia. Questa sorta di miracolo avviene quando Helen riempe, dopo una furiosa lite tra Annie e i genitori, una brocca d'acqua utilizzando l'antica pompa a mano situata in cortile. Helen associa il nome acqua alla brocca, al bere, alla necessità di un'azione per prelevarla. E' un trionfo per tutti.
    (la scena: https://www.youtube.com/watch?v=bdoaXOqV75U&NR=1)

    E' come se Helen avesse acquisito un modo inedito ma efficace di vedere e sentire il mondo esterno. Helen entra quindi in un mondo di affetti molto più ricco di segni. Ciò comporta la possibilità di sviluppare e comunicare pensieri che le consentono esperienze nuove. L'aiuto che riceve dalle persone non è più di tipo compassionevole ma diventa grazie all'esperienza della scrittura tattile un vero e proprio dialogo. Il sorriso sul suo viso comincia a farsi più frequente. Un mondo nuovo inizia a dischiudersi. Il magico contatto delle parole-segno con le preziose mani, avide quest'ultime di cose e di un fare più umano, promette l'acquisizione di un sapere anche per lei.

    QUESTA RECENSIONE L’HO SELEZIONATA PERCHE’ LA RITENGO DAVVERO CHIARA DAL SITO http://www.filmscoop.it/cgi-bin/recensioni/annadeimiracoli.asp.

    DA TEMPO CERCAVO UN FILM CHE TRATTASSE DELLA DISABILITA’ COME IO AVREI
    VOLUTO E POI HO RICORDATO QUESTO. HO RIVISTO LE SCENE BELLISSIME
    DELLA BAMBINA CHE GIOCA, MI HANNO FATTA IMMEDESIMARE NELLA
    SITUAZIONE, UN PO COME L’ESPERIMENTO CONDOTTO IN AULA!

    I temi trattati li sento molto vicini al ruolo che dovrò svolgere: rapporto bambina-famiglia, aspettative, potenzialità, tecniche innovative….Ma soprattutto sento come un modello il comportamento dell’istitutrice, il suo equilibrio tra emotività , partecipazione e professionalità!!!
    Applica quello che in psicologia definiremmo una "tecnica del rinforzo", e soprattutto mostra un grande equilibrio emotivo (nonostante il coinvolgimento). Dalla pellicola,si legge anche l'effetto dell'istituzionalizzazione della bambina nei primi anni dell'infanzia, la cui valenza educativa ha dato risultati sicuramente non efficaci. MI piace il fatto che il film non abbia uno strappalamiche lieto fine: la bambina non impara a parlare.....
    perchè il vero lieto fine è aver messo la bambina in contatto con il mondo.. un mondo che prima lei ignorava..un mondo che si accontentava di "accettare la sua condizione".

    Lascio il link con le scene più belle: https://www.youtube.com/watch?v=mpBOt4EuILA

    giuseppa passaro
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 10 Empty film diversità

    Messaggio  giuseppa passaro Dom Gen 09, 2011 3:17 pm

    Sinceramente avevo già visto qualche film che trattava il tema della diversità ma non mi ricordavo i dettagli delle storie così ho deciso di rivedere "La lunga strada verso casa"di Richard Pearce.
    Nel 1955 a Montgomery, in Albania, la governante di colore Odessa Cotter ogni giorno si reca nella bella casa di Norman e Miriam Thompson, borghesi americani, sia per i servizi sia per accudire la piccola figlia di costoro, Mary Catherine. Ma in città nasce l'inquietudine e la tensione: il Comune ha creato difficoltà per la gente di colore che utilizza gli autobus e così tutti i lavoratori li boicottano, obbligandoli con ciò ad andare e tornare dal lavoro a piedi. Ciò deve fare con penosa fatica anche Odessa, che rientrando deve pure occuparsi di marito, tre figli e casa sua. Un giorno che la figlia Selma ha preso un autobus, tre ragazzacci bianche fatti poi scendere da un autista che non vuole noie, se la prendono con la ragazza; costei viene salvata dal fratello minore (che l'ha vista salire sul mezzo) oltre che da un tassista di colore intervenuto contro i mascalzoni. Frattanto la signora Tomphson, sulle prime infastidita per i ritardi quotidiani, decide di dare un passaggio sulla sua automobile alla domestica Odessa almeno due volte alla settimana; poi lo fa tutti i giorni estendendo questa possibilità ad altre lavoratrici di colore lungo la strada. Questo suscita commenti nell'ambiente del club delle dame locali, finché l'iniziativa di Miriam viene disapprovata dal marito, stimolato da Tunker, il fratello razzista preoccupati ambedue dalla situazione pericolosa che si è determinata con il boicottaggio che si è fatto sempre più serrato. Una sera Miriam con la figlia Mary Catherine si trova bloccata nel parcheggio cui fanno capo le automobili private dei "tassisti" volontari. Un gruppo di bianchi inferociti lo assedia; il clima è teso e gli insulti ai negri sono molteplici. Sono presenti anche Norman e suo fratello Tunker: l'automobile di Miriam viene danneggiata e la signora Tomphson viene strattonata e si prende uno schiaffo. In segno di protesta non violenta, le donne di colore intonano un canto: Miriam, ferita dall'atteggiamento razzista del marito, intreccia le proprie mani con quelle coraggiose e canta con loro. Il 20 dicembre 1956 la popolazione di colore ottiene il diritto di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico come è concesso ai bianchi, premessa di ulteriori futuri accessi per la gente di colore ad impieghi e professioni


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