lab. diversià (indovina chi viene a cena)

lab. diversià (indovina chi viene a cena)

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Papà tu mi consideri ancora un uomo di colore....Mentre io mi considero un uomo!

Bellissimo film soprattutto come ribadito oggi in aula notevole la tematica vista l'epoca!!

Un film toccante.Io però mi pongo un interrogativo.Siamo veramente sicuri di essere aperti e di avere idee antirazziste, oppure lo siamo solamente perchè non toccano la nostra quotidianità E se toccassero noi!?

Film vecchio...vecchi valori,vecchi limti!il modello inteculturale nella società odierna ha la sua valenza!i limiti verso la diversità sono ormai superati!Questo film ci mostra appunto che l'amore non ha colore non ha razza!"la diversità è un valore proprio perchè fa la differenza"!

annaditota ha scritto:Papà tu mi consideri ancora un uomo di colore....Mentre io mi considero un uomo!

anche a me è stata la frase che mi ha colpito di più... siamo tutti essere umani prima di qualsiasi altra caratteristica.

sono sicura ke ti tokkerà questo video!!!

Conoscevo l'esistenza di questo film tramite mio padre che qualche volta ne ha parlato a me e ai miei fratelli,ma non lo avevo mai visto. E' un film che avrà alemeno cinquant'anni, eppure a me sembra ancora attuale... certo no nel senso così radicale che appare dal film,poichè certo oggi la realtà è diversa, tuttavia mi è capitato qualche volta di vedere che se ad esempio in treno,o nel pullman c'è un posto libero vicino ad una persona di colore meglio restare in piedi piuttosto che sedersi...

conoscevo già questo film,è sempre bello rivederlo, e rendersi conto che la diversità non è un limite ma ricchezza ,soprattutto quando c è l'amore perchè essa non ha colore non ha nessuna forma prestabilita nasce in tutte le persone senza distinzione

In questo film si affronta il tema del razzismo che purtroppo ancora oggi è presente nella nostra scoietà. La cosa che più mi ha colpito in questo film è come il pregiudizio sia cieco anche di fronte all'affetto che si prova per i figli, la scena più bella e più significativa è stata quella in cui il figlio dice al padre di considerarlo come un uomo e non come un uomo di colore;quello che vuole dire secondo me è che bisogna guardare al di là del colore della pelle e considerare l'altro in quanto persona.

La mia prima riflessione è rivolta all'atteggiamneto dei genitori della ragazza, alla vista del suo fidanzato di colore. Ho subito percepito, come poi è stato discusso ampiamente in aula , che i genitori avessero paura di essere vittime del giudizio della società ma attraverso un'analisi più apprfofondita ciò che emerso dai loro atteggiamenti era la "paura del diverso". Il problema della diversità è una nota dolente della società attuale. L'uomo , per istinto, è portato ad avere paura di tutto ciò che rappresenta una minaccia e quindi di tutto ciò che è diverso. A riguardo mi sorge una domanda , ma "diverso" rispetto a chi?"...Piu' volte ho cercato una risposta e con razionalità sono giunta alla consapevolezza che che noi esseri umani notiamo con facilità tutto ciò che appare difforme rispetto al contesto e pertanto proviamo paura di chi non risponde a determinati canoni che ci vengono trasmessi come normali.

"in nessun posto le cose cambiano velocemente come in casa mia". "è reato perchè anche se cambiano le leggi non cambia nella mente della gente".
In casa di questa famiglia si sta compiendo la vera integrazione culturale ma evidentemente non sono ancora pronti. Così come ho detto in aula oggi la famiglia della ragazza da valori di uguaglianza che poi non sa mettere in pratica perchè la società è ancora indietro. La famiglia sembra voler dire: "Siamo tutti uguali però è meglio se non sposi un nero, non perchè non sia un bravo ragazzo ma perchè la gente potrebbe farti soffrire con i suoi pregiudizi." Dovremmo aspettarci che quelli di colore siano felici del traguardo raggiunto dal ragazzo considerandola una vittoria nell'affermazione dei diritti e delle pari opportunità e invece anche la famiglia di lui non è daccordo. La domestica (nera), anche lei intrappolata nello "status sociale di nero", considera il ragazzo come un arrampicatore sociale o comunque uno che non sa stare al suo posto. ...ma qual'è il suo posto? ai margini della società soltanto perchè ha un altro colore di pelle o perchè qualcuno in passato ha rapito da terre lontane e fatto schiavi in terra straniera i suoi antenati !?!..e l'ingiustizia persevera radicata nella cultura. Questo film è vecchio ma il problema è ancora attuale. Non pensate che il razzismo non esista più. C'è poca compassione verso chi proviene da paesi più poveri ed è costretto ad emigrare anche se questi paesi sono poveri per permettere a quelli ricchi di esserlo. Proprio qualche settimana fa mio cugino di Modena mi ha detto "non vado in quel bar perchè ci sono troppi neri".
Concludo con la frase che il giovane dice al padre: "ti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero solo un uomo!"

