lab. diversià (indovina chi viene a cena)

Questo film l'ho visto diverse volte e ho paura che, anche se è passato molto tempo, certi pregiudizi esistono ancora!!!!!

La settimana scorsa su raiuno a tarda ora ho visto "LA PREMIERE ETOILE", film francese molto carino e che tratta di una coppia mista ...allego il link su cui potete leggere la trama e vedere il trailer..

http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=47870&film=La-Premiere-etoile#post

un film molto significativo che si fa portavoce dei diritti civili dei neri americani ,il quale supera i pregiudizi del razzismo

Sebbene siamo nel terzo millennio, il razzismo esiste ancora, inteso come rifiuto di intrattenere rapporti con persone di un'altra razza.

anna fornaro ha scritto:questo film per la prima volta lo vidi al liceo per un progetto extracurricolare...
inizialmente ci si può soffermare sulla storia d'amore che nasce durante il corso del film o sui rapporti d'amicizia tra le ragazze della squadra...
ma il significato e il messaggio che questo film vuole trasmettere è molto più profondo:
la costrinzione di matrimoni combinati con persone appartententi alla propria cultura,
non poter giocare a calcio per il danneggiamento della figura della famiglia della ragazza,
il voler andare oltre i limiti imposti dalla propria religione e cultura,ecc...
tutto questo è un vero e proprio atto di discriminazione anche da parte della famiglia di origine musulmana,che non vuole entare a far parte del contesto che li ospita...
c'è bisogno di collaborazione,di rispetto per vivere tranquillamente in una società ormai del tutto multietnica

dobbiamo adoperarci per costruire un società pluralista e tollerante, altrimenti sarà un vero inferno vivere in questo mondo.

dalla paura verso lo straniero, dall'ignoranza e dalla bestialità che non è da intendersi in senso letterale, il razzista a volte non usa la ragione propria dell'uomo, ma si lascia portare dall'istinto verso sentimenti d'odio per ciò che non conosce e di cui ha paura.
Non voglio sostenere una posizione idealistache immagini una società del vogliamoci tutti bene fraternamente. I conflitti sono inevitabili, ma si possono affrontare in maniera costruttiva, con il dialogo e rifiutando la violenza. In questo modo i motivi di conflittualità che la diversità implica intrinsecamente, possono trasformarsi in vere occasioni di crescita e progresso.

jessica ha scritto:conoscevo già questo film,è sempre bello rivederlo, e rendersi conto che la diversità non è un limite ma ricchezza ,soprattutto quando c è l'amore perchè essa non ha colore non ha nessuna forma prestabilita nasce in tutte le persone senza distinzione

Il razzismo dev'essere bandito con tutti i mezzi che l'umanità ha sua disposizione.

Un classico del cinema antirazzista degli anni sessanta ritorna di attualità anche ai giorni nostri. La frase chiave del film “Tu ti consideri ancora un uomo di colore,mentre io mi considero un uomo” esprime una mentalità arcaica,retaggio di un razzismo smisurato,radicato negli strati profondi dell’animo. Una delle preoccupazioni del padre di colore è la preoccupazione di cosa la gente possa dire del figlio,di considerare addirittura un reato in 16-17 Stati d’America il solo matrimonio con un medico di colore. Emerge però dall’amore dei due la voglia di combattere contro tutto e tutti, contro quei 100 milioni di americani “disgustati,offesi e provocati che vi saranno sempre contro ogni giorno”, contro quei pregiudizi che si protrarranno nel tempo,ma soprattutto emerge un ritorno sui proprio passi del padre di lei dopo una prima opposizione netta. Segno che ci vorrà tempo ma il razzismo potrà essere sradicato.

Admin ha scritto:lab. diversià (indovina chi viene a cena)

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non riesco a capire come, nonostante ci troviamo nel 2011 e l'uomo ha raggiunto questo livello di cultura,ci siano ancora queste forme di razzismo.

