PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

TEMA DIVERSITà FILM: "COMPLESSI" CON ALBERTO SORDI

Questo film con un sorriso vuole mettere in evidenza come un tratto distintivo di una persona che non rispecchia i canoni di bellezza convenzionali posti dalla propria cultura possa essere invalidante,discriminante e motivo di diversità.la trama parla di un giovane preparato in tutte le materie scolastiche, con una cultura generale eccellente, che partecipa ad un concorso come giornalista televisivo ma a causa della sua "particolarità" (denti molto grandi che gli danno l'appellativo di dentone)la commissione esaminatrice del concorso cerca nelle varie prove di respingerlo, in quanto in televisione non era "bello" mostrare una persona che non rispecchiava l'ideale di bellezza o addirittura di "normalità". questo film mi ha fatto riflettere su come alcune tratti possano essere motivo di esclusione, emarginazione e diversità dagli altri (come nel caso dell'esperimento del sindaco, gli occhiali erano motivo di diversità).è importante che tutti abbiano la possibilità di esprimere il proprio talento (esempio Atzorie Pistorius).

Un film che mi ha davvero colpito è stato “A Beautiful Mind” film che tratta la storia di John Nash, un matematico ed economista americano ed una delle più brillanti menti matematiche del secolo scorso.
Nash viene ammesso, grazie ad una borsa di studio, all'esclusiva Università di Princeton ed a soli 22 anni, dopo aver dato luce all'Equilibrio di Nash e contraddetto 150 anni di teorie matematiche ed in particolare le teorie di Adam Smith, padre dell'economia moderna, ottiene il posto di ricercatore e professore nella stessa università. La sua vita trascorre in modo quasi normale fino a quando lo stesso Nash non si rende conto che le persone da lui ritenute più care, come l’amico Charles o la nipotina dello stesso, in realtà non esistono ma sono soltanto frutto della sua mente “malata”.
Nash soffre infatti di una grave forma di schizofrenia che gli fa vedere cose e persone che in realtà non esistono ma nonostante la malattia, la sua forza e l'amore della moglie Alicia gli permettono di superare tutte le sofferenze e di condurre una vita quasi normale riuscendo, nonostante indubbie difficoltà, a convivere con le visioni e la malattia.
Ciò che mi ha colpito del film è innanzitutto il fatto che si tratta di una storia vera, tant’è che ancora oggi Nash è docente dell’università di Princeton ed è stato insignito anche del premio nobel per l’economia nel 1994. Inoltre mi ha colpito il fatto che, pur soffrendo di una malattia così grave, che per molti rasenta la pazzia, quest’uomo non solo è riuscito a tenerla sotto controllo ed a conviverci grazie alla sua forza di volontà, ma anche a far si che tutto il mondo riconoscesse le sue qualità , tanto da essere considerato ormai da tutti, un vero e proprio genio!

Il film da me scelto è: Taare Zameen Par (letteralmente “stelle sulla terra”).
Taare Zameen Par (TRZ) è la storia di un bambino dislessico. Il bambino si chiama Ishaan Awasthi (Darsheel Safary), il quale non riesce a studiare, riceve brutti voti a scuola e non è molto coordinato. E’ un bravo pittore pieno di gioia di vivere ma viene continuamente preso in giro dai maestri e da altri ragazzi. Il padre ossessionato dalla carriera e dal successo, è orgoglioso del primogenito Yohan,, il quale prende buoni voti ed è un bravo atleta. La madre di Ishaan gli vuole bene ma non sa cosa fare.Esasperato da continue lamentele dei vicini e degli insegnanti, il padre decide di mandare Ishaan al collegio. Lì la disciplina non manca e gli insegnanti pensano che Ishaan sia un bambino con scarsa intelligenza e con poca voglia di studiare. Così Ishaan si isola dagli altri bambini e si chiude in se stesso.
La storia prende una piega diversa quando l’insegnante di arte si ammala e arriva un nuovo insegnante, Ram Shanker. Ram Shanker insegna anche in una scuola per i bambini disabili. Lui si accorge della profonda infelicità di Ishaan. Ram Shanker capisce che Ishaan è dislessico e decide di far visita alla famiglia di Ishaan per parlare con i genitori.
Parla di dislessia anche durante la lezione in classe. Spiega che esistono tante persone famose, ma dislessiche, le quali sono riuscite nella vita. Confessa che anche lui da bambino era dislessico. Poco alla volta la vita di Ishaan cambia e può riscoprere la gioia di vivere.