"ricorda sempre che sei unico come tutti gli altri"

Se si considera quando è stato girato questo film,sicuramente emerge la considerazione che è una pellicola che affronta una tematica coraggiosa,in un tempo dove le differenze razziali condizionavano molto il pensiero dell'americano medio.Fortunatamente molte cose sono cambiate da allora e se pensiamo che oggi il Presidente degli Stati Uniti d'America è un uomo di colore,ci rendiamo conto che molti passi avanti sono stati fatti nellaattuale società.Nonostante ciò, resta ancora radicata nella mentalità di alcuni individui,la paura per il diverso,ma a mio avviso è solo la mancanza di apertura all'altro che impedisce a questi soggetti di comprendere che il colore della pelle non rende diversi,che le altre culture possono essere per noi fonte di arricchimento se guardate con rispetto e con un'apertura al dialogo.....In ogni caso,questo meraviglioso film ci insegna che l'amore,quando è vero non conosce ostacoli.

un film meravilgioso; davvero stupendo nella sua semplicità. un matrimonio misto, una madre liberale e progressista che appoggia il fidanzamento di due giovani di pelle diversa, ed un padre, altrettanto liberale ma più pragmatico, che osteggia l'unione.,in quanto terribilmente preoccupato delle mille difficoltà che una simile coppia dovrà affrontare nella società americana degli anni '70. un tema difficile, scottante, trattato con lucidità, obiettività e senza fronzoli. una riflessione profonda e sincera sul tema del razzismo, vera vergogna sociale della comunità americana.EMOZIONANTE è vedere come l'amore vero non ha forma,non ha limiti.. .....

..."Papà tu mi consideri ancora un uomo di colore ...mentre io mi considero un uomo....".
Famosissimo film ,portavoce della solidarità "liberal"alla campagna per i diritti civili nei neri Americani .Il tema trattato nel film è toccante:I PRESISTENTI PREGIUDIZI RAZZIALI.Un tema affrontato in maniera diretta ed efficace e c'è spazio anche per un pò di humor nero.
Guardando il film la prima cosa che ho pensato è stata quanto tempo è passato e quanto è cambiata la mentalità corrente dall'epoca di questo film .Ma poi mi sono chiesta ma è veramente cambiata la mentalità?Spesso fingiamo di essere antirazzisti solo perchè i fatti non toccano la nostra quotidianità ,quindi secondo me una fetta di razzismo e in tutti noi ma è nascosto da una scorza di perbenismo , è molto più sotteraneo. Ma è razzismo lo stesso.Ciò è dimostrato dalla quotidianità come diceva la mia collega in treno se si incontra un negro si preferisce stare in piedi piuttosto che seduti vicino a lui e questo come lo chiamiamo?antirrazismo? spesso e volentieri siamo portati a giudicare gli altri in base a dei canoni perchè diversi dai nostri.Ma tutti siamo diversi :la diversità è una ricchezza ,è un valore perchè fa la differenza .

Conoscevo già questo film,una pellicola molto vecchia ma per certi versi ancora molto attuale anche se oggi, a differenza di 50 anni fà, molte cose sono cambiate,ma la paura del diverso resta ancora radicata in molti di noi, paura che a mio avviso può essere superata se ci si apre al confronto e al dialogo con queste "culture altre"oltrepassando i pregiudizi e le chiusure e capire dunque che questa diversità per noi può essere fonte di arricchimento.

Mi sono emozionata a vedere questi spezzoni del film, avendolo visto integralmente più volte. L'ho visto oggi con altri occhi, pensando che finalmente questi pregiudizi sui matrimoni misti sono ormai finiti. Inoltre mi hanno fatto riflettere sul significato di diversità, per cui non si identifica solo con la disabilità, ma anche con la differenza di colore della pelle, di razza, di religione, tutto ciò può essere fonte di discriminazione, emarginazione, indifferenza e diffidenza. Quindi bisogna educare tutti (bambini ed adulti) al rispetto delle diversità in tutte le sue manifestazioni, in quanto tutti (normodotati e diversamente abili, bianchi e neri, mulsulmani e cattolici......) siamo diversi gli uni dagli altri e per questo unici nel proprio genere.

