Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

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Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

"Stanza di lavoro della classe" Forum didattico a cura di Floriana Briganti - corso di Psicopedagogia dei linguaggi, att. didattica aggiuntiva Suor Orsola Benincasa Napoli


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    Messaggio  assisani patrizia Lun Gen 17, 2011 9:41 pm

    Viene considerata barriera architettonica qualunque elemento che impedisce ,limita o rende difficoltoso, se non impossibile, spostamenti, o l'uso dei servizi , da parte di persone con limitata capacità motoria o sensoriale. Leggendo queste definizioni mi viene in mente quando camminando per le strade della città si vedono le auto parcheggiate ovunque in modo selvaggio proprio davanti alle rampe per disabili o sulle striscie pedonali, o quelle persone che parcheggiano le auto o gli scooter sui marciapiedi proprio davanti al negozio o all'ufficio dove devono fare le loro commissioni senza assolutamente pensare ,nemmeno per un attimo alle difficoltà di chi deve passare di lì , che sia esso un disabile , un anziano o una mamma che porta il suo bambino nel passeggino.
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    Messaggio  giovannafrondella Mar Gen 18, 2011 5:13 pm

    Dopo la visione dei video ho pensato che è assurdo che in una società come la nostra,nella quale scorrono fiumi di parole sul tema della disabilità,(da nord a sud)non vengono attivati i dovuti provvedimenti per abbattere le barriere architettoniche.
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    Messaggio  Maria Libera Di Luca Gio Gen 20, 2011 6:24 pm

    Alcuni comuni le rimuovono, altri no.
    ecco io mi domando perchè questo???perchè dobbiamo assistere a queste differenze SEMPREEEEE!!!! non siamo tutti cittadini allo stesso modo...non meritiamo tutti gli stessi OTTIMI trattamenti?
    quando potremo tutti godere di una società nuova dal punto di vista strutturale e culturale..?? spero presto molto presto...
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    Messaggio  Gabriella Accardo Ven Gen 21, 2011 9:57 am

    Nei tre video sulle barriere sono state mostrate le difficoltà che incontrano le persone disabili, in particolare quelle sulla sedia a rotelle, nello spostarsi per la città: un gradino troppo alto, una porta o un marciapiede troppo stretti, mancanza di sottopoassaggi in stazione...una serie interminabile di intoppi snervanti e avvilenti già solo a guardare dall'esterno figuriamoci a viverli! Eppure quante volte ci imbattiamo in essi indisturbati, senza pensare all'ostacolo che costituiscono per chi non può spostarsi agevolmente...pensiamo alla mancanze di pedane sopraelevanti nei pulman, alle macchine davanti alle discesine dei marciapoiedi (magari parcheggiate in fretta, senza pensare al disagio che si può procurare a chi è costretto a farne uso!), alle cose fatte a metà, come il bagno per disabili visto nel video in una stazione, a cui la persona pero' non poteva accedere perchè la porta era troppo stretta!
    In particolare mi ha colpito il video delle iene che ha mostrato una ragazza in sedia a rotelle accompagnata da un giovane che ha impiegato ben un'1h30'per sole due fermate della metripolitana e, se non sbaglio, proprio nella civilissima Milano! E' stato molto avvilente vedere l'indifferenza spesso incontrata in coloro che erano responsabili del funzionamento delle pedane indispensabili per consentire alla ragazza di raggiungere la metro e a cui l'accompagnatore si è ripetutamente rivolto, dovendo spesso insistere per avere un aiuto da parte di questi, aiuto che è invece arrivato più di una volta da qualche passante...non ho potuto non chiedermi come avrebbe fatto lei se si fosse trovata da sola! Se non fosse arrivato suo padre a portarla via...
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    Messaggio  mariagnese ranieri Ven Gen 21, 2011 2:10 pm

    valeria trabattoni ha scritto:la disabilità non è una condizione assoluta, ma è relativa ad una porzione dello spazio sociale che in base alle sue regole, strutture e modelli organizzativi rende una persona "abile a..." o "non abile a..."
    vivere in una città dove alcune persone non hanno la possibilità di usufruire, pur avendone pienamente diritto al pari degli altri, di alcuni servizi che la maggioranza invece quotidianamente sfrutta vuol dire vivere nell' ingiustizia e nell' inciviltà.
    tutto però a questo mondo può cambiare....... se c'è la volontà e la convinzione di volerlo fare.