Un film magnifico. Un primo tempo perfetto nel quale è protagonista assoluta la solitudine di Ishaan. Un bambino vivace, vitale, intelligente, curioso, creativo che è incompreso ed abbandonato a se stesso. Un mondo raccontato non a parole ma attraverso le immagini, la musica e il volto meravigliosamente espressivo di Darsheel Safary. Un inizio cupo, un'amarezza che nel secondo tempo si attenua e permette una consolazione. Il bisogno profondo di accettazione, di comprensione, di amore viene svelato, capito, soddisfatto.
Taare Zameen Par è un film giusto, commovente, spiritoso, realizzato rifuggendo banalità e retorica con abilità e grande senso artistico.Da vedere, rivedere e rivedere.

Jong-du è un giovane debole di mente che vive ai margini della società entrando e uscendo di prigione. Appena uscito dal carcere trova lavoro come fattorino di un fast food, e proprio mentre lavora gli capita di incontrare casualmente una ragazza gravemente spastica,. Preso da un raptus, Jong-du cerca di violentarla…
Il film descrive la storia d’amore fra un ritardato appena uscito di prigione e una ragazza fisicamente disabile. L’Oasis del titolo è la condizione dei due protagonisti. La scoperta dell’amore e della passione è un' oasi nelle brutture di una vita di dolore, miseria e sconfitte. E' una vera sfida al concetto di amore dove i neri si innamorano dei neri, i belli dei belli, i brutti tra di loro.

Il film "Primo amore" ed è ispirato al libro"Il cacciatore di anoressiche".Racconta la storia di due ragazzi Vittorio e Sonia,incontratisi attraverso una annuncio per cuori solitari.Lui, che di mestiere fa l'orafo, vorrebbe modellare il suo corpo(della ragazza) e la sua mente come il fuoco fa con l'oro dei suoi gioielli. Lei, resta prigioniera di quel vincolo amoroso che si trasforma,inavvertitamente, in un reciproco gioco al massacro.La donna accetta di adeguarsi ai suoi desideri ed inizia una dieta strettissima che la condurra'a una forma di schiavitu' fisica e mentale.Secondo me in questo film,oltre al problema fisico della ragazza,che sfocia quindi nell'anoressia,sussiste anche il tema dell'amore e quindi il dover pagare un pegno e accettare di dover essere modellati da qualcun altro per essere amati;è il caso di Sonia quindi, che si lascia plasmare da un uomo in cambio del suo amore.

TAGLIA TRENTOTTO bulimia amore e rabbia,è un libro scritto da Stefania Longo che per anni ha sofferto proprio di disturbi dell' alimentazione.Il fatto di essere stata bulimica le ha permesso du guardare la società che la circonda con occhi diversi.E'un libro interessante, fatto di racconti di vita quotidiana:il lavoro,l'amore,la rabbia,la famiglia e le vetrine di negozi alla moda che offrono un modello femminile che non può e non deve superare la taglia 40.
L'autrice in passato si è affidata alla medicina tradizionale ma purtroppo non ha ottenuto grandi risultati.Con forza e coraggio ha sconfitto i suoi demoni da sola e ora è definitivamente guarita.Io,che mi reputo una persona molto sensibile sotto determinati aspetti,reputo sia un libro molto toccante.

