Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

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Psicopedagogia d.ling. Briganti 2010

"Stanza di lavoro della classe" Forum didattico a cura di Floriana Briganti - corso di Psicopedagogia dei linguaggi, att. didattica aggiuntiva Suor Orsola Benincasa Napoli


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    Messaggio  Admin Gio Gen 13, 2011 10:47 am

    lab. arte e disabilità
    inserisci qui i commenti del laboratorio di oggi 13 gennaio
    -disabilità e pittura - comenti ai quadri
    -discorso sulla bellezza
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    Messaggio  aleadraa Gio Gen 13, 2011 4:45 pm

    nel quadro di ridera, ragazzo zoppo, tutta la mostruosità, la povertà, il dolore è in primo piano. il pittore forse voleva mostrare la magnificenza di tali dimensioni: un mendicante e un disabile insieme. a me trasmette stranezza, il viso del ragazzo sembra essere distorto, strano, la figura infatti è in primo piano e nonostante il pittore stia raffigurando un personaggio povero e del popolo, lo disegna quasi come se fosse un imperatore o perlomeno un grande uomo.questo ragazzo forse è uno scugnizzo e questa è l'unica emozione positiva che mi rimanda. mi vengono in mente alcuni quadri di van gogh e di picasso, dove anche lì i protagonisti erano i cosiddetti "ultimi"
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    Messaggio  giovannafrondella Gio Gen 13, 2011 5:15 pm

    Il quadro di Ribera mi ha colpita profondamente,e ciò che mi ha lasciata senza parole è stato il sorriso del ragazzino,dal quale,a mio parere,traspare la forza d'animo di una persona che non si lascia abbattere dal brutto scherzo giocatogli dalla natura.
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    Rossella Catalano


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    Messaggio  Rossella Catalano Gio Gen 13, 2011 5:31 pm

    Il quadro che mi è piaciuto maggiormente è stato quello del Ribera dal titolo ragazzo zoppo.
    A prima vista la visione di quel ragazzino mi ha dato un impressione totalmente diversa da quella di un disabile visto che l'immagine era quella di un bambino sorridente.
    Mi è piaciuto anche perchè la prima cosa che si nota in quel quadro è proprio il sorriso del bambino tralasciando la sua diversità o comunque colpiti dal suo sorriso quest'ultima passa in secondo piano.
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    Messaggio  Rossella Catalano Gio Gen 13, 2011 5:35 pm

    Prendendo in considerazione sempre il quadro di Ribera la questione della bellezza per me sta tutta nel suo sorriso che magari può sembrare un dettaglio minimo rispetto a tutti io particolari del quadro ma che rispecchia proprio la sua grande forza d'animo,qualità che dimostra che di fronte alla diversità si può e si deve sempre sorridere anche quando la natura a volta gioca dei brutti scherzi.
    Per me il concetto di bellezza sta proprio in questo ciòè sorridere alla vita e godersela appieno anche quando si è dimostrata crudele nei tuoi confronti.
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    Messaggio  AcamporaLoredana Gio Gen 13, 2011 6:10 pm

    Difficilmente ad un povero storpio è stata concessa dall'arte tanta dignità e tanto onore, non tanto per essere soggetto della pittura, quanto per come questo piccolo storpio vi è entrato.
    Ribera osserva il piccolo mendicante come se si trovasse davanti ad un personaggio di alto rango: un condottiero, un sovrano, un grande letterato e permette quindi di osservarlo nelle sue diverse peculiarità.
    La caratteristica che immediatamente viene notata da tutti è sicuramente il sorriso che sembra dimostrare quanto questo scugnizzo non si è lasciato abbattere dal brutto scherzo giocatogli dalla natura ed anzi riesce a sorrideme annullando, con la sua gioviale irriverenza e cordiale comunicatività la sua diversità.
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    Messaggio  Maria Libera Di Luca Gio Gen 13, 2011 6:19 pm

