PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

è un'associazione nazionale di promozione sociale e culturale dei non vedenti e ipovedenti fondata nel 1970. Negli anni tale associazione ha esteso le proprie attività in tutti i settori tecnologici che lavorano per incrementare l'autonomia e l'integrazione sociale dei non vedenti ed ipovedenti e si presta con opere di consulenza e di diffusione della cultura a tutti i disabili visivi italiani con attività basate sul volontariato.Infatti, negli ultimi vent'anni le attività svolte da quest'associazione si sono ampliate in vari settori, prorpio per risponedere alle diverse esigenze e migliorare la qualità della vita di queste persone: editoria, integrazione scolastica, ausili integrativi, sport, turismo, organizzazione del tempo libero.


Un'altra associazione che consiglio di visitare è l'Associazione Onlus "Per te con te" -Tagliafierro Pietro
Nasce nel 2005 ad opera di Carmela Tagliaferro, sorella di Pietro, a cui è dedicata l’associazione, e altri soci, al fine di rendere migliore la vita dei diversamente abili e delle loro famiglie.
Tutto nasce purtroppo dalla morte prematura di Pietro, affetto da distrofia muscolare progressiva, malattia per la quale solo oggi, si intravede una strada concreta per la cura.L'associazione vuole,con l’aiuto delle istituzioni e attraverso raccolte di fondi, poter riuscire ad avere una struttura dove organizzare eventi dedicati, corsi specializzati, attività ricreative, laboratori e dove sarà importantissimo poter ospitare medici professionisti e assistenti sociali a disposizione delle famiglie.

Associazione culturale Galilea. "Far passare il concetto che la diversità è ricchezza e attraverso la conoscenza delle varie forme di emarginazione si giunge al dialogo e all'integrazione.

Rain Man - L'Uomo della Pioggia
Dustin Hoffman, vincitore dell’Oscar per la sua interpretazione, viene affiancato dal rubacuori di Hollywood, Tom Cruise, per portare sugli schermi questa storia buffa e toccante che ha come protagonista l’amore fraterno.
Dopo la morte del padre che non vedeva da anni, l’insensibile Charlie Babbit si aspetta di ricevere una cospicua eredità. Ma l’unico beneficiario del testamento è invece suo fratello maggiore Raymond, internato in un’ospedale psichiatrico, di cui Charlie non conosce l’esistenza. Raymond è un artistico prodigio, una persona dotata di facoltà mentali estremamente limitate in certi campi, e straordinariamente elevate in altri. Charlie rapisce Raymond, ed il loro folle viaggio in macchina attraverso gli Stati Uniti alla volta di Los Angeles diventa, per entrambi, una lezione di vita. Man mano che superano l’iniziale diffidenza reciproca, comincia a crearsi un forte legame fra di loro: si rendono conto di condividere dolorosi ricordi, problemi attuali ed un possibile e brillante futuro insieme.