Nello scegliere un film da commentare, mi è balzato subito alla mente il capolavoro di Randa Haines del 1986 "Figli di un dio minore". La straordinarietà del film, che inizialmente non si discosta molto da quella di una love story a lieto fine,consiste nell'introdurre lo spettatore in un mondo affascinante e sconosciuto che è quello della sordità. In un istituto per audiolesi arriva un nuovo insegnante: è il giovane James Leeds.Questi si scontra da subito con studenti davvero difficili; costoro non sono solo sordi, sono anche indisponenti e provocatori. A lezione fanno tutto tranne che eseguire le consegne del nuovo insegnante; si rifiutano, ad es., di parlare, si rifiutano di fargli capire se conoscano o meno la lettura labiale. Si radono perfino la barba in classe, tanto se ne infischiano. Ma James è un insegnante tenace che crede fermamente in quello che fa e ha, a suo favore, un passato piuttosto difficile, costellato dalle esperienze più varie e più incredibili. Grazie ai suoi metodi innovativi e non proprio ortodossi che sulle prime non sono molto graditi al direttore, riesce dove molti altri hanno fallito: far parlare gli studenti più riottosi. E' divertente vedere, infatti, le scene in cui James istruisce i suoi difficili allievi insegnando loro a dire parolacce e chiamare 'faccia di culo' il direttore, che, ovviamente, sentirà questa esclamazione a lui rivolta. James sarà talmente abile nel suo lavoro da riuscire perfino ad allestire uno spettacolo con tanto di musica e danze, durante cui, i suoi studenti balleranno e canteranno, mimando con le labbra, le parole per seguire le vibrazioni del ritmo che anche loro sentono. Nell'istituto c'é anche Sarah Norman che ricoverata a 5 anni, ne rimane per 20 come donna delle pulizie. Per Leeds Sarah, bellissima e dal carattere deciso, rappresenta una sfida educativa ma presto il loro rapporto si trasformerà in un intenso amore non dopo pochi scontri. La ragazza non vuole cedere all'attrazione che sente nascere per quell'insolito insegnante, che vuole a tutti i costi far parlare ogni sordo di quell'istituto. Sarà dopo reiterati tentativi, da parte di James, che la ragazza cederà ai sentimenti e alla sua irresistibile vitalità.La madre di lei vive lontana e non ama molto la figlia, poiché la sfortuna di quest'ultima ha determinato, quando era bambina, l'abbandono del marito che non riusciva ad accettare l'idea di essere padre di quella figlia diversa e imperfetta e il suo senso di impotenza, unito ad una incolmabile frustrazione, lo aveva portato al gesto estremo di abbandonare la famiglia.
Il rapporto tra Sarah e James si fa intenso e lei va a vivere nella casa di lui; ma Sarah ha un carattere non facile ed una personalità eccezionale: essa non cerca la pietà, vuole essere capita per quello che può valere, mentre teme sempre, nell'intimo, di non farcela in nulla. Ad un certo momento essa fugge presso la madre che l'accoglie e conforta, ma il richiamo di Leeds che ha bisogno di lei è troppo forte. E Leeds stesso capirà che, anche con l'amore più grande, gli occorrono umiltà e pazienza e che dovrà rispettare quella persona straordinaria, alla quale in fondo basta il silenzio per amare e per proteggere una fierezza innata. Ho tovato questo film intenso e significativo, ci proietta nel delicato mondo della sordità e consiglio vivamente di vederlo a chi non lo conosce! I sordi, la loro vita, i loro rapporti, i loro pensieri, poco sappiamo di questo mondo che appare povero di contenuti e che invece, se analizzato a fondo, cattura per la sua ricchezza e la sua naturalezza. Un mondo inesplorato dai più, ignorato, messo da parte dai mille pregiudizi. Molti sono, infatti, gli equivoci che accompagnano questa "categoria" da sempre, uno su tutti il termine sordomuto.

il libro che ho letto è stato: lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte. questo libro tratta di Christopher. un quindicenne colpito dal morbo di Asperger, una forma di autismo. Ha una mente straordinariamente allenata alla matematica ma assolutamente non avvezza ai rapporti umani: odia il giallo, il marrone e l'essere sfiorato. Ama gli schemi, gli elenchi e la deduzione logica. Non è mai andato più in là del negozio dietro l'angolo, ma quando scopre il cane della vicina trafitto da un forcone capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere. Inizia così ad indagare.

il film che ho visionato è stato: Buon compleanno mr. Grape, che racconta la vita di una famiglia e in particolar modo del rapporto tra due fratelli.
A Endora, la famiglia Grape è tutta a carico del giovane Gilbert: il padre si è impiccato, la madre affetta da bulimia nervosa giace inerte in poltrona, mangiando, fumando e guardando la televisione. Gilbert lega con la sorella più grande, Amy, mentre ha un rapporto difficile con la quindicenne Ellen, che mal sopporta il fratello Arnie, che i medici hanno dato per spacciato da anni e che invece è arrivato alla soglia del diciottesimo compleanno. Arnie è affetto da ritardo mentale. Arnie ama arrampicarsi sul pluviometro della cittadina, rischiando ogni volta di cadere, ed ogni volta deve intervenire Gilbert, che lo ama con una pazienza ed un affetto encomiabili. I due aspettano ogni anno il raduno dei caravan, che un bel giorno porta ad Endora la graziosa Becky, che viaggia con la nonna. Gilbert ha un rapporto sentimentale con una donna sposata. L'ennesima scalata del pluviometro da parte di Arnie provoca il suo arresto e l'uscita straordinaria della obesa Bonnie che va a reclamare il figlio dallo sceriffo, tra lo stupore della cittadinanza e dei curiosi e la vergogna di Gilbert e delle sorelle. Gilbert a questo punto deve puntellare il pavimento della casa perché non sprofondi sotto il peso di lei. Alla vigilia del suo compleanno, Arnie si mangia per due volte la torta e fa adirare talmente Gilbert che questi lo picchia. Disperato, il ragazzo vaga nella notte, mentre Arnie si reca da Becky che lo calma e lo riporta a casa. La festa è l'occasione della riappacificazione tra Arnie e Gilbert, che fa la pace con la mamma e le presenta Becky, che sta per partire. Successivamente Bonnie decide di salire le scale da sola, e muore dopo lo sforzo: per non esporla al ludibrio di un funerale pubblico, Gilbert estrae il mobilio dalla casa e la incendia. Un anno dopo, aspetta con Arnie l'arrivo dei caravan, che gli porti la sua Becky.