    hai perfettamente ragione...la volontà muove tutto!!
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    lab. barriere - Pagina 12 Empty ARTICOLO TRATTO DALL' AVVENIRE

    Messaggio  mariagnese ranieri Ven Gen 21, 2011 2:31 pm

    20 gennaio 2011
    OBIETTIVO INCLUSIONE
    Disabili, il 30% delle scuole
    ha barriere architettoniche
    Migliora l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole pubbliche italiane (statali e non statali), ma resta ancora tanto lavoro da fare, soprattutto sul versante dell’abbattimento delle barriere architettoniche. È questo il quadro che emerge dall’indagine presentata ieri dall’Istat, che ha preso in esame la situazione delle scuole elementari e medie inferiori nel biennio 2008/2009 e 2009/2010.

    In Italia, la scuola pubblica raccoglie circa il 97% degli alunni con disabilità che, in termini assoluti, alle elementari e medie inferiori sono poco più di 130mila: 73mila circa nella scuola primaria e 59mila circa in quella secondaria di primo grado.

    Nella scuola elementare la popolazione scolastica con disabilità ha un’età media intorno ai 9,7 anni e ben il 33% degli alunni frequentanti ha un’età superiore ai 10 anni. Nella scuola secondaria di primo grado l’età media della popolazione con disabilità è pari a 13,5 anni, con una percentuale di alunni con età superiore ai 15 anni pari al 20%.

    «Questi dati – osservano i ricercatori dell’Istat – evidenziano un elevato livello di ripetenza nella popolazione con disabilità, fenomeno negativo in quanto, in alcuni casi, testimonia un semplice prolungamento nel tempo del progetto riabilitativo dell’alunno con disabilità, soprattutto in mancanza di servizi territoriali capaci di prendere in carico tali persone».

    Tra i fattori che rallentano l’inclusione dei bambini disabili a scuola, l’Istat inserisce anche il faticoso superamento delle barriere architettoniche, ancora oggi presenti in circa il 30% degli istituti su tutto il territorio nazionale, pur con delle differenze, anche significative, a livello regionale. Così, se a livello nazionale il 79,52% delle scuole elementari e l’87,75% delle medie inferiori ha le scale a norma, in Provincia di Trento il 95,78% delle elementari è in regola, mentre in Calabria si arriva appena al 46,88%. Per quanto riguarda le medie, in Valle d’Aosta il 100% ha le scale a norma, mentre il Molise si ferma al 65%. Ciò nonostante, l’istituto di statistica osserva che tra il 2008/2009 (quando era in regola il 76,82% delle elementari e l’82,97% delle medie) e l’anno scolastico successivo si registra «un aumento del numero di scuole che hanno abbattuto le barriere architettoniche».

    Positivo è anche il dato relativo alla presenza nelle scuole di postazioni informatiche adibite all’integrazione dei disabili. Nella scuola primaria si è passati dal 60,11% delle scuole attrezzate nel 2008-2009 al 68,72% del 2009/2010; nelle medie inferiori le postazioni informatiche sono oggi presenti nel 76,95% degli istituti, con un aumento di oltre dieci punti percentuali, rispetto al 66,75% del 2008/2009. Anche in questo caso sono significative le differenze territoriali: in Emilia Romagna il 70,3% delle elementari e il 76,1% delle medie ha postazioni informatiche per i disabili, mentre in Molise sono presenti nel 45,5% delle primarie e nel 50,9% delle secondarie di primo grado.
    «La disponibilità di postazioni informatiche nelle classi anziché in laboratori separati – osservano in proposito all’Istat – assume molta importanza. Questo consente, infatti, all’alunno con disabilità di svolgere tutte le attività didattiche quotidiane insieme ai compagni, favorendo il processo di integrazione».