Un film che ho visto circa tre anni fa in TV e mi ha colpito tantissimo è stato “IL FIGLIO DELLA LUNA” che parla di una famiglia che si ritrova a dover crescere un bimbo affetto da gravissime menomazioni. La madre di Fulvio, affetto da tetraplegia spastica distonica dalla nascita, farà di tutto perché questo figlio, purtroppo leso nel fisico e nel linguaggio, cresca e studi come tutti gli altri coetanei.
E’ proprio la madre con il suo coraggio, la sua determinazione e tenacia riesce a superare tutte le difficoltà che incontra il figlio nel corso della vita, il dramma del parto e la rivelazione della malattia, le umiliazioni ricevute dalla gente comune e dalle istituzioni, le invenzioni e gli insegnamenti, grazie ad un intuitivo metodo della madre (che prevedeva di stimolare suo figlio in tutti i modi possibili per farlo interagire nel mondo: un metodo efficiente fu quello di riempire la propria abitazione di fogli che rappresentavano parole e oggetti) Fulvio a quattro anni leggeva nonostante le diagnosi dei medici, e imparò, se non proprio a parlare correttamente, ad articolare dei suoni quasi comprensibili.
Per studiare, disegnare e coltivare le sue altre passioni (fisica, poesia e pittura) Fulvio adopera, con grandi sforzi, una sorta di casco dal quale pende un sottile braccio meccanico, costruitogli dal padre Carmelo. La madre Lucia, oltre alle tante battaglie per l'educazione riuscì addirittura a far modificare una legge che prevedeva per i ricercatori universitari una "sana e robusta costituzione".
Nessun politico alle spalle, nessun appoggio istituzionale, solo una grande attenzione dei mass media che hanno portato agli onori di cronaca il caso. E tutto ciò, grazie al coraggio, alla forza d'animo e alla tenacia di questa madre, la quale, a sua volta, grazie alle difficoltà del figlio, è cresciuta, ha imparato tante nuove cose, ha tanto viaggiato e ha vissuto esperienze che mai avrebbe immaginato. Le lotte per entrare nelle scuole pubbliche, le prime amicizie e i primi attestati di accettazione e rispetto da parte della società, fino all'attenzione della stampa e al riconoscimento di importanti diritti civili. Un film per ricordare e testimoniare che, a volte, la speranza e il coraggio riescono ad abbattere insuperabili barriere, architettoniche e non.
Oggi, grazie alla madre che non si è arresa davanti alla diagnosi dei medici e alla propria forza di volontà, Fulvio è un fisico nucleare.

C.I.D.A.S. - Comitato Italiano per la Difesa dei Diritti e dell'Autonomia dei Sordi

Un libro che mi viene in mente pensando alla disabiltà è “Nati due volte”, a cui si è ispirato anche il film “Le chiavi di casa”. Il film è un’autobiografia di Pontiggia che nel libro esprime tutto l’amore per il figlio disabile (colpito da tetraparesi spastica) e la forza di un padre che lotta fino in fondo per superare giorno dopo giorno le evidenti difficoltà del figlio Paolo, cercando di recuperarne a tutti i costi le potenzialità. Paolo nasce con molte difficoltà e durante il parto subisce danni cerebrali che gli avrebbero provocato disturbi mentali, disturbi della motricità, ritardo del linguaggio. Crescendo la situazione di Paolo peggiora, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con gli altri, ma il padre non vuole arrendersi. Pur non potendo migliorare la salute fisica del figlio, riesce, però a fargli sviluppare la mentalità e ad aiutarlo ad accettare la sua situazione.
Il romanzo ci fa comprendere che è proprio in questa situazione che i disabili devono vivere, poiché se non sono sorretti da chi gli sta attorno, difficilmente potranno sopportare la difficoltà di rivivere e rinascere alla vita: è come nascere due volte, la prima è la nascita naturale, la seconda è la rinascita nel mondo sociale, tra coloro che appaiono “apparentemente” normali e con cui rapportarsi giorno dopo giorno.

Durante il laboratorio "impariamo a raccontare una fiaba" mi fu chiesto di scrivere una fiaba istruttiva che avrei proposto ai bambini. In quell'occasione lessi un libro per bambini dal titolo "la cosa più importante" che trattava il tema della diversità in riferimento al mondo animale. In un bosco convivono pacificamente elefanti, serpenti, coccodrilli, giraffe e tanti altri animali. Un giorno tutti gli animali si riuniscono per decidere quale sia la cosa più importante, poichè ognuno era convinto che le sue caratteristiche siano le migliori e cerca di convincere anche gli altri del suo pensiero. Tutti ascoltano le varie proposte, ma ad un certo punto si accorgono che i topolini in realtà non hanno bisogno della proboscide dell' elefante, i maialini non sanno cosa farsene del collo da giraffa, e che ai conigli non servono gli aculei del porcospino.
Il libro vuole dimostrare proprio che ogni animale, così come ogni uomo, ha qualcosa di importante e di unico che lo rende diverso da tutti gli altri e che è proprio questa diversità a renderci tutti speciali.

Tematiche: Disabilità intellettiva e relazionale, Rapporto coi genitori, Rapporto con la società.