Quest' oggi ripensando al film sulla disabilità che ha destato la mia attenzione, nonchè toccato la mia sensibilità ( in quanto horror ), dal titolo " Il collezionista di occhi", ho avuto come l' impressione che al di là del fatto che la trama comporti ansia per la scoperta di chi sia il killer, si nasconda un contorno molto più profondo, in grado di "colorare" la scena! E mi riferisco alla forza, al coraggio, alla decisione, all'insistenza del protagonista Rhyme (tetraplegico) che in ogni modo cerca di scovare il colpevole del delitto; e la cosa sorprendente, affascinante è che ci riesce grazie alle ripetute operazioni che compie con il suo computer dotato di comandi vocali!!! Tutto ciò non lo definirei surreale ma a dir poco straordinario, consentito in particolare dai grandi progressi tecnologici degli ultimi tempi...

L'associazione ABA è stata fondata da Fabiola De Clercq,e si basa sullo studio e la ricerca dell'anoressia,la bulimia e i disordini alimentari.Esso è un luogo di cura,ascolto,accoglienza e conoscenza.In ABA i pazienti sono ascoltati come persone, con storie e bisogni differenti ai quali non è possibile dare risposte pre-confezionate.
L’ABA dedica una particolare attenzione alla prevenzione nelle scuole. La scuola rappresenta un luogo importante dove si costruiscono le prime relazioni e si manifestano i primi disagi legati a difficoltà interne alla famiglia e al mutamento del contesto sociale.L’ABA promuove un’attività di prevenzione fondata sulla comprensione e l’ascolto come basi per riattivare la comunicazione tra figli e genitori e tra alunni e insegnanti. L'esperienza dell'ABA dimostra, infatti, che le cose non dette possono trasformarsi in sintomi.

Qualche anno fà, ho letto un libro dal titolo "IO NON MI FERMO", che racchiudeva la biografia drammatica e coinvolgente di Fabrizio Macchi: un giovane al quale, all' età di 13 anni, fu diagnosticato un cancro al ginocchio sinistro che gli procurerà l' amputazione della gamba 8sinistra). Ovviamente all' inizio il libro si apre con una certa disperazione chiaramente espressa da un ragazzo che si vede relegato in un letto d'ospedale, sottoposto a cure, chemioterapie ed intervento, solo perchè il destino è stato crudele con lui. Intanto è eccezionele e ammirabile il suo ritorno ad un mondo ormai diverso, in seguito all' amputazione, ma che non gli preclude comunque la possibilità di perseguire traguardi importanti nel campo del canottaggio, dello sci e soprattutto del ciclismo. Ogni singola parola che scrive in questa biografia manifesta la sua grande forza di volontà ed il suo amore per la vita; il titolo "IO NON MI FERMO" rappresenta davvero la sua filosofia di vita, quel motivo in più che gli permette di gridare al mondo intero che lui esiste.

