Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

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Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

"Stanza di lavoro della classe" Forum didattico a cura di Floriana Briganti - corso di Psicopedagogia dei linguaggi, att. didattica aggiuntiva Suor Orsola Benincasa Napoli


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    Messaggio  assisani patrizia Lun Gen 24, 2011 8:53 pm

    Il libro che ho letto un po' di tempo fa, e che ricordo con molto piacere, che affronta il tema della diversità, è " Clara va al mare " di Guido Quarzo,scrittore di romanzi, racconti e poesie per l'infanzia. E' la storia semplice e allegra di Clara una bambina down,che una mattina esce dal negozio di sua madre e va a prendere il treno per andare al mare: per vedere il suo azzurro intenso, per sentire il rumore delle onde.Il libro racconta anche le avventure accadute durante il viaggio,flashback su quando era piccola, le persone che incontra e il confronto diretto con le sfide del mondo.
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    Di Chiara Maria


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    Messaggio  Di Chiara Maria Lun Gen 24, 2011 9:53 pm

    TEMA DIVERSITà - FILM
    il film che ho scelto si intitola "IL FIGLIO DELLA LUNA" ed e' tratto da una storia vera . cio' che realmente mi ha colpito di questo film non e' stata la forza di reagire bel bambino prima e ragazzo poi dinanzi al suo handicap, ma il coraggio e la forza di una madre che non si e' mai arresa , ha fatto di tutto per fare sentire il suo bambino uguale a gli altri . sto' parlando del fisico nucleare Fulvio Frisone affetto da tretaparesi spastica fin dalla nascita ,a causa delle granvi complicazioni subite dalla madre durante il parto. cio' che va ricordato e' che la tetraparesi spastica impedisce di compiere qualsiasi tipo di azione sia cognitiva che motoria e si manifesta gia' nei primi anni di vita del bambino. La madre di Fulvio non si e' mai arresa anche quando i dottori non gli davano alcuna speranza di miglioramento, e' andata avanti da sola , scontrandosi spesso con la sua famiglia e con le atre persone che non accetavano il suo modo cosi " estremo,forte" di aiutare suo figlio.cosi' facendo ha aiutato non solo suo figlio ma anche gli altri bambini con la stessa patologia , ha garantito loro una formazione scolastica completa. io che sono gia'mamma di 2 bambini ho apprezzato tanto il coraggio e la forza che ha avuto questa donna nell'aiutare il suo bambino,questo e' un vero e proprio esempio da seguire: GRANDE LUCIA................
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    Fasulo Anna


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    Messaggio  Fasulo Anna Lun Gen 24, 2011 10:40 pm

    Il figlio della luna,è un film di Gianfranco Albano con Lunetta Savino e Paride Benassai andato in onda nel 2007 su raiuno;è tratto da una storia vera.
    Carmelo e Lucia Frisone è una coppia siciliana,umile e di scarsa cultura,infatti Lucia ripete tante volte"Io tengo la quinta elementare",che dopo due figlie si ritrovano a dover crescere un bambino,Fulvio,affetto di tetraplegia spastica distonica,causata da una leggerezza a livello medico al momento del parto.E' stato danneggiato nel fisico e nel linguaggio,ma grazie al coraggio della madre"ciclone"e ad un suo intuitivo metodo,Fulvio a soli quattro anni,leggeva e nonostante le diagnosi dei medici,impara,se non proprio in modo corretto,ad articolare suoni quasi comprensibili.Per disegnare e studiare,Fulvio,adopera una sorta di casco dal quale pende un sottie braccio meccanico,grazie al quale disegna favolosi quadri e utilizza i primi computer,gli fu costruito dal padre.La madre Lucia,chiamata madre"ciclone"ha lottato affinche il figlio avesse gli stessi diritti di tutti;ha lottato per entare nelle scuole pubbliche,ad avere il rispetto da parte della società,e l attenzione della stampa,fino ad arrivare a modificare una legge che, prevedeva un certificato di sana e robusta costituzione per i ricercatori universitari.La mamma,ha lottato da sola senza l aiuto di politici,nessuno appoggio istituzionale,solo dando voce a chi non poteva e rivolgendosi a mass-media,i quali potessero diffondere la notizia,infatti lei afferma:"SOLO FACENDO PARLARE DI LUI GLI DARANNO ATTENZIONE,A LUI E A TUTTI GLI ALTRI NELLE SUE STESSE CONDIZIONI,CHI STA BENE SI PUO' STAR ZITTO,CHI HA BISOGNO DELL AIUTO DELLO STATO,DELLE ISTITUZIONI DEVE GRIDARE,DEVE GRIDARE.E lo fa.Tutto grazie alla sua tenacia,determinazione,fregandosene dei pregiudizi della gente,dei loro mormorii,a ciò rispondeva cantando.La mamma"ciclone"è cresciuta insieme al figlio,ha impatato tante cose,vivendo esperienze che mai avrebbe immaginato,ha anche viaggiato,infatti è andata a Melbourn insieme al marito e a Fulvio,il quale doveva partecipare ad un convegno scientifico sulla fisica nucleare.Infatti nonostante i vari pareri medici,Fulvio,è un fisico nucleare e ora è responsabile scientifico della fondazione intitolata al suo nome.
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    Fasulo Anna


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    Messaggio  Fasulo Anna Lun Gen 24, 2011 11:10 pm

    E'un film davvero bellissimo,lo vidi tempo fa(2007)e grazie a questo compito l ho rivisto,coinvolgendo tutta la mia famiglia,posso dire che l emozione è la stessa.E' indescrivibile il coraggio di Lucia,madre di Fulvio,bambino affetto di tetraplegia spastica distonica,ha lottato contro tutti e tutto perche credeva nel figlio e non poteva stare a guardare mentre la malattia lo devastava.Durante il film,Lucia ripete sempre"io alla quinta elementare arrivai"una frase come per dire secondo me,non bisogna essere istruiti,essere"chi sa chi"per dare amore e lottare per le persone,per gli ideali,in cui si crede.Una madre che non si è fermata alle negative diagnosi dei medici e posso solo dire:MENOMALE altrimenti,ora,non avremmo uno scienziato fisico nucleare.
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    Mariateresa Schiavone


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    Messaggio  Mariateresa Schiavone Mar Gen 25, 2011 10:55 am