    AcamporaLoredana ha scritto:Difficilmente ad un povero storpio è stata concessa dall'arte tanta dignità e tanto onore, non tanto per essere soggetto della pittura, quanto per come questo piccolo storpio vi è entrato.
    Ribera osserva il piccolo mendicante come se si trovasse davanti ad un personaggio di alto rango: un condottiero, un sovrano, un grande letterato e permette quindi di osservarlo nelle sue diverse peculiarità.
    La caratteristica che immediatamente viene notata da tutti è sicuramente il sorriso che sembra dimostrare quanto questo scugnizzo non si è lasciato abbattere dal brutto scherzo giocatogli dalla natura ed anzi riesce a sorrideme annullando, con la sua gioviale irriverenza e cordiale comunicatività la sua diversità.
    trovo molto bella l'ultima frase che racchiude a pieno ciò che ho provato osservando questo quadro così "reale" e che esprime anche ciò che ho visto sulla bocca di Simona Atzori il sorriso il non sentire la diversità il sentirsi belli e capaci come qualsiasi altro. Smile
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    Messaggio  maria d'elia Gio Gen 13, 2011 6:41 pm

    Sono stata maggiormente colpita dal quadro del RIBERA dal titolo RAGAZZO ZOPPO .
    Inizialmente quel viso sorridente di uno scugnizzo che non si è lasciato abbattare dal brutto scherzo giocatogli dalla natura ,ha mascherato la sua disabilità.Ed è proprio questo suo sorriso unito al suo caraggio e alla sua forza d'animo sono la base della vera bellezza .infatti quest'ultima è un qualcosa di più reale ,di più indipendente dal gusto e dall'opinione della massa.
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    Messaggio  Angela Serra Gio Gen 13, 2011 6:41 pm

    Il quadro di Ribera mi ha emozionata e colpita profondamente......
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    Messaggio  *Anna Maria D'Agostino* Gio Gen 13, 2011 6:46 pm

    Il sorriso di quel ragazzino mi da l'impressione, non so perchè, di un ragazzino egocentrico, contento di attirare l'attenzione su di se', di essere in qualche modo celebrato, non per la sua diversità. non so perché ma ho avuto questa sensazione.....
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    Messaggio  smaldonesimona Gio Gen 13, 2011 6:53 pm

    Il dipinto di Otto Dix (GIOCATORI DI SKAT)mi ha colpito in modo particolare. IL QUADRO rappresente tre militari reduci dalla guerra che giocano a carte. Nel dipinto si possono vedere gli effetti che la guerra ha prodotto su di loro; infatti ad uno di loro manca un braccio, un altro ha una parte del cranio ricucita, non ha le braccia e mantiene le carte con la bocca. il terzo giocatore è solo un busto.......
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    Messaggio  maria benadduce Gio Gen 13, 2011 7:23 pm

    Il quadro che maggiormente mi ha colpito è stato quello di Ribera dal titolo "ragazzo zoppo".Il viso sorridente del ragazzo ci fa notare di quanto sia bravo a mascherare la sua disabilità.Personalmente ritengo che quel sorriso è l'esempio più atroce della deformalità del ragazzo.
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    Messaggio  giuseppa passaro Gio Gen 13, 2011 7:37 pm

    Tra i quadri presentati quello che ha catturato di più la mia attenzione e il mio interesse è stato il quadro di Ridera:"Ragazzo zoppo".
    Quello che subito mi è venuto in mente guardando il quadro e in riferimento è che Ribera osserva il piccolo mendicante come se si trovasse di fronte ad un personaggio di grande importanza. Sicuramente quello che ho apprezzato di più dell'intero dipinto è il fatto che questo ragazzo pur consapevole della sua non bellezza sfoggia un sorriso da far invidia, in quanto dimostra la sua forza nei confronti della sua “sventura”(quella di essere zoppo) ma soprattutto almeno per me dà una lezione importante e cioè che nella vita la “bellezza” va al di là dell’apparenza!
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    Messaggio  margherita molitierno Gio Gen 13, 2011 7:49 pm

    il dipinto di otto dix mi ha colpito particolarmente, perchè rappresenta un'attività comune come giocare a carte,vista attraverso la disabilità