Trama:

Daniele, diciottenne con handicap psichico, è figlio di un ricco uomo politico che si preoccupa soltanto delle apparenze. Abita a Roma in una splendida villa sull'Appia Antica. E' un ragazzo malato di una dolce follia, che vive un'esistenza appartata e senza amici, con l'unico conforto della musica. Trova finalmente calore umano e comprensione nel rapporto d'amore con Maria, figlia di una domestica di casa. I genitori di Daniele licenziano la domestica e, interpretando i sentimenti del figlio come un semplice impulso sessuale, lo fanno incontrare con una prostituta. Anche il patrigno di Maria interviene, chiedendo un risarcimento in denaro per la perduta verginità della ragazza. Mentre i rispettivi genitori cercano un accordo economico, i due giovani continuano ad amarsi ... fino al tragico finale.

raffaella guarino ha scritto:Paulo Coelho: Veronika decide di morire. Il primo libro di Coelho che ho letto (quando ero adolescente) e che mi ha fatto appassionare all'autore. La storia di una ragazza slovena che ha 24 anni e non è felice della sua vita, pur non avendo nè problemi finanziari nè pene d’amore: vuole semplicemente lasciare questa vita a causa della monotonia di tutti i giorni. Così, mandato giù un pugno intero di pillole per dormire, si abbandona al suo destino. Si risveglia nella clinica privata per malati di mente “Villete”, in Slovenia, dove viene a sapere dai medici che in seguito al suo tentativo di suicidio il suo cuore è stato gravemente danneggiato e resisterà ancora solo pochi giorni. Veronika inizialmente spera che tutto finisca velocemente, ma in quella clinica sembra che il tempo non passi mai. Lì conoscerà molte persone, Zedka, Mari, Eduard, persone che non hanno paura di dire ciò che pensano, perché in fin dei conti sanno di essere considerati “pazzi”. Con loro instaurerà un particolare rapporto di sincerità, provando sensazioni che non aveva mai conosciuto prima e scoprendo i lati più segreti e nascosti del suo Io.

L'argomento non è la disabilità ma la diversità.

www.ilristorantedisettimo.it oppure www.osteriadelmutuosoccorso.it due siti che raccontano il progetto della cooperativa sociale l'Ippogrifo, che si propone di "promuovere, sviluppare e sostenere, attraverso il lavoro educativo, l’autonomia e il reinserimento sociale della persona afflitta da un “disturbo psichiatrico” ed osteggiare il suo precipitare in un percorso senza ritorno, verso l’oblio della mente e dei sensi o l’isolamento e l’esclusione sociale".
Una realtà attiva. Un agire concreto che si collega anche al film che ho proposto.

ho cercato di pensare ad un film da proporre eventualmente ai bambini indirizzandomi così verso i cartoons: la bella e la bestia; Shrek; e ad uno per adulti: Le fati ignoranti. Nel film di Ferzan Ozpetek,infatti, è affrontato il tema della diversità (sessuale anzitutto ma anche culturale) attraverso una riscoperta dell'altro -e di sè- ed una conoscenza di una realtà diversa dalla propria ma per questo nè peggiore nè migliore.
la trama:Antonia e Massimo sono sposati da quindici anni. Il loro è un matrimonio felice fino a quando Massimo muore in un incidente stradale. Antonia si chiude nel proprio dolore, accudita dalla madre e dalla cameriera filippina. Un giorno però, grazie a una dedica sul retro di un quadro, scopre che il marito aveva un'amante da sette anni. Questo la obbliga a uscire di casa e a iniziare una serie di ricerche. Raggiunge così lo stabile e l'interno da cui era stato inviato il regalo. L'appartamento è intestato al nominativo Mariani e per lei è ovvio cercare la signorina Mariani. Dopo diversi tentativi di depistaggio da parte della colorita comunità di gay e travestiti che affolla l'appartamento scoprirà la verità: l'amante di suo marito era un uomo, Michele. La prima reazione è di profondo disgusto ma progressivamente il contatto con il gruppo le farà scoprire una realtà diversa. Sarà un'esperienza capace di farla tornare a vivere pienamente.