Bellissimo film del 1967 diretto da Stanley Kramer. Già in quegli anni esisteva il problema della diversità...che dire ci sono sempre state queste problematiche, ma la differenza sta nel fatto che mentre prima non se ne perlava oppure se si faceva se ne parlava poco; oggi è un tema che si affronta tutti i giorni. Forse l'espressione della mamma di Joanna "Joey" Drayton si potrebbe ancora osservare nei volti delle persone di oggi giorno quando scoprono che uno/a loro figlio/a frequenta un uomo di colore!!!!


Infatti, grazie per averci trovato queste informazioni:
"film del 1967 diretto da Stanley Kramer"
la docente

"Diavolo e inferno si sono scatenati"
"Lei ha imparato cio' che le abbiamo insegnato"
"Cosa dira' la gente?"
"Non mi considero un uomo di colore ma un uomo
"Sai chi sono?"
Queste sono alcune frasi che ho scritto sul mio quaderno mentre in classe vedevamo il film e sono tutte ottimo spunto di riflessione sulla diversità, sui valori che i genitori trasmettono ai figli ma nei quali forse non credono davvero (della serie non sono razzista ma quel nero non lo voglio in casa!), sull'immaginario collettivo che influenza fortemente le scelte altrui, sulla legge che tenta di spianare la strada all'integrazione e di placare i pregiudizi che ormai sono dfficili da estirpare all'interno della cultura e sui rapporti tra genitori e figlio, tra i quali esiste un abisso generazionale e un' insensata sordità che non consente l'accesso alla conoscenza di chi si ha di fronte.
E' incredibile come si consideri diverso tutto cio' che non ha le nostre sembianze ed è altrettanto incredibile come talvolta queste differenze vengono superate quando c'è amore ( infatti, il padre della ragazza accetta l'unione della figlia con il ragazzo quando si rende conto che non l'aveva mai vista cosi' felice e raggiante). A tal proposito, è stato significativo anche l'intervento della tata (protettiva nei confronti della ragazza) che, nonostante fosse anche lei nera, ha "aggredito" verbalmente l'uomo intimandolo a comportarsi bene. Questa scena del film mi ha stupito in quanto credevo ci fosse una sorta di solidarieta'tra i due, dettata dall'appartenenza alla stessa "razza"... ma mi sono sbagliata!
Durante la visione del film mi è sembrata tangibile la sofferenza legata alla diversità...ma a questo punto mi chiedo: com'è possibile liberare la nostra società, le nostre menti dalla paura del diverso??

è molto facile dire a parole che dobbiamo sconfiggere il razzismo ma con i fatti credo che siamo ancora molto lontani... è sicuramente vero che il film ci porta a riflettere tantissimo su questo problema ma è altreattanto vero che oggigiorno è difficile l'integrazione perchè è la stessa società che non lo permette! voglio dire che ognuno ha 1000 problemi ogni giorno da affrontare e non credo che ci preoccupiamo tanto di queste discriminazioni... la speranza dobbiamo riporla oltre che in noi,che crediamo che un giorno ci sarà la definitiva sconfitta del razzismo,soprattutto nei bambini di oggi che più di noi cresceranno in una società interculturalizzata in cui le differenze di razza,cultura o religione dovranno essere solo una risorsa da valorizzare...

In questo video,che presentava le scene migliori tratte dal film indovina chi viene a cena dell'anno 1947 (MI CORREGGO DEL 1967 LA DOCENTE),il tema principale riguarda una ragazza che presenta ai suoi genitori il suo fidanzato di colore.
Sgomento totale e completo disaccordo in questA unione ch per fortuna alla fine viene accettata.
Tutto ciò sta a dimostrare che il diverso colore della pelle rappresenta una diversità alla quale non tutti sono preparati e,fattore importante,la stessa mentalità è presente ancora nella società attuale,causa scatenante di una grande differenziazione bianchi-neri.

Nel secondo video invece si nota come un semplice ragazzo,se pur con la sua menomazione agli arti inferiori,grazie all'aiuto di protesi,sia riusciuto addirittura a diventare un grande atleta sportivo nel campo della corsa. Ciò sta a dimostrare che,come molti purtroppo non pensano,la disabilità non è un ostacolo nella vita di una persona e che grazie ad una infinita forza di volontà si può vivere la vita al meglio e talvolta realizzare i propri sogni e progetti.

"e anche se le cambiano le leggi non cambierebbe come la pensa la gente su questo argomento".