    Ultima modifica di margherita molitierno il Gio Gen 13, 2011 8:17 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  margherita molitierno Gio Gen 13, 2011 8:16 pm



    Durante il corso mi ha sconvolto l'immagine dell'anoressica, perché pensano che questa donna è diventata così o per problemi psicologici, o per problemi di salute, o per piacere in questa società che pone in primo piano solo ed esclusivamente l’apparenza. Mi dispiace molto della sua morte perché si è messa in discussione in primo piano per essere da esempio per le nuove generazioni



    http://www.solostyle.it/25092007/nolita-e-la-campagna-shock-di-toscani/
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    Messaggio  federica mincione Gio Gen 13, 2011 8:18 pm

    Nel dipinto di Ribera “Ragazzo Zoppo” la bellezza traspare in modo particolare dal suo sorriso; il bambino è infatti l’immagine dell’innocenza e attraverso la sua figura il pittore ha voluto rappresentare un particolare della vita quotidiana dando una visione più popolare di essa, meno legata all’eleganza e alla ricchezza, caratteristiche maggiormente raffigurate nell’arte dell’epoca. La prof. in realtà ci ha spiegato che questo quadro vuole in qualche modo rappresentare l’immagine di Napoli, che nonostante il suo degrado, SORRIDE! Io credo quindi che il quadro rappresenti la semplicità e trasmetti tenerezza, la stessa che proviamo guardando qualsiasi bambino!

    Nell’altro dipinto “La donna barbuta” a mio parere la bellezza risiede nell’allattamento, che è un atto d’amore di una madre verso il proprio bambino, ma la figura non illustra una donna, bensì ciò che appare ai nostri occhi è l’immagine di un uomo che allatta e ovviamente questo non risponde ai canoni della normalità. Quanto alla mostruosità, questo di Ribera non è un quadro che sconvolge in modo particolare e non credo abbia sconvolto il pubblico dell’epoca; sappiamo infatti che la donna barbuta è sempre stata considerata un fenomeno da baraccone che si esibiva nei circhi, per questo non turba più di tanto vedere una donna dai tratti mascolini. Ciò che invece mi fa pensare è l’intento dell’autore; questo potrebbe infatti essere un suo tentativo di esternare un desiderio, tra l’altro presente in molti uomini, nel voler instaurare quel contatto unico che nasce tra una madre e un figlio proprio durante l’allattamento. Inoltre, immedesimandomi maggiormente nella situazione di questa donna, immagino quanto possa soffire per la sua condizione: noi donne sappiamo bene quanto è importante per noi la femminilità, e avere qualcosa che non ci appartiene o addirittura perdere un elemento che ci contraddistingue (come il seno dopo un’operazione), non è facilmente accettabile da chi lo affronta.

    Altro dipinto che ci è stato presentato è “Anita Berber “ una ballerina ritratta da Otto Dix. Facendo una ricerca... Anita Berber è stata la prima ballerina a danzare nuda nella Germania di Weimar, divenendo rapidamente celebre per il suo essere scandalosa, ambigua, bisessuale e per il suo smodato uso di droghe.
    L’immagine che appare nel quadro è di una donna vestita di rosso, molto magra, dal trucco pesante, che sembra quasi anziana; tutto questo ovviamente non appartiene all’immagine sobria, elegante, aggraziata e semplice di una ballerina, facendoci percepire la caratteristica diversità della Berber.
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    lab. arte e disabilità Empty Discorso sulla bellezza