    un film a cui voglio riferirmi è Edward mani di forbice. il film è una fiaba drammatica situata in un esagerato e altamente stereotipata visione del sobborgo americano e della tipica famiglia americana che vi abita.Un eccentrico e anziano inventore vive da solo in un castello in cima a una piccola montagna. Passeggiando in mezzo alle proprie macchine, un giorno, ha l'intuizione di sfruttarne una per creare un essere umano vivo e vegeto. In poco tempo, quest'uomo riesce nel proprio intento, e chiama Edward il ragazzo a cui dà la vita. Egli è una persona vera scaturita dalla genialità dell'inventore eremita.
    Mentre ultima le modifiche sull'insolito "figlio", l'inventore gli trasmette nozioni di galateo, di buona educazione, e di luoghi comuni. Una tragedia improvvisa, però, incombe su entrambi: il vecchio uomo muore prima di dare alla creazione un paio di mani, al posto delle quali ha un insieme di forbici molto taglienti.
    Molti anni dopo, una rappresentante di cosmetici, Peggy, raggiunge il castello, che da tempo la incuriosisce. Superato lo spavento iniziale dovuto alle insolite mani di quella strana creatura, Peggy porta a casa con sé Edward.
    Il ragazzo incontra il marito e il piccolo figlio della gentile signora, con cui instaura buoni rapporti sebbene essi risultino un po' impacciati dalla sua presenza. Il giovane inizia presto a farsi strada come giardiniere, dando a piante e a siepi le forme di fantasia più originali.
    Di ritorno dal campeggio in montagna, la figlia di Peggy, Kim, incontra questo insolito gentiluomo, da cui rimane impaurita, ma solo inizialmente. Seguiranno istanti in cui lei, anziché paura, proverà verso di lui imbarazzo. Il suo ragazzo, invece, Jim, figlio di un ricco uomo, vorrebbe approfittarsi della sua ingenuità e della sua gentilezza per mettere a punto un furto nella sua stessa casa (dato che oltre la possibilità di utilizzare le sue lame come giardiniere e parrucchiere, poteva anche aprire le porte inchiavate senza scassinarle).
    Sempre più benvoluto e apprezzato come giardiniere e parrucchiere, Edward accetta di aiutare Kim, credendo solo di favorirli nel legittimo recupero di cose che alcuni ladri avevano loro rubato.
    A sorpresa, la polizia irrompe nella casa, ma arresta solo Edward, poiché Jim è scappato trascinando con sé la riluttante Kim, che avrebbe voluto salvare Edward.
    Rilasciato a seguito di un breve periodo di detenzione (in quanto un esame psicologico aveva stabilito che aveva compiuto quel gesto solo perché l'aver vissuto tanto in isolamento non aveva avuto modo di capire la differenza tra giusto e sbagliato), Edward ritorna a casa di Peggy, ma la gente gli ha già voltato le spalle, ritenendolo non solo un diverso, uno storpio, ma addirittura un mostro spaventoso e incontrollabile.
    Dopo aver ferito inavvertitamente Kim e graffiato Kevin nel tentativo di salvarlo da un incidente (anche se invece tutti credono che lo avesse aggredito), Edward ha uno scontro con Jim, che ferisce a un braccio. Scappato nuovamente nel castello di suo padre, Edward decide di concludere per sempre con gli uomini normali, ma viene seguito da Kim, l'unica a provare un sincero senso di colpa verso di lui.
    Al castello giunge anche Jim, furibondo. Colto dalla rabbia si scontra con Edward che alla fine infilza il giovane, uccidendolo. Solo allora la ragazza dichiara il suo amore ad Edward e lo bacia. Infine, decisa ad aiutarlo, Kim comprende che è meglio che lui rimanga nuovamente solo, come prima dell'arrivo della madre Peggy. Lo fa così credere morto a tutti coloro che l'avevano prima amato e poi odiato.
    con questo film voglio sottolineare come la diversità è una realtà nella nostra società altamente diffusa, non sempre accettata ma molto complessa come fenomeno. nonostante si parli di integrazione, di abbattimento dei pregiudizi e delle barriere che non permettono a queste persone considerate diverse di inserirsi in modo soddisfacente nella società, l'integrato è guardato dalla gente con sospetto, addirittura come un mostro spaventoso (come nel caso di Edward).Quindi non bisogna solo dire che queste persone sono integrate nella società ma si deve cercare di cambiare le mentalità chiuse della gente per far sì che i diversi siano definitivamente accettati.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty Film sulla diversità Rain man

    Messaggio  Lucia Castellano Mar Gen 25, 2011 2:46 pm

    Charlie Babbit, un giovane commerciante di automobili di lusso, attualmente indebitato per speculazioni sbagliate, scopre, alla morte del padre, che l'unico erede del cospicuo patrimonio familiare è un istituto di rieducazione per handicappati, presso il quale è ricoverato Raymond, il suo sconosciuto fratello. Vagamente Charlie ricorda che quando era bambino viveva nella casa paterna uno strano personaggio che gli recitava le filastrocche: non si trattava, pertanto, di Rain Man, l'immaginario uomo della pioggia, ma di Raymond, più grande di lui di venti anni. Adirato per la mancata eredità, Charlie porta via Raymond dalla clinica con la speranza di diventarne legalmente il tutore e beneficiare indirettamente dell'ingente patrimonio. Durante il lungo viaggio intrapreso, poco a poco Charlie si affeziona a Raymond, un individuo tutto gesti meccanici e frasi ripetitive, privo di reazioni sul piano emotivo: perso ogni rancore nei suoi confronti, rinunciando ad ogni pretesa finanziaria, consente a Raymond di ritornare nella clinica.”Stranamente” il film diverte grazie proprio alla presenza di Raymond, un uomo dallo sguardo spento, frasi ripetitive, urla, ma che nasconde una profondità difficile da esternare. “Rain man - L’uomo della pioggia” dunque non intende compiangere, ma presentare in modo accessibile e veritiero la condizione di autismo senza alcuna manipolazione artificiosa. Questo film inoltre non tratta solo il tema della disabilità ma anche il rapporto tra due fratelli così diversi ma che si sono trovati non solo attraverso le parole ma soprattutto attraverso sguardi e silenzi. Concludo con un piccolo pezzo che mi ha colpito molto:
    Dr. Bruner: Raymond è incapace di decidere da solo
    Charlie: Lei sbaglia
    Dr. Bruner: Non può decidere da solo
    Charlie: PUO’ DECIDERE MOLTO PIU’ DI QUANTO LEI CREDA!
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    Martina Inserra


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty film sulla diversità Forrest Gump

    Messaggio  Martina Inserra Mar Gen 25, 2011 3:12 pm

    Il primo film che mi è venuto in mente è stato Forrest Gump,un film che ha caratterizzato molto la mia infanzia/adolescenza. Non mi stancherò mai di vedere questo film. Io ho sempre visto Forrest come un grande e non come uno stupido e strano quarantenne. La sua vita è veramente incredibile e ricca di sorprese;è una persona decisamente speciale e ciò lo si vede dai suoi occhi privi di cattiveria e malizia. Il tema che però fa da sfondo all'intero film è la scarsa intelligenza di Forrest. Questo fatto è chiaramente esplicitato all'inizio del film. Forrest è scientificamente più stupido degli altri (il suo quoziente intellettivo è al di sotto della norma). Ma Forrest conduce una vita come tanti altri ragazzi, prende la laurea al college e si arruola nell'esercito dove ammette di essersi trovato benissimo perché le cose da fare erano solamente due :stare in piedi e rispondere “Sì sergente istruttore” ,diventa campione di football, combatte in Vietnam, riceve la medaglia d'onore, conosce presidenti, diventa miliardario, ma soprattutto nella sua vita NON FA MAI NIENTE DI MALE. Forrest Gump esplora un vastissimo insieme dei temi fondamentali della vita:l’amicizia, la brutalità della guerra ed anche l’amore dicendo: “Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa”. Forrest,creduto dalla maggior parte “lo scemo del villaggio”, a modo suo, rappresenta quell'innocenza nel vivere e quel modo di guardare alla vita che ognuno di noi dovrebbe riconquistare per avvicinarsi sempre di più alla nostra vera essenza. Egli ci mostra come, durante la propria vita, lui "fa semplicemente quello che deve fare o quello che gli dicono di fare" senza mai essere capace di entrare in conflitto con le persone che lo circondano, ma che anzi, sono gli altri a esser capaci di violenza. Allora mi chiedo… chi è lo “scemo”?
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    Lucia Castellano


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty Fiaba il brutto anatroccolo

    Messaggio  Lucia Castellano Mar Gen 25, 2011 4:01 pm

    Una fiaba che mi è venuta in mente è quella del brutto anatroccolo,conosciuta e risaputa da tutti. L'anatroccolo è grigio, grande e goffo. Il suo corpo è irregolare, non armonioso e sgraziato. Il piccolo è decisamente "fuori luogo" nel gruppo di appartenenza.
    Dunque a livello sociale è perseguitato e insultato da tutti, per cui decide di scappare via.
    L'anatroccolo vaga senza meta e non trova nessuno che lo voglia. Psicologicamente è debole e non riesce a riscattarsi, ma si lascia sopraffare dal gruppo.
    Nella prima parte della storia appare "sconfitto", in realtà la sua inferiorità è solo apparente, inoltre è di carattere "buono" e quindi anche quando diventerà un cigno bellissimo non si mostrerà superbo e vendicativo, ma resterà se stesso nell'animo. Cerchiamo di “imitare” questo animaletto che è simbolo della tolleranza,del rispetto dell’altro a prescindere dalla sua iniziale diversità. Anche se spesso non si vede,dentro di noi è nascosto uno splendido cigno.
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    Martina Inserra


