Ida D'Onofrio Dom Dic 12, 2010 10:09 pm
L'esercizio proposto dalla prof è stato spunto di tanti interventi emersi in aula.
Nella prima fase dell'esercizio noi partecipanti abbiamo vissuto l'esperimento come un gioco!Abbiamo riso,scherzato,inventato,immaginato allontanadoci dai significati intrinseci che l'esercizione voleva proporci.
Attivata la discussione sono emerse molte riflessioni interessanti circa il tema della diversità e della discriminazione.Come è emerso in classe la costruzione di una città, di una società richiede la partecipazione di tutti,indistintamente. Tutti devono poter dare il loro contributo senza essere messi da parte ciò che spesso accade nelle vite delle persone disabili.
Secondo me anche in questo caso la società adotta degli stereotipi. Spesso si pensa che l'unico modo per coinvolgere queste persone nella società sia attraverso l'assistenza o il volontariato mettendo da parte ciò che ognuno di loro potrebbe in reltà fare attraverso il loro reale contributo.Come il detto cinese recita : " se dai ad un uomo un pesce lo sfamerai per un giorno, se gli insegni a pescare lo sfamerai per tutta la vita!".
Riferita alla condizione dell'emarginazione nei confronti delle persone disabili, voglio dire che secondo me è inutile coinvolgerli in una falsa realtà, facendo assistenza, inserendoli "così", solo per un giorno, o per un paio d'ore a settimana bisognerebbe invece coinvolgerli realmente nella quotidianetà sociale, lavorativa, relazionale.
Solo così potremo dire di aver dato la possibilità a queste persone di realizzare il loro percorso di vita, concreatmente, dando a loro le stesse possibilità che sono state date a noi. Solo così possiamo metterli realmente alla prova dandogli la possibilità di utilizzare i prorpi mezzi, enfatizzando le prorpie qualità e peculiarità, proponendosi alla società e mettendo in campo la singoloarità e l'irripetibilità di ognuno di loro.