La sensazione che ho avuto guardando questo film è che ci sono delle realtà che restano sempre attuali e sulle quali si può discutere a fondo…mi preme sottolineare di questo film la questione dell’ importanza da dare all’uomo in quanto tale , alla sua natura umana e alla sua capacità di esprimersi e di raccontersi con tutti i mezzi a propria disposizione anche attraverso le proprie caratteristiche fisiche . La diversità intesa in termini di colore della pelle, di forme del corpo, di orientamenti politici e/o religosi sono caratteristiche distintive delle persone che attraverso queste raccontano di se e della proprie storie di vita … l’essere uomo bianco o nero, cristiano o musulmano, è in realtà la stessa cosa che dire uomo ….è l’uomo nella sua natura umana che va considerato e che si esprime attraverso modi , forme colori ed atteggiementi diversi. Il problema è che siamo abituati ad avere a che fare con chi si racconta nel nostro stesso modo e a considerare tale modalità in maniera privilegiata perché più rassicurante. Questo è un po’ ciò che accade anche alle famiglie del film in questione che racconta di due giovani innamorati con un colore della pelle diverso alle prese con l’accettazione del proprio partner dalle proprie famiglie d’origine in cui emerge la paura di essere vittime del giudizio della società ed una "paura del diverso"….esemplare la frase in cui viene ribabido che ciò che importa è sentirsi “uomo” e non “ uomo di colore”.

il film mi ha fatto pensare molto alla diversità culturale, razziale . i pregiudizi sono il nostro limite .. a volte non li percepiamo neppure ...
soprattutto negli ultimi tre anni in cui mi sono trovata a lavorare in un centro di prima accoglienza che accoglie soprattutto minori stranieri sul territorio africani, nigeriani, marocchini, pakistani , rom, condividendo pezzi di vita insieme , ho capito di quanto l'altro, il "diverso" possa essere una immensa fonte di ricchezza ...
consiglio la visione del film di clint eastwood GRAN TORINO.. violenza e odio razziale ...

La diversità talvolta provoca un senso di rifiuto ma allo stesso tempo può essere adottata come vera e propria filosofia di vita, accompagnata dal bisogno di qualcosa di “diverso” per poter mettere sé stessi a confronto con “l’altro” e poter così arricchirsi delle differenze altrui.

Il fenomeno del razzismo può essere isolato solo quando l'uomo scopre, costruisce e rafforza la propria identità senza legame incondizionato alla cultura di appartenenza , ma riuscendo a crescere secondo un proprio progetto , aprendosi alla comprensione di altre culture , perviene alla intercultura, unica matrice possibile di integrazione.

Questo film ha affrontato il delicato argomento del razzismo, ambientato in America negli anni 70 testimonia come l'amore vero possa sconfiggerlo totalmente. Sarà proprio l’amore ad eliminare quella differenza coronandosi col matrimonio misto tra lei bianca e lui nero...Il razzismo è tutt'ora presente anche (in forma minore) tra i ragazzi: ricchi e poveri, nord e sud, bianco e nero, cristiano e non cristiano questa non è civiltà. La civiltà è stare bene insieme, non prendere in giro e non escludere coloro che sono diversi.Essere razzista non ha senso perché siamo tutti uguali ma diversi cioè abbiamo tutti la stessa importanza e ci distinguiamo per differenze fisiche, culturali e religiose che non vanno assolutamente condannate ma considerate e messe a confronto.

Il tema del razzismo è attualissimo e non tramonta mai sulla scena sociale. Non sopporto l'espressione " non sono razzista ma discrimino semplicemente, quella persona di colore o straniera che sia, da me e dalla mia comitiva di amici." Qual è la differenza se comunque in entrambi i casi non si concede a quest' ultima la possibilità di farsi conoscere, di farsi accettare e perchè no: di farsi volere bene!!! Io sono certa che ci intimorisce, ci intimidisce il giudizio che gli altri possono avere su di noi vedendoci in compagnia di un "amico di colore", ad esempio.
Così finiamo con l' essere schiacciati dal PREGIUDIZIO.

Il film ci induce ad un' attenta riflessione sui nostri modi di rapportarci nei confronti di una persona " diversa da noi" per svariati motivi (il colore della pelle ad esempio). Delle volte abbiamo la capacità di allontanarli senza un briciolo di umanità, così diventiamo razzisti.

questo film ci racconta e ci fa "vivere" quella diversità che oggi sembra quasi non tangerci più il pregiudizio razziale sembra lontano da noi anni luce...ma ne siamo poi così sicuri? o abbiamo solo parzialmente accantonato o fatto finta d ignorare questa diversità come in realtà facciamo con quelle che vengono considerate le diversità del XXI secolo? bè questi approfondimenti tematici,questi esperimenti,questi laboratori penso vogliano fare proprio questo farci capire ed affrontare la realtà e le sue sfaccettature non aggirando più gli ostacoli ma abbattendo le barriere.