Il film da me scelto, intitolato "Elephant man", ho avuto modo di vederlo per la prima volta durante lo svolgimento di un corso universitario e ne sono rimasta molto colpita. Il film è del 1980 e pone al centro della sua trama il tema della diversità. Elephant man è il soprannome dato al protagonista del film che si chiama John Merrick il quale, come si evince dal soprannome, presenta le sembiaze di un elefante; oltre ad avere un aspetto insolito questa sua condizione implica diversi problemi di salute. La forma della testa non gli permette di respirare come un qualsiasi uomo: la protuberanza posteriore del cranio non permette all'uomo elefante di dormire in posizione orizzontale, come "un uomo normale", peerchè ciò gli impedisce di raspirare. Il film si muove intorno alla figura di quest'uomo che viene maltrattato e sfruttato come fenomeno da baraccone per ricavarne soldi. E' costretto a vivere in condizioni pessime venendo maltrattato dal suo padrone e svolgendo una vita da animale e non certo da uomo.
Sarà poi un noto medico,Frederick Treves, ad occuparsi dell'uomo sottraendolo ai maltrattamenti e portandolo con se in ospedale per curarlo e aiutarlo. Sarà proprio in ospedale che il medico scopre che l'uomo elefante sa parlare. dall'incontro col medico quindi la vita dell'uomo elefante subisce dei cambiamenti riuscendo alla fine ad apparire in pubblico, precisamente al teatro, cosa che prima non aveva mai fatto, ricevendo un applauso dal pubblico. L'applauso a mio parere non è riuscito a colmare le sofferenze di anni di maltrattamento e derisioni, ma ha fatto si che si sentisse accettatto e voluto bene.
purtroppo le sue condizioni di salute gravi lo portano alla morte una sera che andando a dormire si poggia disteso con la testa sul cuscino. La scena che maggiormente mi ha colpita è stata quella in cui l'uomo elefante inaspettatamente pronuncia ad alta voce il 23° Salmo della Bibbia perchè è in quel momento che lui riesce a far capire che è un uomo, che ha dei sentimenti, che crede in qualcosa, che ha bisogno degli altri per sopportare il suo dolore e visto che fino a quel momento nessuno aveva mai osato aiutarlo lui, come un qualsiasi uomo nei momenti più brutti fa, si è affidato alla fede, a Dio.

un libro particolarmente interessante, che ho letto, e descrive i svariati significati che si possono attribbuire alla diversità è mille splendidi soli.Mariam nata nella primavera del 1959 Ha quindici anni ed è la protagonista del libro, insieme a Laila. È una harami, una bastarda, nata da una relazione tra suo padre e una serva, e non ha una vita normale come le sue coetanee perche considerata diversa. Dopo la morte di sua madre è obbligata a sposare a 15 anni Rashid. Mariam è un personaggio con una forza incredibile che si rivelerà solo alla fine, perché nella sua vita non è mai stata di peso a nessuno e non ha mai dato a vedere quanto ha sofferto, ma è stata forgiata da quelle stesse sofferenze.

il libro che ho scelto e che mi ha colpito molto è "come un pinguino"storia di un'amicizia speciale.L’autore F. Maracchia, racconta le vicende di un adolescente disabile nel mondo della scuola attraverso il diario di Matteo, un compagno di classe.
È la cronaca dell’incontro improvviso e imprevisto con la diversità, dello scontro con i pregiudizi, i tabù e le superstizioni che caratterizzano il mondo dell’handicap, dell’imbarazzo vissuto talora come una colpa e della messa in discussione dello stesso concetto di normalità.
Simone, il ragazzo disabile, fa il suo ingresso in classe ad anno già iniziato. Alle normali e consuete difficoltà di inserimento in un contesto scolastico già definito, si aggiungono naturalmente la fatica e la complessità di una integrazione resa problematica dallo status di “diverso”. Nelle pagine del diario vengono raccontati i comportamenti di discriminazione o di pietismo dei compagni di classe, l’imbarazzo e talvolta razzismo dei loro genitori, le difficoltà degli stessi professori. Tutti si rivelano seriamente impreparati all’incontro con il diverso.

Nata a Roma nel 1979 con la denominazione di Associazione Bambini Down, l’AIPD si pone quale punto di riferimento per le famiglie e gli operatori sociali, sanitari e scolastici su tutte le problematiche riguardanti la sindrome di Down.
Il suo scopo è tutelare i diritti delle persone con sindrome di Down, favorirne il pieno sviluppo fisico e mentale, contribuire al loro inserimento scolastico e sociale a tutti i livelli, sensibilizzare sulle loro reali capacità divulgare le conoscenze L’AIPD fa parte dal 1994 della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH).
Mantiene inoltre rapporti con le altre associazioni di persone con sindrome di Down italiane per un utile scambio di informazioni e per affrontare con una linea unitaria temi di interesse comune sulla sindrome.