"Pietro e il principe arabo" di Silvia Barbieri. La storia di un ragazzino appassionato di archeologia che solo grazie all'aiuto di un misterioso compagno di classe riesce a risolvere un mistero. Un'amicizia tra pari nel cui rapporto è in gioco il tema della disabilità. Una lettura leggera, corredata anche da illustrazioni che potrebbe essere utilissima per affrontare il tema con i bambini.

"COME TE" è un'Associazione di volontariato che nasce dal Centro di Riabilitazione "Casa della Carità" di Vibo Valentia, dall'esigenza di un gruppo di genitori, di ragazzi diversamente abili, che hanno avvertito, fortemente, il desiderio di lottare per vincere l'indifferenza e l'isolamento creando legami, cercando contatti, chiedendo attenzione, proponendo soluzioni, scambiando esperienze.
Gli obiettivi che si propone sono:
-promuovere lo scambio di idee e di esperienze tra i genitori al fine di un reciproco aiuto
-sostenere, appoggiare e stimolare le pubbliche amministrazioni nello sviluppo di una rete di servizi atti ad assicurare alle persone diversamente abili un'adeguata attuazione delle leggi vigenti
-promuovere e sostenere iniziative volte all'assistenza legale, medica e scolastica, alla formazione personale e al lavoro.
E' un'associazione presente anche su facebbok.

l'aasociazione bambini down nasce a Roma nel 1979 e si pone quale punto di riferimento per le famiglie e gli operatori socio sanitari e scolastici
sulle problematiche riuardanti la sindrome di down.
Il suo scopo è tutelare i diritti delle persone con sindrome di Down, favorirne il pieno sviluppo fisico e mentale, contribuire al loro inserimento scolastico e sociale a tutti i livelli, sensibilizzare sulle loro reali capacità divulgare le conoscenze sulla sindrome.
L’Associazione Italiana Persone Down ha 42 Sezioni su tutto il territorio nazionale ed è composta prevalentemente da genitori e da persone con questa sindrome.
Mantiene inoltre rapporti con le altre associazioni di persone con sindrome di Down italiane per un utile scambio di informazioni e per affrontare con una linea unitaria temi di interesse comune.

Antonella Ariante ha scritto:La storia raccontata è talmente verosimile che, spesso, ci si trova a dubitare del fatto che gli eventi ed i personaggi non siamo persone realmente esistite. Più che un romanzo sembra una cronaca storica. E questo implica una moltitudine di emozioni (rabbia, vergogna, tristezza ed anche consapevolezza).
Dobbiamo riflettere sulla nostra immensa fortuna di essere donne occidentali, italiane , le tragedie che vivono le protagoniste fanno pensare a come sia difficile vivere in una perenne condizione di infelicità.Essere una donna occidentale significa essere LIBERA,INDIPENDENTE,FELICE questa storia ,invece , riflette una realtà talmente oscura che fa paura solo ad immaginarla .Mentre leggevo ho cercato di immedesimarmi nelle due donne è stato difficile perchè, ero coinvolta da diverse emozioni soprattutto da rabbia e da paura.Le due protagoniste ai miei occhi sono due GRANDI DONNE che nonostante le infinite difficoltà che si trovano davanti,grazie alla loro unione che non si può definire amicizia perchè credo che un legame tra due donne in quelle condizioni vada oltre al concetto di amizia,riescono a raggiungere la libertà e ha dimostrare che anche le donne sono capaci di grandi cose.Ho deciso di condividere questo libro perchè nella seconda lezione che abbiamo fatto , abbiamo parlato di emarginazione ,abbiamo anche provato ad essere nel panni di chi è emarginato e per questo credo che uno degli esempi di emarginazione più forte sia quello della donna in oriente.

per me il rapporto che unisce queste due persone è puro e vero. libro bellissimo ed emozionante