    Un lavoro che vede, tra i protagonisti principali gli insegnanti di sostegno, che oggi sono 60.529 (33.556 nella primaria e 26.973 nella secondaria di primo grado). Mediamente, ciascun insegnante di sostegno lavora con due alunni disabili. Il quadro è completato da circa 13mila assistenti educativi culturali, 700 comunicatori per sordi, 1.500 facilitatori della comunicazione e 20.286 collaboratori scolastici con assegnazione specifica per l’assistenza agli alunni con disabilità.
    Paolo Ferrario
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    Messaggio  Bilancio Angela Lun Gen 24, 2011 8:34 pm

    Non c'è handicap peggiore di quello creato dalle barriere architettoniche...in una società avanzata come la nostra nn ci dovrebbe essere nessun tipo di svantaggio tanto meno quello creato dall'uomo...sono decenni che si cerche di abbattere barriere sia architettoniche ma sopratutto mentali, qust'ultime purtroppo sono quelle più difficili da distruggere perchè l'ignoranza e la povertà mentale sono all'ordine del giorno...credo (visto che già lavoro) il compito primario di noi insegnanti di sostegno è quello di diffondere l'idea di considerare la disabilità una ricchezza...se si arriverà a ciò soltando in quel momento saranno eliminate ogni tipo di barriera....
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    Messaggio  rosa nebiante Mar Gen 25, 2011 9:47 pm

    cosa sono le barriere?
    quando si parla di esse ci si riferisce solo a quelle fisiche,architettoniche?.....

    <<Madre mia, i tuoi occhi traboccano
    e specchiandomi in essi mi sento morire…
    Padre mio, le tue labbra sussultano
    soffri per me e questo mi fa impazzire…

    Mi sforzo di parlare
    ma a fatica capite il mio dire,
    mi sforzo di camminare
    ma per terra vado sempre a finire…

    Per il mondo sono solo un “diversamente abile”
    persona debole, un fardello inutile…
    Per voi invece sono un fiore delicato
    nato segnato da un destino sciagurato.

    Vi sentite come in colpa per la mia diversità
    e non cogliete l’insegnamento che la mia vita dà.
    Quando mi abbracciate forte sento il vostro amore infinito
    e io sorrido, poiché chi sono non l’avete ancora intuito>>



    ....... a volte le peggiori barriere sono quelle poste da chi più ci ama.
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    puca anna


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    Messaggio  puca anna Mer Gen 26, 2011 4:38 pm

    Tutti e tre i video ci mostravano le difficoltà che ogni giorno incontrano i disabili sulla sedia a rotelle nelle varie città italiane.
    Ho capito che nessuna città è il luogo ideale in grado di offrire servizi atti a migliorare il benessere delle persone, e tanto meno per i disabili in quanto la città diventa addirittura un ostacolo pericoloso.
    Vedendo i video, oggi in aula, mi è venuto in mente una differenza ,di barriera architettonica, sia sul piano pratico che umano. Sul piano pratico, è una barriera l’assenza di uno scivolo per superare pochi gradini, ciò spesso porta il disabile a rinunciare ad un posto di lavoro; è ancora barriera un bagno inaccessibile in un luogo pubblico ; è il palazzo senza ascensore ; sono gli scalini che impediscono l’ingresso in chiesa; è il chiedere sempre a qualcuno per farsi accompagnare……
    Sul piano umano, una barriera è un impedimento alla vita di relazione che isola più che integrare il disabile; è la consapevolezza che non sempre si può realizzare un progetto di vita; condiziona i rapporti con gli altri e mette in uno stato di dipendenza verso parenti ed amici.
    Pensando alla mia giornata… Ore 7, mi sveglio scendo dal letto, mi faccio da sola il caffè, mi vesto, vado in bagno, preparo la colazione per mio marito ed i miei figli. Ore9, esco per la spesa oppure vengo all’università. Ore 13, è l’ora del pranzo . accendo il camino dopo aver preso la legna in cantina.
    Ore 16, vado a fare una lezione di catechismo in chiesa.
    La giornata di Anna bis:
    ore7, prima difficoltà. Ho un gradino in bagno ma anche un altro in cucina; ma anche prendere la macchinetta del caffè è troppo in alto. Ore 9, come esco? Mi separano 8 gradini dal cortile e poi l’auto non ha il cambio automatico. I negozi non sempre hanno lo scivolo esterno. Per non parlare poi del tragitto per arrivare verso il Suor Orsola.
    Ore 13, arrivo ai fornelli e posso cucinare, ma come prendo i piatti dal pensile? Troppo alto per la sedia a rotelle. Se un’anima buona non mi porta la legna sopra resto al freddo!
    Ore 16, non posso …le scale della chiesa mi impediscono l’accesso ai locali.
    E’ difficile per Anna bis vivere la banalità del qutidiano.
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    lab. barriere - Pagina 12 Empty Un pensiero...