E' una frase pronunciata nel discorso tra il padre e il figlio. Come detto già in aula mi ha molto colpito perchè è una frase che nella nostra società, per quanto siano passati anni ed anni rispetto al periodo in cui è ambientato il film, potrebbe essere ancora pronuciata. Effettivamente ancora oggi la mentalità delle persone è restia al cambiamento nonostante vi siano leggi che cerchino di trasmettere i concetti di "integrazione" e di "differenza" (differenza intesa come valore e non come caratteristica discriminante). Tutto questo credo possa dimostrare come cambiare una legge scritta diventi qualcosa di molto sterile se ad essa non segue una giusta educazione alla diversità. Spesso si crede che cambiando una legge il problema della disabilità sia risolto, ma a mio avviso la legge è solo il primo e piccolo passo verso un cammino di integrazione dei "diversi" o meglio di quelli che vengono etichettati come "diversi".

Per chi come me non avesse visto il film interamente, ho cercato su youtube un video che potesse mostrare per intero il discorso tra il padre e il figlio.



"Tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo"
L'abbiamo citata in tanti, ma penso sia la frase più forte che racchiuda tutti i discorsi che abbiamo fatto insieme.

Il diverso fa paura, qualsiasi diversità (razza, religione...)rompe degli schemi e cosi entrano in gioco la disciminazione e gli stereotipi. Di questo video mi ha colpito la frase del figlio verso il padre: "ti consideri ancora un uomo di colore io invece mi considero un uomo". questo mette in evidenza la sottomissione di alcune razze e la supremazia di altre, convenzioni sociali radicate nel tempo oggetto anche di politica come le leggi razziali. è difficile estirpare un costrutto sociale radicato nel tempo come il razzismo, le fobie, deve cambiare l'opinione sociale e la considerazione che ognuno ha di se per superare le barriere sociali. da parte della famiglia del ragazzo disciminato come meccanismo di difesa c'era la persuasione a convincerlo di lasciare la ragazza, lo stesso meccanismo di difesa scattato nell'ESPERIMENTO DEL SINDACO svolto in classe, io ero una delle ragazze con gli occhiali che veniva per questo discriminata e all'interno del mio gruppo come meccanismo di autodifesa è scattato quello di creare una città per sole persone con gli occhiali, avere feste separate e nessun contatto con le persone senza occhiali. io ho visto in questo una chiusura paragonabile a tutti i luoghi frequentati da soli disabili. io propongo di superare le distinzioni di spazi e categorie e aprirci al confronto con l'altro che è DIVERSO da me anche se possiamo avere delle cose in comune che talvolta non crediamo possa essere. diamo a tutti la possibilità di farsi conoscere!!!

Le frasi che ho annotato sul mio quaderno sono state due: una del padre "Anche se cambino le leggi non cambia come la pensa la gente su questo argomento"; una del figlio "Tu ti consideri un uomo di colore mentre io mi considero un uomo". In questo film quello che io ho visto è il padre che vuole in qualche modo proteggere il figlio da quello che possono essere i pregiudizi di persone che vedono solamente un colore della pelle, e la voglia di una figlio che vuole rompere questi falsi giudizi ponendosi prima di tutto come uomo nonostante la sua provenienza da una razza diversa. Purtroppo di questi problemi ce ne sono ancora adesso ma forse se ne parla di più rispetto ad anni passati.

Ho già espresso la mia opinione in aula, credo sia facile dichiararsi egualitari, credere di trasmettere ai propri figli valori di uguaglianza, di tolleranza, sicuramente risulta più difficile applicare tutto questo nei fatti, soprattutto quando ci sono di mezzo i propri figli.

annaditota ha scritto:
Bellissimo film soprattutto come ribadito oggi in aula notevole la tematica vista l'epoca!!

Un film toccante.Io però mi pongo un interrogativo.Siamo veramente sicuri di essere aperti e di avere idee antirazziste, oppure lo siamo solamente perchè non toccano la nostra quotidianità E se toccassero noi!?

a questa domanda la risposta è semplice guarda in giro per le strade di napoli e vedi che tipo di rapporto c'è con chi non è italiano e vedi questo tipo di rapporto al nord(in determinate zone del nord).
la cultura anti razzista in una cultura come la nostra in cui abbiamo avuto migliaia di re per oltre 700 anni ha fatto si che qualsiasi persone di qualsiasi cultura e di colore della pelle fosse sempre ben accettato.in america questo processo non ho mai capito perchè non sia mai accaduto!è stata scoperta e fondata da non americani e la loro struttura economica le loro ricchezze il tutto si regge proprio su coloro che vengono da altre culture. non capisco il perchè di questa ghettizzazione che oggi dopo 50 anni dalla fine della lotta di marthin luther king ci sia ancora.
credo che la risposta a ciò è che ci deve essere una cultura pronta sin dall'antichità all'accettazione del diverso e dello straniero altrimenti si rischia di cadere in ideali sciocchi e populisti (intendo a livello politico) come quelli della lega in italia o come i repubblicani americani