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty Film Disney Dumbo

    Messaggio  Martina Inserra Mar Gen 25, 2011 4:12 pm

    "L'arrivo di Dumbo, cucciolo di elefante, è atteso con ansia. Un bel giorno, una cicogna portò alla signora Jumbo, un'elefantessa che viveva in un circo, un grazioso elefantino. La mamma decise di chiamarlo Dumbo. Lo trovava molto bello, nonostante le enormi orecchie. "Come sono buffe!" ridevano le altre elefantesse, ma lei non se ne curava e coccolava il suo piccino. Anche alcuni monellacci in visita al circo iniziarono a prendere in giro Dumbo: "Avete mai visto nulla di più buffo?" La signora Jumbo, arrabbiata, prese a sculacciarli con la proboscide. Successe il finimondo: i ragazzini urlavano e scappavano terrorizzati. "Legatela, è impazzita!" gridò il direttore del circo. L'elefantessa fu rinchiusa in una gabbia e così Dumbo rimase solo. Com'era triste senza la sua mamma! Per fortuna strinse amicizia con un simpatico topolino di nome Timoteo. Intanto il direttore del circo aveva deciso che Dumbo si esibisse in un numero con i pagliacci. Il poverino, travestito e truccato, doveva saltare da un edificio in fiamme a mollo in una tinozza. Il pubblico rideva a crepapelle, ma Dumbo aveva tanta paura e piangeva. Una sera, Timoteo lo portò a trovare la mamma, che gli cantò una dolce ninna nanna. Che felicità rivedersi! Tornando a casa, però, l'elefantino era triste. Timoteo allora lo consolò facendolo giocare e ballare, finchè entrambi crollarono dal sonno. La mattina dopo si svegliarono sopra un albero! Chi li aveva portati lì? Timoteo alla fine capì che non poteva essere stato altri che Dumbo, volando grazie alle sue orecchie. Ma l'elefantino non avrebbe mai avuto il coraggio di riprovarci! Timoteo allora si mise d'accordo con alcuni corvi: questi diedero a Dumbo un piuma, dicendogli che aveva il potere di far volare. Dumbo non era molto convinto, ma afferrò la piuma con la proboscide, stese le orecchie e chiuse gli occhi. Quando li riaprì... sorpresa! Stava davvero volando! Decisero quindi che quella sera, al circo, Dumbo non sarebbe caduto nella tinozza, ma avrebbe volato, lasciando tutti a bocca aperta. Ma proprio sul più bello, la piuma gli sfuggì e Dumbo cominciò a precipitare. Timoteo allora gli gridò: "Apri quelle orecchie, la piuma magica era un pretesto... puoi volare, dico davvero! Fa' presto, ti prego..." L'elefantino cominciò a battere le orecchie come se fossero delle ali e riprese il volo.Il successo fu enorme: Dumbo divenne l'attrazione del circo e una stella dello spettacolo. I giornali parlavano di lui e tutti accorrevano per poterlo vedere e applaudire. La signora Jumbo fu subito liberata e così riabbracciò il suo piccolo. Ora stavano sempre insieme e viaggiavano in un vagone riservato a Dumbo, l'elefantino volante."
    Questo cucciolo si ritrova subito a fare i conti con una realtà amara e inaspettata,viene criticato per il suo aspetto esteriore e viene subito etichettato come “diverso”.Dumbo è un classico che non smette mai di emozionarmi, è un film che insegna ad accettare la diversità, a saper vedere in ogni cosa un aspetto positivo,a non fermarsi alle apparenze a ai giudizi altrui. Bisogna scavare fino in fondo per riuscire ad apprezzare ognuno anche per i più piccoli difetti
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty Tema diversità - film

    Messaggio  raffaela della corte Mar Gen 25, 2011 5:07 pm

    Tema diversità - film
    Il film che ho ricondotto al tema della diversità è il film: "Una moglie per papà" del 1994.
    Molly Singer era una bambina felice aveva un papà premuroso (Manny Singer) e una mamma che la faceva sentire la cosa più bella e importante del mondo, poi qualcuno o qualcosa ha deciso che il sogno doveva finire, così la mamma di Molly muore e il dolore si fa strada nei cuori raggelandone la voglia di vivere. Dal momento della morte della madre la piccola Molly si è chiusa in un doloroso silenzio e ha bisogno di una figura femminile che si occupi di lei, con cui confidarsi, con cui crescere, così Manny si mette alla ricerca di una governante, ma sembra che le varie candidate selezionate proprio non vadano bene. Poi non prevista arriva Corrina, una donna di colore che riesce a penetrare nel mondo di Molly e regalarle un po' di quel calore materno che era ormai solo un lontano ricordo, così Molly decide che Corrina sarà la sua mamma e comincia a desiderare che lei e il suo papà si sposino non rendendosi pienamente conto delle difficoltà che il suo desiderio potrebbe creare. Pertanto l'amore non vuole sentire parlare di alcuna diversità e la coppia inaspettatamente si forma, la neonata famiglia Singer è pronta a combattere l'intolleranza che presto invaderà il nuovo focolare.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty film sulla disabilità- RAIN MAN

    Messaggio  emiliana buonocore Mar Gen 25, 2011 5:52 pm

    Un film che visto di recente è stato RAIN MAN - L'UOMO DELLA PIOGGIA. E' un film del 1988 diretto da Barry Levinsos ed interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffman.Si tratta di un film incentrato sulla storia di due fratelli,il maggiore è affetto dalla sindrome dell'autismo.E' da vedere,perchè come già ho letto da alcuni commenti lasciati sul forum,mette in evidenza il rapporto tra due fratelli che nn si vedevano da molti anni e la difficoltà da parte di Charlie(fratello minore) ad interagire con Raymond che spesso si rinchiudeva in un mondo tutto suo.Spiego meglio la trama.. Charlie è un commerciante di auto,dopo la morte del padre scopre che tutta la sua eredità è di Raymond,uomo affetto da autismo,che scopre essere suo fratello. Charlie sentitosi tradito dal padre si reca nella clina dove è ricoverato Raymond e decide di portarlo via con la speranza di essere riconosciuto come suo tutore e beneficiare del suo patrimonio. I due cosi iniziarono un nuovo percorso insieme. C. inizia ad affezionarsi al fratello e scopre che il personaggio che gli cantava le canzoncine e le filastrocche da bambino,che lui chiamava Rain man e pensava fosse frutto della sua fantasia, non era altro che suo fratello maggiore. Alla fine del film C. riporta suo fratello alla clinica rinunciando cosi al patrimonio,promettendogli che non l avrebbe più abbandonato.
    E' un film a mio avviso molto bello,dove nn c'è solo comunicazione verbale ma anche non verbale(gli sguardi ed i silenzi) tra i due fratelli.
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    Maria Marchese


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  Maria Marchese Mar Gen 25, 2011 5:57 pm