TEMA DISABILITà FILM-DRAMMATICO: A PRIMA VISTA
un film che a me piace molto e riguarda il tema della disabilità è: A PRIMA VISTA. E'stato prodotto in America nel 1999 con i seguenti attori: Val Kilmer, Mira Sorvino, Kelly McGillis, Steven Weber, Bruce Davison, Nathan Lane, Ken Howard. Narra di un giovane architetto di nome Amy di New York, stressata dal troppo lavoro che decide di prendersi una vacanza in un hotel-beauty farm in montagna. Qui conosce e si innamora di Virgil, un bel giovane che si occupa dei massaggi, ma che ha un problema non da poco:è cieco dalla nascita. Questo grave handicap non impedisce alla coppia di innamorarsi, e sotto la spinta di nuove scoperte mediche nel campo della chirurgia applicata alla vista, Amy convince Virgil a sottoporsi ad una operazione sperimentale che ottiene i risultati sperati. Ma contrariamente a quanto pensato è a quel punto che sorgono i maggiori problemi: Virgil deve imparare a vedere, scoprire cos'è la luce, cosa sono i colori, come sono fatte le cose e le persone, e tutto ciò comporta enormi difficoltà di adattamento alla sua nuova vita. Se per Virgil la conoscenza del mondo circostante crea inizialmente solo grossi problemi, anche per Amy la situazione non si presenta per nulla facile: deve riuscire ad accettare di vivere con un uomo che in realtà è come un bambino. Il loro rapporto si complica notevolmente, ma nel momento di difficoltà i due torneranno insieme.

TEMA DIVERSITà LIBRO:IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE
Il bambino con il pigiama a righe è un romanzo del 2006 dello scrittore irlandese John Boyne, che è stato tradotto in 32 paesi.Protagonista del romanzo è Bruno, un bambino di nove anni: vive a Berlino. D’improvviso la famiglia deve trasferirsi. La nuova casa è in vicinanza di una interminabile recinzione di rete metallica, all’interno della quale si vedono costruzioni in mattoni rossi fra i quali svetta un altissimo camino.
Il papà di Bruno(Luis) è comandante di un campo di sterminio, ma il bambino non sa di cosa si tratta, non capisce perché deve vivere in un posto che non gli piace. Un giorno, dietro la recinzione, trova un bambino, SAMUEL, vestito con un pigiama a righe: è l’unico essere vivente della sua stessa età e riesce a fare amicizia con lui. Un giorno Bruno decide allora di passare per l'ultima volta un po' di tempo con Samuell, e di scoprire cosa c'è al di là della rete. Così si mettono d'accordo: Bruno deve portare un po' di cibo per Shmuel, e Shmuel deve procurargli il pigiama, cioè gli abiti indossati dai detenuti del campo. Il giorno dopo Bruno si infila il pigiama a righe ed entra nel campo, dove aiuta Samuel a cercare il padre.

Mentre Bruno è ancora nel campo suo padre, senza sapere che lui si trovi lì, ordina di avviare la marcia. La madre non trova Bruno e avvisa Louis e iniziano a cercarlo disperatamente, il padre entra nel campo, incomincia a cercarlo e si accorge che la marcia da lui ordinata aveva portato alla camera a gas; a nulla ovviamente serve il tentativo di fermare tutto, ormai accaduto.
Louis, a distanza di un anno, scopre la vera fine del figlio e si getta a terra aspettando che i soldati lo portino con loro, senza preoccuparsi di cosa sarebbe successoui.

TEMA DISABILITA'FILM:"IL FIGLIO DELLA LUNA":

Questo film racconta della storia veramente accaduta di Fulvio Frisone,affetto da tetraplegia spastica distonica dalla nascita,della forza di volontà di un uomo che vuole essere considerato come tale, infatti nonostante le sue difficolta riesce a dimostrare a tutti che i limiti non esistono ma sono solo in quelli che lo guardano. Ma soprattutto questo film mette in evidenza la forza di una donna che non si ferma davanti a niente per dimostrare che suo figlio è un "uomo" come tutti gli altri. Il film si svolge tra Le lotte per entrare nelle scuole pubbliche, le prime amicizie e rispetto da parte della società, fino all'attenzione della stampa e al riconoscimento di importanti diritti civili. Questo è un film che ho visto un pò di tempo fà è mi rimasto impresso nella mente ,ricordo che molte di quelle scene del film mi hanno toccato molto, mi ha colpito soprattutto la scena in cui la madre si trovava in chiesa ,ma ancora il coraggio di questa grande donna che ha saputo accettare e far accettare il proprio figlio andando contro tutti .
Oggi Fulvio, lavora alla nuova frontiera della fusione fredda. Studia, legge e comunica grazie ad un casco speciale con cui digita sulla tastiera del computer. Sempre con quel casco, e con un pennello, dipinge quadri che gli hanno fruttato premi e riconoscimenti in tutta Italia.