Purtroppo credo che nel 2011 il razzismo sia molto, ma molto lontano dall'essere superato. E lo si può scorgere da eventi di vita quotidiana: evitare gli uomini di colore per strada quasi con "disprezzo" quando si avvicinano per venderti un oggetto o addirittura si fa finta che non esistano quando ti chiamano da lontano: "We bella...cintura...occhiali?!"; oppure talvolta evitare di sedersi vicino a loro in metro chissà per quale assurdo pensiero; e ancora meravigliarsi, quasi fosse un non so che di anormale, dinanzi ad una coppia di fidanzati l'uno di colore e l'altra no, come se stessero violando una legge. Beh credo siano ben altre le cose di cui dobbiamo meravigliarci, se non terrorizzarci oggi giorno nella nostra realtà...Mettiamo da parte queste futili credenze e convinzioni, allarghiamo i nostri orizzonti...

Alessandra De Vita ha scritto:Purtroppo credo che nel 2011 il razzismo sia molto, ma molto lontano dall'essere superato. E lo si può scorgere da eventi di vita quotidiana: evitare gli uomini di colore per strada quasi con "disprezzo" quando si avvicinano per venderti un oggetto o addirittura si fa finta che non esistano quando ti chiamano da lontano: "We bella...cintura...occhiali?!"; oppure talvolta evitare di sedersi vicino a loro in metro chissà per quale assurdo pensiero; e ancora meravigliarsi, quasi fosse un non so che di anormale, dinanzi ad una coppia di fidanzati l'uno di colore e l'altra no, come se stessero violando una legge. Beh credo siano ben altre le cose di cui dobbiamo meravigliarci, se non terrorizzarci oggi giorno nella nostra realtà...Mettiamo da parte queste futili credenze e convinzioni, allarghiamo i nostri orizzonti...

Leggendo il tuo commento mi è venuto in mente anche un altro ambito in cui il razzismo è ancora molto evidente: il calcio. Molte volte ancora si sentono notizie che fanno riferimento a cori o striscioni contro giocatori di colore! Nella nostra società multirazziale dovrebbero essere comportamenti di gran lunga superati! Dovremmo essere abituati a confrontarci con la diversità comprendendo che infondo tutti siamo diversi e questo non può far altro che arricchirci. A quanto pare la strada da fare è ancora molto molto lunga! Al tempo stesso, però, non possiamo dimenticare i progressi (seppur lentissimi) che sono stati fatti. Il razzismo è ancora vivo, ma la situazione è ben diversa da quella presentata nel film!

Bellissimo film del 1967 che tratta il tema del razzismo con delicatezza, tema purtroppo ancora molto attuale.Ci conforta pensare che qualcosa è cambiato. Nel film John scherzando racconta al futuro suocero che la sua Joy è troppo ottimista, perchè pensa che i loro figli diventeranno presidenti degli Stati Uniti. Oggi è così.La Casa Bianca è abitata da una famiglia di colore. Quindi niente è impossibile, anche se bisogna lottare per ottenerlo.

"Indovina chi viene a cena?" é stato un film memorabile, entrato, a ragione, nella storia del cinema. Innanzi tutto, va detto che si tratta di un film teatrale: abbiamo, infatti, solo quattro personaggi principali e gli interni di una bella stanza. Si tratta, quindi, come in teatro, e teatro serio, di un film fatto per pensare, e poco per svagarsi, essendo assolutamente privo di spettacolarità. E molto, molto fine. Per palati raffinatissimi. E' dipinto, molto bene, l'amore. L'amore/passione: quando si ama, tutto é facile, non si vedono gli ostacoli, ma solo il desiderio di stare con la persona amata. Ma qui esiste anche un altro tipo di amore: quello filiale. I rappresentanti di questo tipo di amore sono, e non é poco, Katherine Hepburn e Spencer Tracy.

Condivido il tuo pensiero Maria ma purtroppo la discriminazione oggi dilaga ancora senza limiti.

In tutta onestà non so cosa dire al riguardo..purtroppo al giorno d'oggi esiste ancora questo problema, ed è inutile negarlo..è mascherato dietro ad una finta diplomazia che tutti cerchiamo di mantenere..facciamo finta di considerarci tutti uguali, ma non è assolutamente così..e ciò non avviene solo in relazione al colore della pelle, ma anche e soprattutto tra paesi vicini, tra città , tra nord e sud...tra ITALIANI!!E questo non è razzismo??

Gran brutta malattia il razzismo. Più che altro strana: colpisce i bianchi, ma fa fuori i neri.

È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.


queste sono alcune frasi pronunciate da ALBERT EINSTEIN.
Purtroppo al giorno d'oggi c'è ancora chi non accetta la diversità nonostante debba essere considerata una ricchezza e una fonte di arricchimento.Il mondo è bello perchè vario.