    Shine è un film del 1996 diretto da Scott Hicks. Narra la storia di David Helfgott un giovane che appartiene ad un'umile famiglia ebraica trasferitasi in Australia dopo la seconda guerra mondiale. Egli, rivela già da piccolo le sue eccezionali doti musicali, ricevendo il consenso e la stima del mondo intero per il suo talento come pianista. Il padre Peter, da mancato musicista qual era lo assilla facendo nascere in lui una serie di turbe psichiche che lo accompagneranno per tutta la vita. Egli pretende che il figlio sia il migliore, non accettando per lui nessun risultato e lo tortura se non riesce ad ottenere risultati positivi. Ad una gara scolastica, pur non uscendo vincitore, David attrae l'attenzione di un membro della giuria che si offre di dargli lezioni gratis, poi un concertista di fama internazionale offre al ragazzino l'opportunità di studiare il pianoforte in modo più completo negli Stati Uniti. Quando arriva l'invito per trasferirsi negli Stati Uniti, il padre, geloso e possessivo, si oppone con tutte le forze all'idea di separarsi dal figlio. Ma il tempo passa ed il giovane David cresce e diventa amico di un'anziana scrittrice, che lo sostiene e lo incoraggia a partire. Questa volta David, disobbedendo al padre, accetta la borsa di studio del Royal College of music (un'importantissima scuola di musica inglese. Il ragazzo spezza a malincuore il vincolo con la famiglia e le amatissime sorelle e va a Londra e con l'insegnamento del carismatico professor Parkes arriva in finale del concorso della scuola e suona un difficilissimo pezzo, che il padre voleva David un giorno suonasse. Una fuga quindi; ma una persona sensibile in fuga è una persona che soffre e tale situazione provocò a David un tracollo nervoso ed emotivo durante un concerto. David aveva solo 25 anni, venne ricoverato e trascorse ben 10 anni della sua vita in cliniche psichiatriche, estraniato dal mondo, dalla musica e dagli affetti. L'incontro casuale ed il successivo matrimonio con l'astrologa Gillian, riportarono David dentro la stabilità e segnarono il suo trionfale ritorno sulle scene. Il padre si rifà vivo quando David ha ricominciato a suonare, poi muore e sulla sua tomba, David dichiara apertamente di non provare più niente per lui, forse cosciente che la causa della propria pazzia viene proprio dal padre. E' una storia vera che ha da insegnare tanto a tutti. Correndo sulla tastiera di un pianoforte, le mani di David adulto, raccontano una "ridicola tragedia" e attraverso i suoi occhi miopi e umidi lo spettatore vive una realtà diversa, quella di chi sa esprimersi solo attraverso l'arte. Consiglio a tutti di vederlo, io sicuramente lo rivedrò.
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    emiliana buonocore


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty film AT FIRST SIGHT

    Messaggio  emiliana buonocore Mar Gen 25, 2011 6:16 pm

    Un altro film che ho visto un pò di tempo fa è stato,AT FIRST SIGHT- A PRIMA VISTA.
    Questo film racconta la storia di 1 incontro casuale tra un massaggiatore cieco ed una donna in carriera,che si reca in un paesino per una vacanza.Lei reduce da un matrimonio fallito e bisognosa d'amore,durante il primo massaggio,nel centro termale dove lavorava il ragazzo,avverte qualcosa di speciale in quella persona sconosciuta.Da qui inizia la loro storia,lei non si rende conto subito della cecità del ragazzo,ma solo quando lo accompagna vicino al pulmann,gli tende la mano per salutarlo e lui non la vede.I due s'innamorano e tra mille difficoltà vanno avanti.Emy inizia a fare delle ricerche su alcuni interventi per fargli ritornare la vista. Virgin si lancia in questo nuovo intervento che riesce con successo,ma la sua vita dopo quest'intervento non è semplice perchè avendo perso la vista da piccolo non ricordava più niente e doveva riabituarsi alla realtà esterna.Dopo qualche mese inizia ad avere dei problemi,improvvisi black out..tutto si faceva nero..stava per diventare nuovamente cieco.Finisce la storia con Emy e ritorna alla vita di sempre.Dopo qualche tempo,l'amore vince su tutto,i due si rincontrano per continuare la loro vita insieme basandosi sull'amore,sull'aiuto reciproco e sul rispetto delle differenze.
    Penso che questo film faccia molto riflettere sull'importanza di non soffermarsi solo sull'aspetto esteriore ma di andare alla ricerca della BELLEZZA INTERIORE.
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    Maria Marchese


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  Maria Marchese Mar Gen 25, 2011 7:17 pm

    Navigando in internet ho trovato interessante l' "Associazione amici del centro Dino Ferrari". Essa è nata per volontà dell'ing. Enzo Ferrari nel 1984, in memoria del figlio Dino (morto a soli 24 anni perchè affetto da distrofia muscolare) presso il Dipartimento di Scienze Neurologiche dell'Università di Milano. Essa sostiene ed incrementa l'attività del "Centro Dino Ferrari" attraverso la promozione di diverse attività culturali e la raccolta di fondi necessari per promuovere la ricerca clinica e scientifica nell'ambito delle malattie neuromuscolari e neurodegenerative. La distrofia muscolare è una malattia genetica; i sintomi diventano evidenti nei primi anni di vita e tale patologia porta al progressivo indebolimento della muscolatura fino a provocarne irreversibilmente la paralisi. I costi di assistenza sanitaria per questi malati sono molto alti e gravosi anche per le famiglie. La ricerca scientifica è fatta di tanti piccoli passi che necessitano di tempo, denaro e molto studio, ma ogni giorno ci fanno avvicinare un pò di più all'ambizioso traguardo finale: trovare una terapia che possa curare e/o rallentare il decorso di questa patologia, in modo da donare speranza ai pazienti e alle loro famiglie. Ad oggi, infatti, non è stata ancora messa a punto una terapia definitiva.
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  Silvia Nardi Mar Gen 25, 2011 7:18 pm

    un film divertente che fa riflettere sulla discriminazione nei confronti dei gay è "PRISCILLA LA PRINCIPESSA DEL DESERTO". consiglio davvero a tutti di vederlo!!
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty Libro DIVERSITA'

    Messaggio  Elena Avolio Mar Gen 25, 2011 7:58 pm

    Il libro che più di tutti mi rimanda al tema della diversità è "Se questo è un uomo" in cui Primo Levi lascia testimonianza di quanto egli stesso visse in prima persona nel campo di concentramento di Auschwitz, durante lo sterminio della razza ebrea nel corso della seconda guerra mondiale. Il tema dell'inferiorità della razza ebrea, infatti, rappresenta secondo me un esempio di quanto una diversità naturale come quella di razza, sia stata considerata talmente discriminante da sfociare in una delle più orrende vicende della storia...
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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty trama del film buon compleanno mr. Grape

    Messaggio  di iorio antonella Mar Gen 25, 2011 8:27 pm

    Ho cercato di trovare un fil che non fosse già scelto da molte mie colleghe e documentandomi ho scaricato diveri film sulla diversità e uno che mi ha colpito è BUON Compleanno Mr. Grape,un film del 1993 diretto da Lasse Hallström.
    Questa è la trama:

    Nella piccola città di Endora, nello Iowa, Gilbert Grape (Johnny Depp) si occupa di aver cura del fratellino Arnie quasi diciottenne (Leonardo DiCaprio) che mentalmente ritardato dalla nascita potrebbe morire nel giro di qualche mese. La madre Bonnie, obesa da quando il marito si è suicidato sette anni prima, trascorre i giorni sul divano mangiando, fumando e guardando la televisione. Con Bonnie incapace di aver cura dei figli, Gilbert si è fatto carico della responsabilità di riparare la vecchia casa e di accudire Arnie, che ha l'abitudine di arrampicarsi sul pluviometro della città, mentre le sorelle si sono fatte carico del resto. Il rapporto tra i due fratelli è basato sull'aver cura e sulla protezione, infatti Gilbert sostiene continuamente la politica del "nessuno tocchi Arnie".