    Messaggio  Maria di Nuzzo Mer Gen 26, 2011 4:54 pm

    Giunti ormai quasi al termine di questo corso mi piace ricordare il primo laboratorio, considerando che di solito è bene finire ripercorrendo il punto di partenza dal quale tutto ha avuto inizio...E la speranza in cuor mio resta quella di poter fare tesoro di tutte queste rifelssioni, che ciasuno di noi ha apportato nel forum con dedizione, circa la condizione che vive oggi un disabile! Il mio vuol essere solo un pensiero, un breve ma sincero pensiero
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    giulia.scotto


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    Messaggio  giulia.scotto Mer Gen 26, 2011 6:59 pm

    Non ci avevo mai pensato ma le barriere architettoniche impediscono l'esplicitazione di un diritto fondamentale per ogni persona: il diritto al voto.
    Esistono precise indicazioni normative per favorire l'esercizio del diritto di voto da parte delle persone con disabilità.
    Secondo la normativa vigente sono da considerarsi "elettori fisicamente impediti", "i ciechi, gli amputati delle mani, gli affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità".
    Le persone con queste disabilità, e non con altre, possono esercitare il diritto di voto con l'aiuto di un elettore della propria famiglia o di un altro elettore, volontariamente scelto come accompagnatore. La Legge n. 17 del 5 febbraio 2003 ha precisato che non è necessario che l'elettore che risulta quale accompagnatore sia iscritto nelle liste elettorali dello stesso comune dell'assistito. L'unico requisito richiesto per l'accompagnatore dell'elettore disabile è quello della iscrizione nelle liste elettorali di un qualsiasi comune italiano.
    Le disposizioni vigenti forniscono indicazioni circa l'accessibilità dei seggi elettorali.
    Gli arredi della sala di votazione delle sezioni elettorali devono essere disposti in modo da permettere agli elettori non deambulanti di leggere il manifesto contenente le liste dei candidati, di votare in assoluta segretezza, nonché di svolgere anche le funzioni di componente di seggio o di rappresentante di lista e di assistere, ove lo vogliano, alle operazioni dell'ufficio elettorale.
    Deve essere predisposta almeno una cabina per consentire agevolmente l'accesso agli elettori e deve essere previsto un secondo piano di scrittura, eventualmente ribaltabile, all'altezza di circa ottanta centimetri, o un tavolo munito di ripari che garantisca la stessa segretezza.
    I seggi debbono essere poi raggiungibili anche dall'esterno, dove deve essere segnalata l'accessibilità attraverso il simbolo della carrozzina, tramite percorsi accessibili.
    I comuni devono provvedere al censimento delle barriere esistenti nei locali adibiti a seggi elettorali e devono intervenire di conseguenza allo scopo di evitare che si ripresenti la stessa situazione nelle future consultazioni.
    Su quest'ultimo aspetto la normativa non precisa se l'intervento debba per forza consistere nella rimozione delle barriere architettoniche o nella scelta di altra sede accessibile da adibire alle consultazioni elettorali.
    Che dire... in teoria tutte leggi moderne e all'insegna dell'inclusione, ma in realtà non ho mai sentito che siano state applicate nella realtà di tutti i giorni.