Maledimiele è la storia di Sara, un’adolescente di quindici anni che si ammala di anoressia. Non è la storia di un’anoressica. Sara conduce una doppia vita: quella alla luce del sole, dove recita la parte della brava ragazza, diligente e apparentemente senza problemi e quella segreta fatta di costrizioni, di autodisciplina, di regole ferree per imporre al suo corpo un irraggiungibile peso ideale. Inizialmente nessuno sembra accorgersi di niente. Sia i genitori di Sara: Enrico, medico oculista, e Anna, che lavora per una Onlus, che le sue amiche del cuore: Clara e Martina, faticano a vedere l’evolversi della malattia.Sara riesce a nascondere le sue abitudini: i digiuni forzati, le corse nel parco spinte fino allo sfinimento, le ore in palestra, i pranzi e le cene occultati sapientemente nel bidone dell’immondizia sotto casa. Allo stesso tempo Sara costruisce la sua “camera dei segreti”, ricavata in un deposito self storage, dove, con i mobili della vecchia casa, ha ricavato un salottino per stare tranquilla e agire indisturbata.Tutto sembra procedere senza problemi. Mentre dimagrisce Sara si sente sempre più forte, potente, invincibile. Un giorno però, durante una gita scolastica, la ragazza sviene.Da quel momento i suoi problemi con il cibo, fino a quel momento invisibili, diventano evidenti a tutti.

Film disabilità:Rain man - L'uomo della pioggia
"Rain man" è una storia vera, ispirata alla vita di Kim Peek, un uomo affetto dalla sindrome di "savantismo" che non è una condizione medica formalmente riconosciuta ma è spesso associata a disturbi dello sviluppo come l'autismo. Chi n’è colpito tende ad avere una profonda conoscenza di un argomento molto specifico, in particolare per la matematica. Peek, tuttavia, non era stato colpito d’autismo, ma da una rara malattia genetica, che aveva danneggiato la sua mobilità e abilità sociali ma, allo stesso tempo, gli aveva accresciuto enormemente la capacità di ricordare.Infatti, Peek,aveva uno straordinario talento che lo rendeva capace di memorizzare un intero libro dopo averlo letto una sola volta.
Charlie Babbit, giovane commerciante di auto, scopre, dopo la morte del padre, che l'unico erede dell'immenso patrimonio familiare è Raymond, un uomo affetto da autismo, che scopre essere suo fratello maggiore. Charlie, sentitosi tradito dal padre e indebitato sul lavoro a causa di investimenti fallimentari, decide di portare via Raymond dalla clinica di Cincinnati in cui è ricoverato nella speranza di riuscire ad essere riconosciuto dalla legge come suo tutore e quindi beneficiare del patrimonio paterno. Durante il viaggio verso Los Angeles, che si allunga per le necessità di Raymond (non può volare, non può fare l'autostrada, a causa della sua paura degli incidenti), Charlie comincia a conoscere veramente suo fratello, un individuo tutto gesti meccanici e frasi ripetitive ma dotato anche di una incredibile memoria, grazie alla quale i due ottengono ingenti vincite a un casinò di Las Vegas. Piano piano Charlie si affeziona a lui, grazie anche all'aiuto della sua fidanzata Susanna, scoprendo anche che lo strano personaggio che gli cantava le canzoncine da bambino, che egli chiamava Rain Man (una storpiatura del nome Raymond) e pensava fosse frutto della sua fantasia, non era altri che suo fratello, del quale è stato privato per tutti questi anni. Charlie deciderà infine di riportare Raymond nella clinica, rinunciando al denaro e promettendo di frequentarlo appena possibile.

Libro disabilità:Autismo
Di autismo si parla spesso: dsagio, sofferenza e impotenza sono i vissuti più comuni . La ricerca scientifica indica senza incertezze che non esistono scorciatoie né pozioni miracolose.
La consulenza ai genitori con figli autistici e agli insegnanti che li seguono non può tradursi in indicazioni generali e generiche, né delegando strumenti senza guida e senza verifiche.
Un intervento costruito "su misura" della persona, attraverso una paziente e attenta ricerca del suo funzionamento psicologico-comportamentale è la via più breve e fruttuosa per interventi adeguati ed efficaci.
Nel libro viene descritta l'esperienza diretta di queste metodologie, con declinazioni pratiche per facilitare la generalizzazione alla situazione specifica.

Associazione:A.G.S.A.S.