    È stato aperto un nuovo supermercato, Foodland, minacciando la piccola drogheria Lamson dove lavora Gilbert. A rendere più complicate le cose, Gilbert ha una relazione con una donna sposata, Betty Carver (Mary Steenburgen) che si fa consegnare a domicilio le compere. Con tutti questi pesi sulle spalle, Gilbert cerca di gestire al meglio la sua situazione. All'inizio del film, la famiglia è in movimento per il 18º compleanno di Arnie che avverrà tra sei giorni. Una giovane donna, Becky (Juliette Lewis), e sua nonna sono bloccate in città perché il loro caravan si è rotto. Per trascorrere un po' di tempo con Becky per guardare il tramonto, Gilbert lascia Arnie solo nel bagno con le parole "Sei un ragazzo grande ora, no?". Gilbert torna a casa e trova Arnie ancora nel bagno, tremante, al suo senso di colpa si unisce la rabbia della famiglia e in Arnie nasce la paura di farsi il bagno.

    La sua relazione con la signora Carver termina quando lei lascia la città in cerca di una nuova vita dopo la morte del marito per infarto. In seguito Becky si avvicina sia a Gilbert che ad Arnie e parlando con Gilbert inizia a sbloccare speranze bruciate, sogni e felicità. Nasce l'amore tra lei e Gilbert. Durante una delle loro chiacchierate sono distratti da Arnie che è ritornato al pluviometro, cercando di scalarlo. Arnie viene arrestato dopo essere stato salvato, e ciò comporta che la madre, uscita per la prima volta di casa dopo sette anni per andare a riprendere il figlio dallo sceriffo, venga segnata a dito e derisa. All'ennesimo rifiuto di Arnie a farsi un bagno, viene fuori tutta la frustazione di Gilbert che picchia Arnie più volte. Sconvolto e con sensi di colpa, Gilbert sale in macchina e corre via, senza pronunciare una parola. Anche Arnie corre via ma va da Becky, che si prende cura di lui per tutta la serata fino all'arrivo delle sorelle. Gilbert si reca da Becky e distrutto passa la notte con lei.

    Il giorno dopo è il compleanno di Arnie e Gilbert decide di tornare a casa. Dopo che, durante la festa, la famiglia si è riappacificata Gilbert presenta Becky a sua madre ancora provata per il disagio subito dallo sceriffo. Intanto la nonna di Becky ha riparato il caravan e quindi le due lasciano la città subito dopo la festa. Quella stessa sera muore la madre di Gilbert e lui decide con le sorelle di bruciare quella casa con il corpo della madre obesa dentro che altrimenti sarebbe diventato nuovamente oggetto di derisione, diventando un fenomeno da baraccone. Il finale si conclude portando la scena a un anno dopo, le sorelle di Gilbert hanno abbandonato la città ricostruendosi una vita, è quasi il 19º compleanno di Arnie rimasto con il fratello ad Endora, entrambi stanno aspettando sul bordo della strada l'annuale arrivo dei caravan tra cui quello di Becky che subito si ferma e li fa salire portandoli via con se, lontano da quella città.


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty ANORESSIA: film e libro

    Messaggio  anna fornaro Mar Gen 25, 2011 9:13 pm

    In questi giorni ho pensato spesso all'intervento del prossimo 27 Gennaio... ho avuto modo di documentarmi e scegliere definitivamente l'argomento da approfondire e quindi ho scelto un ulteriore film e libro...
    Il film scelto è un film drammatico del 2003 di MATTEO GARRONE: Primo amore.
    Vittorio (Vitaliano Trevisan) cerca una donna che corrisponda al suo ideale. Attraverso un annuncio incontra Sonia (Michela Cescon), una ragazza dolce, simpatica, intelligente, ma che pesa 57kg...Troppi. Lui, che di mestiere fa l'orafo, vorrebbe modellare il suo corpo e la sua mente come il fuoco fa con l'oro dei suoi gioielli. Lei, resta prigioniera di quel vincolo amoroso che si trasforma, quasi inavvertitamente, in un reciproco gioco al massacro. In una torretta circondata dal verde delle colline venete due amanti si isolano perdendo progressivamente il contatto con la realtà e con il resto del mondo...
    L'uomo è ossessionato dalla magrezza e la donna si lascia coinvolgere gradualmente da quell'ossessione che sembra non chiederle molto se non perdere peso e smettere di mangiare, fino a condurre entrambi all'autodistruzione.

    E' stato un film molto "forte" da vedere... ci sono state delle scene che mi hanno causato angoscia e ansia...
    E' un film che mette in evidenza una problematica importante, come l'anoressia accompagnata da un'altra tematica, come l'incapacità di amare...

    Il film è stato tratto dal libro di Marco Mariolini:"Il cacciatore di anoressiche", riproposto in terza edizione, è il libro nel quale l'autore confessava nel 1997 vent'anni di aggressioni a donne, tutte anoressiche, annunciando un delitto, poi commesso un anno dopo: il 14 luglio 1998, infatti, Mariolini uccise a Intra una giovane e per l'omicidio sconta una condanna definitiva a trent'anni.

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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty associazione disabili

    Messaggio  di iorio antonella Mar Gen 25, 2011 9:37 pm

    Per quanto riguarda l'associazione, ricordo quella che opera nel mio Paese , ACAD, l’Associazione cattolica amici disabili.
    Questa associazione opera sul mio territorio da più di 15 anni, è un'associazione ovviamente snza scopodi lucro.
    E' formata da un gruppo di persone cattoliche che insieme cercano di fare un’esperienza di condivisione e di servizio, gli uni Con gli altri, sani e ammalati insieme per vivere meglio la propria sanità o la propria malattia.

    Ci sono Impiegati, operai, disabili, pensionati, professionisti e studenti, uomini e donne di questo tempo che mettono a disposizione gli uni degli altri parte della loro vita , oltre le proprie piccole disponibilità economiche.

    Pregano insieme e fanno tanti progetti… qualcuno lo portano anche a termine.

    Il momento forte dell'associazione è la partecipazione al pellegrinaggio a Lourdes.
    Ogni anno, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, partecipano al pellegrinaggio col treno bianco, organizzato dall’associazione U.A.L.S.I.(acronimo di: Unione amici Lourdes e Santuari italiani.
    Un gruppo di amici fraterni presenti in Campania, Basilicata e Calabria che condividono le stesse idee.

    Per chi fosse curioso lascio l'indirizzo dell'associazione!
    http://www.gruppoacad.altervista.org/Chi_siamo.htm


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty libro autismo

    Messaggio  di iorio antonella Mar Gen 25, 2011 9:45 pm

    LIBRO DISABILITA': AUTISMO
    uno dei libri che ho letto nel mio corso di studi che riguarda la disabilità e :"AUTISMO, dalla diagnosi all' intervento psicoeducativo", a cura di C. Vio, i suoi studi sono dedicati ai disturbi dello spettro autistico e ai disturbi dell' apprendimento.Afferma che il di disagio, la sofferenza e l' impotenza sono i vissuti più comuni che raccogliamo nel lavoro con genitori e insegnanti. La ricerca scientifica indica senza incertezze che non esistono scorciatoie nè pozioni miracolose. La consulenza ai genitori con i figli autistici e agli insegnanti che li seguono non può tradursi in indicazioni generali e generiche, nè delegando strumenti senza guida e senza verifiche. Un intervento costruito su "misure della persona, attraverso una paziente e attenta ricerca del suo funzionamento psicologico-comportamentale è la via più breve e fruttuosa per interventi adeguati ed efficaci. Nel libro viene descritta l' esperienza diretta di queste metodologie, con declinazioni pratiche per facilitare la generalizzazione alla situazione specifica
    Maria di Nuzzo
    Maria di Nuzzo


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) tema disabilità- film

    Messaggio  Maria di Nuzzo Mar Gen 25, 2011 9:53 pm

    ECCO IL FILM DA ME SCELTO, INSOLITO MA SIGNIFICATIVO:
    " IL COLLEZIONISTA DI OSSA" è un film del 1999 diretto da Phillip Noyce, tratto dall'omonimo romanzo di Jeffery Deaver.