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    Messaggio  alessiadipalma Mer Gen 26, 2011 7:25 pm

    Le barriere architettoniche nel nostro paese sono ancora troppe, soprattutto nel meridione. Cito,non a caso,le problematiche di una mia vicina: quotidianamente ella per motivi di salute è costretta a superare percorsi che persino persone abili,troverebbero enormi difficoltà: strade sconnesse e piene di buchi,marciapiedi stretti, marciapiedi con avvallamenti e molto spesso occupati da auto in sosta. La mia vicina tutte le mattine prende la circumvesuviana per andare a lavoro, ma è costretta ogni mattina ad attendere qualche anima buona, presente in stazione , che l' aiuti ad accedere ai binari del treno.
    Purtroppo viviamo in un periodo di solo apparenza, basti pensare alla segnaletica per i disabili, affisse spesso in modo improprio e non veritiero.
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    Messaggio  Renata Perna Mer Gen 26, 2011 8:24 pm

    Una sedia a rotelle non è un ostacolo a vivere la vita ma una sfida da vincere!!



    https://www.youtube.com/watch?v=sBnjgoVRzFs
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    Messaggio  giulianaguariniello Gio Gen 27, 2011 2:44 pm

    Maria Rosaria Antignano ha scritto:
    AcamporaLoredana ha scritto:
    tiziana capuozzo ha scritto:
    Roberta De Lucia ha scritto:
    tiziana capuozzo ha scritto:
    Fabiana.Barone ha scritto:
    MURANO FULVIO ha scritto:
    altri esempi reali...di vita quotidiana e barriere.

    Che ne dite di riflettere sul fatto che pur di non perdere tempo con la pedana l'autista chiede se c'è qualcuno disposto a sollevare il ragazzo? Quanto tempo avrebbe potuto impiegare??? Un minuto in più??? Bah... non voglio essere critica su tutto, ma una volta tanto che passa un pullman attrezzato per disabili, con una pedana aggiunta appositamente per persone sulla sedia a rotelle, non capisco perchè non la si debba usare pur di guadagnare due minuti in più!

    Fabiana, è verissimo ciò che dici!!! per non perdere un minuto l'autista chiede di sollevare il ragazzo questo significa che la disabilità è strettamente legata al contesto, la nostra società pone le condizioni di handicap...secondo me si può affermare che è la società ad essere portatrice di handicap, le abilità diverse di individui diversamente abili non hanno la possibilità di essere espresse perchè la nostra è una società che limita tutti!!!!!

    Ragazzi impressionante...scendono giù il ragazzo senza alcuna sensibilità... bisognava far presto altrimenti si perdeva TEMPO... SENZA PAROLE!!!
    E' sorprendente che queste persone sembrano consetrvare l'ottimismo...l'atteggiamento del mondo esterno è a mio avviso scoraggiante ed anche frustrante!!!
    la verità è che ognuno è concentrato TROPPO su se stesso e non si rende conto delle necessità degli altri questo accade in tutte le situazioni del quotidiano con i disabili e non....e ciò è molto ma molto triste....
    Il fatto è ,che oggi si pensa solo a correre ,tutti vanno di fretta perdendo il vero significato della vita,ci si dimentica dei valori primari ,rischiando di divenire superficiali e insensibili.
    come far sentire una persona a disagio???basta guardare questo video e i8l comportamento dell'autista, le sue parole: C'è QUALCUNO CHE MI PUò AIUTARE A FARLO SCENDERE SENZA CHE PERDIAMO TROOPO TEMPO??? si perchè adesso aiuatre qualcuno è una perdita di tempo....si parla tantissimo di integrazione e di aiuto ma come pensaimo possano sentirsi queste persone se sono vengono descritti come "una perdita di tempo"? Ma proviamo a metterci nei panni nell'altro, a vedere realmente cosa significa trovare ostacoli anche per prendere un pullman, e il ragazzo aveva 14 anni!si tratta di un'età già difficile di per sè.. ma come si può sentire un ragazzo in una situazione del genere??diamo all'autista un premio di "non tatto" assoluto! e poi gli ha fatto anche gli auguri!!!!!che faccia tosta!
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    giulianaguariniello