L’A.G.S.A.S. onlus (acronimo di Associazione Genitori Soggetti Autistici Siciliani) nasce a Palermo il 22 febbraio 1990 per la disperazione e per l’entusiasmo di un gruppo di genitori di bambini con autismo :
la disperazione perché impossibilitati a trovare risposte adeguate ai tanti “perché” sulle cause e sulle terapie dell’autismo;
l’entusiasmo perché consapevoli che l’unione fa il gruppo, che la vita associativa cementa e fortifica le persone al di là delle barriere sociali e culturali, avendo come obiettivo primario la risoluzione della sindrome autistica.
La ricerca di soluzioni al problema è stato sempre un percorso ad ostacoli fatto di grandi speranze e cocenti delusioni ma pur sempre un percorso significativo che ha segnato in modo indelebile la vita dei suoi associati.
L’imperativo che gli associati si sono dati è stato ed è quello di cercare soluzioni per arginare la devastante disabilità delle persone con autismo non fosse altro che per dare dignità e trasparenza a queste meravigliose e innocenti creature relegate ai margini di una società dai ritmi frenetici ed ossessivi, il cui unico obiettivo era ed è il proprio benessere.
La speranza di scoprire le cause dell’autismo ha sempre contraddistinto le iniziative dei soci che hanno dialogato con le istituzioni, i ricercatori, i professionisti per avere certezza e verità.
Nel corso di tanti anni trascorsi l’A.G.S.A.S. ha diversificato i percorsi privilegiando il sostegno alle famiglie delle persone con autismo ed il coinvolgimento dell’opinione pubblica con iniziative atte a produrre beni per la ricerca scientifica delle cause dell’autismo.

Ho sentito parlare di un libro,che in molti mi hanno consigliato di leggere. VIVO,CREO E SOGNO di Giacomo Alvino.
E'il racconto di una storia straordinaria,della forza d'animo di un ragazzo che rifiuta di essere considerato un vegetale,solo perchè può controllare bene solo un fascio di muscoli a causa di una malattia.Giacomo è un ragazzo di 35 anni,stilista di alta moda che disegna grazie ad un sensore,insegnante di design e anche scrittore.Nel suo libro non si definisce un genio ma solo un uomo con grande volontà,che con l'aiuto della famiglia,degli amici e la sua forza d'animo è riuscito a superare quelle barriere fisiche,da cui non sembra imprigionato,perchè VIVE,CREA E SOGNA come una persona tra tante.

Per tener desta la memoria dell'Olocausto e per trattare il tema della diversità ho scelto "il pianista". Il film narra la storia vera del brillante pianista Wladislaw Szpilman, ebreo polacco, nel ghetto di Varsavia negli anni '30. La famiglia viene interamente deportata, ma il giovane musicista si salva per miracolo grazie alla pietà di una delle guardie ebree, un tempo suo amico, che lo aiuta a fuggire. Inizia un calvario: viene nascosto da amici, ma ogni volta deve fuggire, perchè i protettori di turno sono scoperti e catturati. Gli alleati avanzano e Wladislaw trova rifugio, solo e malato, all'interno di una casa diroccata. Lì è scovato dall'ispezione di un ufficiale tedesco che, dopo averlo sentito suonare su un piano miracolosamente integro, commosso dalla sua bravura, lo aiuta dandogli da mangiare ed anche un cappotto per coprirsi. A guerra finita, il pianista ebreo, tornato a lavorare per la radio di Varsavia, si mette in cerca del suo benefattore, che è stato catturato dai sovietici..

Ho scelto come tema l'associazione perchè si riferisce ad un esperienza personale che ho avuto mondo di vivere un pò per caso e che, in qualche modo, ha segnato profondamente la mia vita!Frequentavo il gruppo scout di Pozzuoli, città nella quale risiedo, e visto che ogni anno avevamo l'obbligo di prestare il nostro servizio presso un'associazione di volontariato, sapendo che a quei tempi frequentavo l'ISEF il mio capo mi disse che c'era un'associazione "l'AfdHa sport" che si occupava di insegnare nuoto a bambini e ragazzi disabili. La proposta mi allettò molto anche perchè il nuoto è sempre stato una parte importante della mia vita e quindi accettai subito questa "sfida", perchè davvero è stata una sfida che poi è durata per 6 anni!
Questa esperienza mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con ragazzi affetti da svariate patologie: handicap mentali, handicapi fisici, sordi, non vedenti ecc... Le difficoltà nell'affrontare questo percorso sono state tante, in quanto, la responsabilità di dover seguire questi ragazzi molti dei quali, essendo in una fase preliminare, si rifiutavano persino di scendere in acqua, mi ha messo a dura prova; ma le soddisfazioni che mi davano ogni giorno mi hanno fatto capire che nulla è impossibile è che ciò che è importante è la volontà e l'impegno e, anche quando sembra che nulla si sia mosso, non è così perchè quello che possono insegnarti questi ragazzi ti muove l'anima e ti fa riflettere su come anche in una situazione in cui tu pensi che non ci sia nessuna via d'usscita, c'è sempre uno spiraglio che ti fa raggiungere la luce!