    Lincoln Rhyme, il protagonista, per tanti anni miglior detective criminologo della polizia scientifica di New York, ha subito un grave incidente sul lavoro. Mentre si reca nel profondo di uno scavo laddove vi è un cadavere, improvvisamente gli cade sul cranio un pesante mattone e si ritrova paralizzato gambe e braccia. Vive assistito da un’ infermiera, Telma, su un letto senza più alcun entusiasmo per la vita, in seguito a quest’ incidente che l’ ha reso tetraplegico. Da qualche tempo un serial killer si aggira per le strade di Manhattan. Uccide infliggendo alle vittime orribili mutilazioni e nascondendo sul luogo messaggi dall'oscuro significato. Amelia Donaghy, giovane poliziotta alla vigilia di essere trasferita in un ufficio, scopre un nuovo cadavere con terribili particolari e riesce con prontezza di riflessi a gestire la situazione. I colleghi portano a Rhyme, le foto scattate da Amelia sul cadavere di uno dei due coniugi uccisi e lui resta così affascinato dai dettagli racchiusi in esse a tal punto da decidere di occuparsi del caso insieme ad Amelia. Riesce a studiare ogni singola foto minuziosamente, nonostante la sua condizione, grazie ad una protesi integrativa abilitante posta sulla mano destra, che gli permette di pigiare un tasto con le uniche due dita mobili rimaste e di svolgere operazioni a computer. Rhyme da subito, si fa attrezzare un laboratorio in casa per poter condurre l’ indagine al di là della sua infermità fisica, mentre Amelia comincia ad indagare fuori, non senza essere in più momenti osteggiata e frenata dal capo della polizia che mal digerisce l'ingerenza eccessiva di Rhyme. Ma quest’ultimo, studiando particolari che sembrano insignificanti, comincia a delineare il percorso del serial killer conducendo sui luoghi dei delitti Amelia. I due arrivano a scoprire che il primo passo verso un assurdo rituale di sangue e amputazioni è in un vecchio libro del primo Novecento dal titolo "Il collezionista di ossa": nel libro alcune fotografie riproducevano atteggiamenti dei cadaveri ritrovati di recente da loro. Ora Amelia, dopo aver letto il libro, sa dove colpirà di nuovo il killer e quando il cerchio comincia a stringersi, Rhyme è solo a casa: dovrà essere lui la prossima vittima per Richard. Questi è l’'addetto ai servizi tecnici dell'ufficio di polizia ( il killer), che anni prima Rhyme aveva fatto andare in galera, il quale è l’ unico responsabile della condizione del dective. E’ inerme in quel letto e quasi lo sta per uccidere, quando arriva Amelia che spara Richard ponendo fine alla sua esistenza e continuando a far vivere Rhyme, il quale con grande tenacia è riuscito a smascherare il colpevole.


    Ultima modifica di Maria di Nuzzo il Mer Gen 26, 2011 7:38 am - modificato 1 volta.
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    Fasulo Anna


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty Re: PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME)

    Messaggio  Fasulo Anna Mar Gen 25, 2011 10:04 pm

    [quote="michela esposito"]
    Nel suo testo più noto, Susan Moller Okin (justice, Gender and the Family, 1989) l’autrice affronta il problema dell’ingiustizia verso il genere femminile facendolo derivare principalmente dalla divisione asimmetrica del lavoro, che si realizza già a partire dalla sfera domestica.
    La Okin non condivide la posizione di Pateman e di tutte quelle pensatrici che sono orientate verso la considerazione del femminismo come una lotta per l’estensione alle donne delle condizioni maschili senza interrogarsi sulle radici storiche della diseguaglianza. Essa si arrocca su posizioni di rifiuto netto verso ogni esaltazione del concetto di “funzione”, anche quando parrebbe derivarne una valorizzazione complessiva delle donne. Dal punto di vista della Okin, la questione fondamentale, non è capire in che cosa le donne sono diverse, ma chiedersi perché le donne sono state diversamente considerate. Non esiste per lei, alcuna valida ragione per intervenire nei confronti delle donne in maniera iperprotettiva, garantendo a priori quote, spazi e ruoli riservati esclusivamente a loro.

    La questione della differenza sessuale ha interessato sin dalle origini il pensiero occidentale: i FILOSOFI GRECI per primi tentarono di spigare come la specifica divisione dei ruoli che la società affida agli uomini e alle donne, sia determinata dalla differenziazione operata in base alla diversità biologica. È grazie al femminismo poi, che il genere ha cominciato ad essere riconosciuto come una questione sociale di centrale importanza: le femministe sostengono che il genere sia un prodotto della società, non della biologia. Il sesso determina differenze nell’aspetto fisico, nelle capacità, ma certamente non crea differenze di tipo psicologico morale e sociale.

    Susan Moller Okin offre una chiave di lettura personale dei classici, e fa emergere come la tradizione filosofica occidentale, per il fatto di fondersi sull’importanza e la necessità della famiglia, ha tenuto fuori le donne dalla partecipazione pubblica e dal potere politico. La filosofia associa le donne alla passività, all’emotività, alla sottomissione, essendo prive di quelle abilità e capacità prettamente maschili. Questo fenomeno affonda le sue radici in Aristotele, il quale aveva categoricamente le donne alla sfera della giustizia domestica, attribuendo loro l’esclusiva funzione di aiutare, accudire e curare chi era considerato invece umano in modo piu pieno. Platone è il primo ad interrogarsi sul problema delle donne come problema politico di tutti. A Mill afferma che ogni distinzione tra uomo e donna, che mantenga quest’ultima in condizione di sottomissione, non è possibile in un mondo che ha già abolito la distinzione tra schiavo e uomo libero, servo e padrone, che riconosce l’esempio della Regina Vittoria, e non ha ancora donne in Parlamento.

    Per la Okin i filosofi hanno considerato la donna solo in base alla loro funzione riproduttiva.

    L’eliminazione della famiglia, compiuta da Platone fa venir meno la giustificazione della specialità del ruolo della donna su cui pesa l’intera responsabilità della famiglia e apre la prospettiva a due principali soluzioni interpretative: intendere la differenza sessuale come dipendente dalla storia oppure chiedersi cosa le donne possono essere, o diventare…(esempio di Sparta in cui le donne fanno parte dell’organizzazione della città come gli uomini)
    L’autrice stessa, quando affronta direttamente la dicotomia tra pubblico e privato, precisa il suo concetto secondo cui la famiglia può diventare il nucleo centrale delle politiche sociali per ridurre e combattere l’ingiustizia, una volta compreso che l’elemento principale da cui scaturiscono le ingiustizie della famiglia è l’ineguale distribuzione del lavoro retribuito fuori casa e in casa.

    La famiglia deve essere un campo d’azione per le politiche sociali tendenti alla giustizia tra i sessi. Vi sono molte altre istituzioni sociali oltre alla famiglia che potrebbero contribuire alla giustizia fra i sessi come il luogo di lavoro e la scuola. È essenziale una legislazione che dia ai lavoratori e alle lavoratrici il diritto a congedi pagati e non pagati per maternità, orario di lavoro ridotto o flessibile, custodia per i bambini sul luogo di lavoro ed altre condizioni di lavoro che favoriscono la famiglia.