'Sono grato a Dio' - ama ripetere - 'perchè mi ha dato una vita meravigliosa'
vorrei riproporvi alcune scene di quel film:

Tema Diversità:

Ricordo che quanto frequentavo il liceo mi fu consigliato di leggere un libro "Se questo è un uomo" di Primo Levi , ora non ricordo specificamente quel libro , racconta la storia di primo levi durante la prigionia nei lager.racconta l'umiliazione,l'offesa,la degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio di massa.
però una cosa che mi è rimasta impressa è la poesia con cui inziava.. che recitava in questo modo:

VOI CHE VIVETE SICURI
NELLE VOSTRE TIEPIDE CASE ,
VOI CHE TROVATE TORNANDO A SERA
IL CIBO CALDO E VISI AMICI:
CONSIDERATE SE QUESTO E'UN UOMO
CHE LAVORA NEL FANGO
CHE NON CONOSCE PACE
CHE LOTTA PER MEZZO PANE
CHE MUORE PER UN SI E PER UN NO .
CONSIDERATE SE QUESTA è UNA DONNA ,
SENZA CAPELLI E SENZA NOME
SENZA PIù FORZA DI RICORDARE
VUOTI GLI OCCHI E FREDDO IL GREMBO
COME UNA RANA D'INVERNO.
MEDITATE CHE QUESTO è STATO:
VI COMANDO QUESTE PAROLE.
SCOLPITELE NEL VOSTRO CUORE
STANDO IN CASA ANDANDO PER VIA ,
CORICANDOVI ALZANDOVI ;
RIPETETELE AI VOSTRI FIGLI .
O VI SI SFACCIA LA CASA ,
LA MALATTIA VI IMPEDISCA ,
I VOSTRI NATI TOCCANO IL VISO DA VOI.

con questa poesia si capisce di come il diverso , in questo caso uomini che appartengono ad un'altra razza vengono considerati diversi...
Non è più un uomo, chi si riduce (viene ridotto) allo stato di bestia per sopravvivere, oppure chi ha messo in moto un perverso meccanismo di sistematica distruzione e morte, e chi sapeva e ha fatto finta di non sapere, chi sospettava ma ha girato lo sguardo per non vedere, chi ora conosce la verità e continua a negarla.Adesso questo peccato, il non essere stati uomini pesa su tutta l'umanità, e l'unico modo di espiare e continuare a ricordare perchè tutto ciò non abbia a ripetersi.

Buongiorno a tutti, stamane voglio rendervi partecipi di un'iniziativa di un medico del mio paese.
domenica scorsa a messa, dopo l'omelia, il parroco ha passato la parola al dott. Trinchillo che con poche parole ci ha spiegato il suo progetto.
Ha esordito dicendo di avere per figlio un ragazzo down ed ha raccontato che insieme ad altri genitori, ha comprato un podere, ha ristrutturato un casolare, aprendo cosi una sorta di agriturismo in cui questi ragazzi hanno la possibilità di lavorare come qualunque altra persona. In questo podere sono state seminate le piante di melo, queste mele sono state raccolte, fatte arrossire, insomma curate da questi ragazzi con l'aiuto di persone competenti. Le mele,infine, erano vendute fuori chiesa e il ricavato era devoluto a quest'organizzazione!

inoltre,il dott. Trinchillo, per sensibilizzare la situazione, nella parrocchia San Pasquale Baylon di Villaricca, il giorno venerdi 14 farà proiettare un film. Riguardo quest'ultima iniziativa conosco solo il giorno, nel caso abbia più informazioni vi scriverò!