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    Messaggio  giulianaguariniello Gio Gen 27, 2011 2:51 pm

    giulia.scotto ha scritto:Non ci avevo mai pensato ma le barriere architettoniche impediscono l'esplicitazione di un diritto fondamentale per ogni persona: il diritto al voto.
    Esistono precise indicazioni normative per favorire l'esercizio del diritto di voto da parte delle persone con disabilità.
    Secondo la normativa vigente sono da considerarsi "elettori fisicamente impediti", "i ciechi, gli amputati delle mani, gli affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità".
    Le persone con queste disabilità, e non con altre, possono esercitare il diritto di voto con l'aiuto di un elettore della propria famiglia o di un altro elettore, volontariamente scelto come accompagnatore. La Legge n. 17 del 5 febbraio 2003 ha precisato che non è necessario che l'elettore che risulta quale accompagnatore sia iscritto nelle liste elettorali dello stesso comune dell'assistito. L'unico requisito richiesto per l'accompagnatore dell'elettore disabile è quello della iscrizione nelle liste elettorali di un qualsiasi comune italiano.
    Le disposizioni vigenti forniscono indicazioni circa l'accessibilità dei seggi elettorali.
    Gli arredi della sala di votazione delle sezioni elettorali devono essere disposti in modo da permettere agli elettori non deambulanti di leggere il manifesto contenente le liste dei candidati, di votare in assoluta segretezza, nonché di svolgere anche le funzioni di componente di seggio o di rappresentante di lista e di assistere, ove lo vogliano, alle operazioni dell'ufficio elettorale.
    Deve essere predisposta almeno una cabina per consentire agevolmente l'accesso agli elettori e deve essere previsto un secondo piano di scrittura, eventualmente ribaltabile, all'altezza di circa ottanta centimetri, o un tavolo munito di ripari che garantisca la stessa segretezza.
    I seggi debbono essere poi raggiungibili anche dall'esterno, dove deve essere segnalata l'accessibilità attraverso il simbolo della carrozzina, tramite percorsi accessibili.
    I comuni devono provvedere al censimento delle barriere esistenti nei locali adibiti a seggi elettorali e devono intervenire di conseguenza allo scopo di evitare che si ripresenti la stessa situazione nelle future consultazioni.
    Su quest'ultimo aspetto la normativa non precisa se l'intervento debba per forza consistere nella rimozione delle barriere architettoniche o nella scelta di altra sede accessibile da adibire alle consultazioni elettorali.
    Che dire... in teoria tutte leggi moderne e all'insegna dell'inclusione, ma in realtà non ho mai sentito che siano state applicate nella realtà di tutti i giorni.


    Leggendo questo messaggio, ho pensato sia utile esporre la mia esperienza: ho lavorato per le elezioni presso una scuola elementare e devo dire che ho visto pochissimi diversamente abili al seggio per votare. Al momento non ci feci caso, adesso grazie all'intervento della mia collega , posso riflettere sulle difficoltà che un diversamente aboile poteva incontrare recandosi a scuola:
    - una salita abbastanza ripida prima di giungere alle porte della scuola
    - una scalinata di circa 10 gradini prima dell'ingresso e assenza di un percorso che potesse aiutarli.
    -ulteriori scalini una volta superata la porta d'ingresso per giungere nelle aule.
    dopo questa riflessione posso affermare che la nostra città è davvero stracolma di barriere architettoniche che abbiamo sotto gli occhi, ma di cui difficilmente ci accorgiamo..

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