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Film sulla diversità: "La premiere etoile" (FRA 2009) di e con Lucien Jean Baptiste e Anne Consigny.

Il film che voglio proporre è "La premiere etoile-La prima stella", un film francese del 2009, di e con Lucien Jean Baptiste e Anne Consigny.
Jean-Gabriel, sposato e padre di tre bambini, vive di espedienti e passa il suo tempo all’agenzia ippica vicino casa. Un giorno, per fare piacere a sua figlia, promette che porterà tutta la famiglia in vacanza sulla neve. C’è solo un problema: non ha i mezzi per farlo e se questa volta non manterrà la promessa sua moglie lo lascerà. Per tenere fede all’impegno Jean-Gabriel dovrà utilizzare tutta la sua immaginazione….
La “prima stella” è il riconoscimento conferito ai piccoli apprendisti dello sci, quello che in generale ricevono i bambini alla fine della loro prima settimana bianca. Nelle idee dell'attore e regista Lucien Jean-Baptiste, diviene metafora di un confine fra classi sociali, fra chi può permettersi le vacanze in montagna e l'onere di tutto ciò che esse includono (attrezzature sportive, baite, skipass, ecc.) e chi ripiega su una giornata al mare. Ma anche di un confine fra etnie, che nella Francia degli anni Ottanta in cui è ambientato il film, divide i bianchi dai neri, gli abitanti del cuore di Parigi e quelli delle banlieues.
La famiglia Elisabeth nasce dall'amore di un uomo nero (il regista e protagonista Lucien Jean-Baptiste) e di una donna bianca (Anne Consigny) e, durante il proprio percorso dalla bassa periferia di Créteil all'altezza delle Alpi, trova ad ogni curva una forma di meticciato culturale ben riuscito (il primogenito si innamora di una ragazza del IX arrondissement parigino, la figlia canta con successo una canzone di Jean Ferrat, il figlio più piccolo trova un nonno adottivo nel vicino di casa bianco), fino a un edificante traguardo in cui i bianchi razzisti si convertono facendo ammenda e gli antillani più anziani cantano vecchi inni a De Gaulle. Il presupposto del film si basa su una dialettica semplice quanto curiosa (Settimana bianca/Pelle nera), sulla quale però costruisce un'etica dell'integrazione assai elementare.

Sono molti i film che nel corso degli anni hanno cercato di trattare storie incentrate su persone con degli handicap. L'argomento è stato sfruttato in tutti i modi, dalla cecità passando per gli invalidi fino ad arrivare ai non udenti. Ho scelto proprio un film basato sulla storia di non udenti, dal titolo " Figli di un Dio minore", film drammatico del 1986, la cui visione mi ha colpito molto.
In un istituto per audiolesi arriva un nuovo insegnante. E' James Leeds, un giovane i cui metodi non piacciono molto sulle prime al direttore. Ma Ledds ha una facile presa sugli assistiti e i primi risultati riabilitativi si vedono presto. Nell'istituto c'è anche Sara Norman , sordomuta praticamente dalla nascita che, accolta durante l'infanzia, è poi rimasta e si occupa delle pulizie. E' una donna intelligente e bella e Leeds se ne innamora. La madre di lei vive lontana e non ama molto la figlia, poichè la sfortuna di quest'ultima ha determinato, quando era bambina, l'abbandono del marito. Il rapporto tra Sara e James si fa intenso e lei va a vivere da lui; ma Sara ha un carattere non facile ed una personalità eccezionale: essa non cerca la pietà, vuole essere capita per quello che è e che può valere , mentre teme sempre di non farcela. Ad un certo momento essa fugge presso la madre che l'accoglie e conforta , ma il richiamo di LEEDS che ha bisogno di lei è troppo forte.E Leeds stesso capirà che, anche con l'amore più grande, gli occorrono umiltà e pazienza e che dovrà rispettare quella straordinaria persona , alla quale in fondo basta il silenzio per amare.