    Buona parte dell’analisi dell’autrice verte sul fatto che non si tratta di eliminare la differenza tra i sessi, quanto di superare il modello gerarchico e lo svantaggio tra i generi, conservando quella diversità che rende la donna unica a rafforzare la specificità femminile. Tutta la trattazione della Okin si fonda sulla percezione che la separazione fra pubblico e privato è una costruzione per lo più ideologica e sostiene di non tollerare che proprio nella famiglia si perpetrino forme di ingiustizia basate sul genere.

    Per la Okin non può esserci una società giusta se la famiglia, da sfera domestica e protetta dalla privacy, non viene ricondotta a un problema anche politico. Nell’affrontare la questione, perciò in "le donne e la politica. La famiglia come problema politico" la filosofa incentra la sua analisi sulla polemica aperta intorno alla costruzione della struttura sociale in base al genere inteso come istituzionalizzazione, profondamente radicata a difesa della differenza sessuale.

    Ciò che avviene fra le pareti domestiche non è affatto immune dalle dinamiche del potere e viceversa. L’uguaglianza tra i sessi non può avvenire spontaneamente e a questo scopo, è indispensabile indirizzare cambiamenti giuridici politici e sociali: l’autrice è convinta che una famiglia senza genere possa contribuire all’eguaglianza d’opportunità per le donne e per i bambini e possa creare un ambiente più favorevole alla formazione di cittadini di una società giusta.


    Molte idee della Okin, pur con riserve, sono state recuperate e rielaborate da Kymilicka che fa derivare la diseguaglianza delle donne essenzialmente dall’incompatibilità tra il lavoro di cura e il lavoro retribuito. Secondo Kymlicka le donne devono essere libere di ridefinire i ruoli sociali e perché ciò possa avvenire è necessario sostituire l’obiettivo politico dell’uguaglianza con quello dell’autonomia. Del resto sono evidenti i limiti di un approccio all’eguaglianza che non tenga conto della famiglia non riconoscendo il lavoro domestico o considerando “privati” i rapporti familiari.

    La riflessione sul multiculturalismo ha trascurato il nesso tra cultura e genere, cioè il rapporto complesso e spesso conflittuale che intercorre tra le donne e le regole culturali e sociali delle comunità a cui appartengono. Il rischio più preoccupante del multiculturalismo è che i risultati ottenuti dalle donne in occidente siano rimessi in discussione, o possano subire un rallentamento con la legittimazione di pratiche della comunità di immigrazione che codificano il ruolo subalterno alle donne.

    Questa preoccupazione è evidenziata da Susan MOller Okin nel famoso articolo pubblicato nel 1997 sul Bosto Review: il multiculturalismo danneggia le donne? Nel quale definisce il tema del dialogo interculturale, per definire i limiti oltre i quali il rispetto per le differenze culturali deve cedere all’affermazione di diritti individuali. Naturalmente questa operazione non trova esito nella semplice riproposizione di un universalismo giuridico insensibile alle differenze.








    LEGGENDO IL TUO COMMENTO,HO PENSATO AD UN LIBRO CHE LESSI TEMPO FA,OVVERO,MILLE SPLENDIDI SOLI DI KHALED HOSSEINI.L'AUTORE METTE PROPRIO,IN RISALTO,COME IN ALCUNE PARTI DEL MONDO,LA DONNA NON VIENE PROPRIO CONSIDERATA,Nè COME TALE Nè COME PERSONA.E' UN BEL LIBRO LO CONSIGLIO A TUTTI.


    [u][b


    Ultima modifica di Fasulo Anna il Mer Gen 26, 2011 4:36 pm - modificato 1 volta.
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    fabrizio.s.liberati


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    PERCORSI DI APPROFONDIMENTO (ANTICIPO PER ESAME) - Pagina 16 Empty RELAZIONE SUL FILM LE CHIAVI DI CASA

    Messaggio  fabrizio.s.liberati Mer Gen 26, 2011 12:41 am

    IL FILM CHE HO VISIONATO E' LE CHIAVI DI CASA DEL 2004 TRATTO DAL LIBRO AUTOBIOGRAFIO:"NATI DUE VOLTE" DELLO SCRITTORE GIUSEPPE PONTIGGIA.
    IL PROTAGONISTA E' KIM ROSSI STUART CHE INTERPRETA LA PARTE DEL GIOVANE PADRE GIANNI.
    QUINDICI ANNI FA EBBE UN BAMBINO CON GRAVI PROBLEMI DI HANDICAP E CONTEMPORANEAMENTE PERDENDO LA MOGLIE NEL MOMENTO CRUCIALE DEL PARTO.
    DA QUEL TRISTE ISTANTE GIANNI HA PERENNEMENTE RIFIUTATO DI VOLER INCONTRARE SUO FIGLIO FIN QUANDO NON DECIDE DI PRENDERLO E PORTARLO A BERLINO PER FARGLI EFFETTUARE VISITE SPECIALISTICHE.
    APPARENTEMENTE QUESTO FILM SEMBREREBBE BANALE O UNA CLASSICA COMMUTAZIONE DEGLI AMERICAN MOVIE SUI PROBLEMI DEI DISABILI. NON E' AFFATTO COSI POICHE' NELLA STORIA CHE SI PRESENTA SI CREA SIN DAI PRIMI MOMENTI UNA TENSIONE MOLTO FORTE TRA IL PADRE E IL FIGLIO MAI VISTO PRIMA. L'OCCASIONE DEL VIAGGIO IN GERMANIA E LA LORO PERMANENZA FARA' CAPIRE MOLTO CHIARAMENTE A GIANNI COSA VUOL DIRE CRESCERE UN FIGLIO PER DI PIU' CON GRAVI PROBLEMI DI HANDICAP.
    I RAPPORTI SARANNO BURRASCOSI E A VOLTE LO STESSO GIANNI SI TROVERA' SPIAZZATO DAI COMPORTAMENTI DI SUO FIGLIO CHE HA UNA SENSIBILITA' ELEVATISSIMA MA ANCHE ATTEGGIAMENTI DI CHIUSURA CHE FA SENZA ALCUNA RAGIONE.
    QUI GIANNI SI SENTE CADERE IL MONDO ADDOSSO E CAPISCE CON L'AIUTO DI NICOLE UNA DONNA CHE SI TROVA ANCH'ELLA A BERLINO CON LA FIGLIA DISABILE PER VISITE MEDICHE AD AIUTARLO A COMPREDERE,CAPIRE ED APPROCCIARSI NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE AL FIGLIO. GRAZIE A QUESTA ESPERIENZA GIANNI POTRA' AVVICINARSI DI PIU' AL FIGLIO NON CREDENDO DI ESSERE UN OTTIMO PADRE MA COLUI CHE SE BISOGNOSO IL FIGLIO TROVERA' SEMPRE