visto che un giorno sarò una futura insegnante, se dovessi spiegare il tema della disabilità a dei bambini, gli mostrerei " il gobbo di Notre Dame"; infatti il concetto base della disabilità è proprio la diversità ed in questo cartone animato della Disney sono persenti molti modelli di diversità (il deforme, gli zingari...)che, a causa del loro aspetto o delle loro tradizioni vengono esclusi dalla società vivendo in una condizione di emarginazione.é importante invece educare i bambini alla diversità, affinchè essi imparino che la bellezza sta proprio nel diverso.

la disabilità, come ci dice l'icf, non è una conseguenza di una menomazione, ma è la conseguenza di un disagio biologico, psicologico e, soprattutto, sociale; il disabile è colui che vive in una condizione di marginalità, il disabile che prenta un qualcosa di diverso e che per questo viene escluso dalla società di appartenenza. In questo senso, mi ha colpito molto il libro di Vittorio Zucconi, "stranieri come noi", nel quale l' autore afferma che in una società complessa come l’attuale, in cui le relazioni si infittiscono sempre di più e le distanze (geografiche, culturali, razziali, sociali) tendono a ridursi (o almeno dovrebbero…), il concetto di differenza assume nuove modalità e significati;infatti,se solo ognuno di noi riuscisse ad accettare la diversità degli altri, se solo riuscissimo a convivere e a cooperare in maniera costruttiva,se solo ci rendessimo conto che siamo tutti “stranieri” agli occhi degli altri e che se siamo tutti stranieri allora non lo è nessuno, se solo comprendessimo che non esiste il giusto e il sbagliato, né il normale e l’anormale, ma solo il diverso; allora ,forse, anzi sicuramente, esisterebbero ancora le differenze culturali, esisterebbero ancora gli handicap e le menomazioni,ma forse non esiterebbero più le disabilità in quanto nessuno vivrebbe nella marginalità, ci sentiremmo tutti diversi, tutti uguali e tutti fratelli, tutti figli dello stesso Dio o almeno della stessa Madre Terra

Tema diversità-film:Dietro la maschera (Mask). E’ un film del 1985, racconta la storia di Rocky Dennis, un ragazzo che vive con la madre a Los Angeles. Ha 16 anni, è molto intelligente e gli piace fare tutto quello che fa un ragazzo della sua età: ascoltare musica, collezionare figurine, leggere ed ha un sacco di amici. Qualcosa però lo rende speciale, molto speciale nell'aspetto fisico: il suo volto è infatti deformato da una rara malattia, comunemente chiamata "leontiasi” poiché il volto di chi ne è affetto ricorda le fattezze del felino. Nonostante ciò, Rocky non si sente per niente un mostro, anzi scherza perfino sulla sua condizione di ragazzo deforme. Arrivato in una nuova scuola, però non viene accettato e viene visto dagli altri come un mostro, ma piano piano riesce a conquistarsi la fiducia di alcuni dei suoi compagni di classe e riesce a diplomarsi. Arrivata l'estate, Rocky vuole andare ad un campeggio per ragazzi non vedenti, per aiutare gente che non si curerà del suo aspetto fisico. Qui conosce Diane, una bella e dolce ragazza ospite del campeggio e se ne innamora, ricambiato. Diane inoltre non sembra essere terrorizzata dal suo aspetto fisico, ma lo accetta senza problemi. Il campeggio finisce e Diane torna a casa. I genitori vengono a prenderla e la ragazza è ansiosa per far conoscere Rocky a loro, ma la reazione di questi ultimi non è buona: i genitori vedono il fidanzato della figlia come un mostro, qualcosa che andrebbe eliminato. Rocky torna a casa. Tenta di chiamare Diane, ma i genitori gli dicono sempre che non è in casa. Quando un giorno la incontra, scopre che i genitori gli hanno mentito e che Diane aspettava con ansia che lui la chiamasse. Purtroppo i due non possono tornare insieme: Diane deve traslocare. Il tempo passa e Rocky è ormai rimasto solo. Una mattina, sua madre riceve una telefonata dalla scuola: Rocky non si è presentato e quel giorno doveva sostenere una verifica di spagnolo. La donna entra nella stanza del figlio e capisce subito cosa sia successo, ma cerca disperatamente di far sembrare tutto normale, aprendo le tende e sgridando il ragazzo per aver saltato scuola. Poi, poco a poco, avvicinandosi al letto si confronta con la propria tragedia: suo figlio se n'è andato nel sonno, sognando la sua dolce Diane.
Rocky è perfettamente in grado di affrontare con forza ed orgoglio il pregiudizio del mondo che lo circonda, coloro che lo rifiutano e che lo osservano inorriditi non sanno vedere oltre ciò che ci impone la realtà, non sanno immaginare nulla che vada oltre. Il regista si sofferma, più che sulla vita interiore del personaggio principale, sul mondo che gli gravita attorno e su come gli altri, i "normali", si relazionano a lui. Ne viene fuori un mondo fatti di pregiudizi, di ignoranza e di ottusità: solo chi conosce veramente Rocky, chi non si è fermato al suo aspetto esteriore ma è andato più a fondo, è capace di aprezzarne l'animo nobile e sensibile. Emblema di questa realtà è la giovane cieca che si avvicina a Rocky in quanto attratta dalla sua gentilezza dalla sua bontà.