    https://www.youtube.com/watch?v=A4Kfvfio75w

    LA TEMATICA DELL'ABBANDONO E DELLA CRESCITA DEI FIGLI DISABILI NON E' NE FACILE NE TANTOMENO COMUNE.
    ESISTONO TANTISSIMI GENITORI CHE COME GIANNI SONO SCAPPATI DALLA RESPONSABILITA' DI GENITORE DAVANTI ALLE DISABILITA' DEI LORO FIGLI EPPURE CI SONO ALTRI CHE INVECE NON SI SONO ARRESI E HANNO LOTTATO E AIUTATO,CAPITO,INCITATO I LORO FIGLI AFFINCHE' CONDUCESSERO UNA VITA NORMALE NELLA NOSTRA SOCIETA'.
    NON E' SOLO LA FORZA DI VOLONTA' DEL BAMBINO CHE LO FA MATURARE,CRESCERE,CAMBIARE MA ANCHE IL SOSTEGNO DA PARTE DEI LORO GENITORI. UN BAMBINO QUALSIASI CON GRAVI PROBLEMI DI NATURA PSICOFISICA E' CONSCIO DI ESSERE UN PROBLEMA PER LA SUA FAMIGLIA MA SE HA ALLE SUE SPALLE UNA FAMIGLIA FORTE CHE LO AIUTA NEL CORSO DI INTEGRAZIONE ANCHE IL PIU' DISPERATO BAMBINO CON GRAVISSIMI PROBLEMI HA UNA QUALCHE POSSIBILITA' DI MIGLIORARE.
    IL PROBLEMA VERO E' LA FIGURA GENITORIALE IN QUESTI CASI PIU' DEL NORMALE LA VOLONTA' DI CRESCERE UN FIGLIO DEVE ESSERE LA COSA PIU' IMPORTANTE PER UN GENITORE E NON LAMENTARSI SE LE COSE NON VANNO BENE.
    CON QUESTO NON AMMETTO CHI LI FA NASCERE E LI ABBANDONA MA FORSE SARO' ALTAMENTE CINICO SE UNA PERSONA NON SI SENTE GENITORE SIA PER UN NORMO DOTATO O PER UN DIVERSAMENTE ABILE O NON FACCIA PROPRIO I FIGLI OPPURE LI DIA IN ADOZIONE A CHI VOGLIA DAVVERO DARE LA PROPRIA VITA A CHI NE HA DAVVERO BISOGNO.
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    Messaggio  fabrizio.s.liberati Mer Gen 26, 2011 12:48 am

    per quanto riguarda il libro faccio un continum con le chiavi di casa parlando del libro nati due volte.
    Il romanzo narra l'esperienza di Frigerio, un padre che ha la cattiva sorte di avere un figlio disabile di nome Paolo. Il romanzo narra una sequenza di episodi successivi alla nascita del bambino e utili a descrivere il mondo dell' Handicap nella sua enorme complessità. L'umanità di Paolo, il ragazzo disabile, il tormentato rapporto con la disabilità del proprio figlio e la dura esperienza delle difficoltà quotidiane non possono che trasformare poco a poco la visione della vita di Frigerio. La narrazione procede dall'inizio alla fine del racconto con il padre che ricorda in prima persona gli episodi più significativi della sua esperienza, utilizzando l'occasione letteraria per proprorre al lettore profonde riflessioni su sè stesso, sulle persone che lo circondano e sulla vita stessa.
    Il rapporto del padre con il figlio disabile è tutto avvolto da qualche silenziosa richiesta, anche minima, di attenzione. Il libro è come un quadro che ritrae l’amore del padre per il figlio svantaggiato, di cui cerca di recuperare tutte le potenzialità. E di fronte a ostacoli insormontabili per Paolo, non vuole arrendersi. Come spesso capita scatta la speranza di trovare negli altri un sostegno morale per chi, assistendo un familiare in difficoltà, ne rimane coinvolto emotivamente. Ma la “disattenzione” che, spesso, si manifesta nei confronti di chi è diversamente abile non fa che acuire nei familiari la consapevolezza di una sempre maggiore distanza che divide i disabili dai normodotati
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    Messaggio  simona.corrado Mer Gen 26, 2011 7:44 am

    La scena è tratta dal film La finestra di fronte di Ferzan Ozpetek del 2003.
    Protagonista del film è Giovanna, una giovane donna, madre di due figli e sposata da nove anni con Filippo. La donna, nonostante sognasse di diventare una pasticcera, è impiegata come contabile in una polleria industriale, lui tira avanti alternandosi tra un lavoro saltuario e l’altro. Giovanna e Filippo non hanno una grande tranquillità economica, vivono in un modesto condominio in un quartiere popolare di Roma, ed il loro matrimonio da un po’ di tempo procede stancamente, attorniato anche dalle difficoltà quotidiane. Vista la continua instabilità professionale del marito, Giovanna è diventata la forza trainante della famiglia, indurisce il suo carattere, rinuncia ai suoi sogni, tanto che si concede come unico ed innocente passatempo di spiare talvolta dalla finestra i movimenti di un giovane dirimpettaio,Lorenzo, che rappresenta un po’ ciò che la giovane vorrebbe essere, incarna le sue fantasie, così diverse dalla misera quotidianità.. Un giorno per caso Giovanna e Filippo incontrano per strada un anziano e distinto signore che ha perso la memoria e chiede loro aiuto. La giovane donna finirà per ritrovarsi l’ anziano sconosciuto in casa, iniziando ad occuparsene per breve tempo in prima persona. Durante quei giorni l’ anziano ospite sembra tormentato da visioni che lo riportano indietro nel tempo. Quell’ inquietudine trova origine nel lontano 1943, quando la notte del 16 ottobre vi fu il rastrellamento nazista nel ghetto romano. La vicenda dell’ anziano ospite e il mistero della sua storia, porterà Giovanna a consocere Lorenzo, , i due cominceranno ad appassionarsi all’enigma passato del vecchio smemorato, continuando ad indagare anche dopo la sua uscita di scena. Grazie all’ anziano ed all’unica traccia che si è lasciato dietro, una struggente lettera d’amore stinta dal tempo (e mai spedita), Giovanna e Lorenzo inizieranno anche a rivelarsi i rispettivi sentimenti. Infine Giovanna riuscirà a scoprire i particolari di quel passato amore e, soprattutto, la vera identità del vecchio signore, sarà l’ ultimo incontro con questi che darà una svolta al suo sogno professionale e la aiuterà a comprendere anche la propria identità sentimentale, in una parola a ritrovare la speranza e cambiare il proprio destino.
    La finestra di fronte racconta la storia di una crisi di famiglia, di sogni dimenticati, di una vita sprecata, e del tentativo di darsi un'altra possibilità. È un film che indaga in modo efficace sulle emozioni e sulla memoria, tanto che le scene si sviluppano in una notevole sequenza che collega passato e presente. I ricordi, i flashback dell’amore impossibile di Davide, delle paure e brutalità dell’epoca del regime, è la memoria del passato che vive nel presente, ed attraverso la mente di Davide si rivive e riverbera il suo influsso anche sulle vicende d’oggi. Il video che ho preferito lanciare qui sul forum, è a mio parere la più bella, la scena del ballo fra Davide e Giovanna, dove, in un singolo piano sequenza, storia e presente si fondono mirabilmente. Da questa si evince che la sofferta vicenda di Davide, che dice di chiamarsi inizialmente Simone, trova origine da quei sensi di colpa per non essere riuscito a salvare il proprio amante Simone dal rastrellamento degli ebrei avvenuto a Roma nel 1943, . Egli, infatti, venendo a conoscenza di ciò che sarebbe accaduto quella notte, decise di avvertire prima altri ebrei, persone che non avevano fiducia in lui, perché omosessuale, volendo, con questo nobile gesto, conquistare la loro stima. Tale scelta lo porterà a perdere per sempre il suo amore. Rimuovere questo episodio gli è impossibile, la perdita episodica della memoria ne sono un sintomo: i suoi ricordi, i flashback si fondono con la realtà presente, il tempo si ferma e riaffiora il passato. Tutto l'amore che non è riuscito a comunicare, l'uomo lo riversa nella preparazione dei suoi dolci che si possono definire un vero e proprio inno alla vita. Ed significativo a mio avviso l’ ultimo incontro che Giovanna avrà con il famoso pasticcere Davide, in quanto grazie ai suggerimenti e le parole dell'amico anziano, troverà il coraggio di esprimersi in un'attività più creativa e soddisfacente, forte di una ritrovata forza interiore. Le ultime battute dell’ anziano: “può ancora scegliere, può ancora cambiare Giovanna, non si accontenti di sopravvivere lei deve pretendere di vivre in un mondo migliore non soltanto sognarlo” sembrano tessere un filo conduttore con le varie discussioni che abbiamo affrontato durante questo corso.


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