FILM SULLA DISABILITà: Rain Man- L'uomo della pioggia

Classico e stupendo film sulla disabilità è Rain Man diretto da Barry Levinson.Questo film ha come soggetti Charlie Babbit(Tom Cruise),un giovane commerciante di auto che, dopo la morte del padre, scopre che l' unico erede dell'immenso patrimonio di famiglia è il fratello Raymond,affetto da autismo, fino a quel momento sconosciuto!Charlie vive una situazione economica disagiata decide allora di raggiungere il fratello che vive in una clinica per prenderne custodia e beneficiare quindi dell' eredità.

"Il cacciatore di aquiloni" è un libro che a mio parere si basa molto sul tema della diversità del protagonista Amir e del suo amico Hassan. Entrambi vivono a Kabul, in Afganistan. Amir vive con il padre Baba in una lussuosa e maestosa villa insieme ai servitori Alì e suo figlio Hassan. I due bambini sono amici anche se molto diversi tra loro sia per posizione sociale, sia per religione, ma l'amicizia tra i due si rompe quando Hassan viene assalito e picchiato da una banda di ragazzini con a capo Assef, e Amir decide di scappare anziché aiutare l'amico. I due bambini si separano anche a causa dell'arrivo dei russi a Kabul. Amir insieme al padre Baba scappa in America, mentre Alì e Hassan si rifugiano in un altra zona dell'Afganistan. Nel frattempo Amir cresce e diventa uno scrittore, ma un giorno riceve una telefonata dall'amico Rahim che gli chiede di andarlo a trovare a Kabul. Tornato in Afganistan, Amir apprende da Rahim che in realtà Hassan era suo fratello. Infatti il padre Baba era andato a letto con la moglie del servitore Alì. Gli spiega inoltre che Hassan aveva avuto un bambino prima di morire, il suo nome è Sohrab. Amir si mette subito alla ricerca di questo bambino per portarselo in America e scopre subito che è stato preso dai talebani con a capo Assef. Per salvare il bambino è costretto a combattere contro Assef, e riuscendo nell'impresa riuscirà finalmente a superare i suoi sensi di colpa.

Un film che ha come tema centrale la diversità è sicuramente “La vita è bella” di Roberto Benigni.
Non avrebbe bisogno di spiegazioni dato che è un film notissimo, ma riassumendolo in poche righe:
è la storia di una famiglia ebrea, che in seguito all'emanazione delle leggi razziali del 1938 vivrà momenti di difficoltà e di lutto. Il film si focalizza sulla vita dei deportati nel campo di concentramento di Auschwitz ma il “mitico” Benigni riesce a inscenare un gioco per non traumatizzare il figlio Giosuè che è convinto che la sua terribile esperienza sia in realtà un gioco a premi con in palio un carrarmato vero. Il film si conclude con il piccolo Giosuè che si salva dalla strage e resta convinto del fatto di aver partecipato solo ad un gioco.