    Messaggio  federica mincione Gio Gen 13, 2011 8:22 pm

    Anche se oggi al corso non siamo riusciti a parlarne, inevitabilmente ho accostato questa immagine (Anita Berber) alla figura della modella Isabelle Caro, morta di anoressia a soli 28anni, il cui corpo nudo e scheletrico è stato utilizzato in molte campagne pubblicitarie per la lotta contro l’anoressia. Vorrei approfittare del riferimento ad Isabelle per parlare proprio di bellezza.
    Oggi la maggior parte delle donne è intrappolata in un desiderio estenuante di perfezione. Questo modello viene costantemente proposto ogni giorno dalla tv, a partire dalle veline fino ad arrivare alle modelle dell’alta moda, tutte rigorosamente alte, magre, dai lineamenti perfetti, capelli e trucco sempre in ordine. Ed è in questo modo che le donne, soprattutto adolescenti, finiscono nel tunnel della depressione e a volte della malattia, per voler inseguire a tutti i costi questo ideale esasperato di perfezione, che tende ad una “bellezza” striminzita e ossuta che in realtà non esiste (a meno che non si parli di una bambinia prima dello sviluppo). Le foto di Olivero Toscani, raffiguranti il corpo malato della modella, che avevano come scopo quello di portare le persone alla nausea e alla non accettazione di un tale ritratto di dolore, sono state invece interpretate da molti erroneamente, come un rischio di emulazione e di contagio dell’anoressia. Questo è sconvolgente dato che il rischio, invece, sta proprio nel continuare a vedere sulle passerelle, sulle pagine dei giornali e in televisione queste donne “stampelle”, che alla fine diventano “donne senza corpo”, che subiscono senza ribellarsi la violenza di un ideale ke le costringe a dimagrimenti drastici, perché il corpo deve quasi scomparire per lasciare visibilità al solo abito indossato. Il mondo della moda fa finta di lottare contro l’anoressia ma anzi la incoraggia senza alcun interesse per la salute delle modelle e delle ragazze che guardano a questi modelli esteteci. Bisognerebbe capire che questa visione della bellezza è sbagliata e vuota, anche se questo è molto difficile dal momento che io stessa sono la prima che si lascia influenzare, certamente non in modo così ossessivo. Purtroppo ammetterlo è difficile, ma se si continua in questa prospettiva, non riuscendo mai ad essere soddisfatte del proprio aspetto fisico, la maggior parte delle donne è destinata all’infelicità.


    Ultima modifica di federica mincione il Gio Gen 13, 2011 8:37 pm - modificato 1 volta.
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    Tamburrino Rosaria


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    Messaggio  Tamburrino Rosaria Gio Gen 13, 2011 8:28 pm

    In base alla scheda di analisi fornitaci stamattina in aula, nell'analizzare il quadro del Ribera "il ragazzo zoppo", mi sono soffermata su queste tre questioni:
    - concetto di bellezza?
    -cosa trasmette?
    -cosa intendeva l'autore?
    Vedere questo ragazzo sorridere nonostante il brutto scherzo giocatogli dalla natura, mi ha trasmesso un'emozione positiva, e, nonostante il tema provocatorio di questo dipinto il concetto di bellezza viene proprio messo in risalto dalla felicità mostrata in viso.
    L'autore con questo dipinto intendeva rappresentare un tema alternativo, appunto la diversità. Prima la diversità era invisibile nell'arte come nella letteratura dove si intendeva rappresentare solo la perfezione e la bellezza. Invece Ribera, rappresentando il ragazzo come un condottiero, un grande personaggio, ha concesso tanta dignità e tanto onore ad un povero storpio.
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    Messaggio  Danila Riello Gio Gen 13, 2011 8:35 pm

    Conosco bene il quadro di Ribera e mi piace tantissimo. Ogni volta che lo osservo i miei occhi si soffermano sul sorriso del ragazzino che nasconde ciò che effettivamente è nonostante la sua disabilità.
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    Messaggio  Tamburrino Rosaria Gio Gen 13, 2011 9:11 pm

    Il quadro di Ribera "la donna barbuta", mi ha suscitato emozioni contrastanti in quanto sono riuscita a cogliere sia la bellezza, sia la mostruosità che la normalità nell'analisi di questo quadro. Inizialmente ero incredula e non riuscivo a capire quale dei due personaggi fosse la donna. Prima che la Professoressa ci dicesse che Ribera si era documentato su questo caso e che quindi si trattasse di un fatto reale, ho pensato ad una esagerazione del pittore e ci ho visto un aspetto mostruoso in quel quadro. Poi la reazione è stata diversa ed ho colto la bellezza di questo quadro rappresentata dall'allattamento, un gesto d'amore che lega la madre al figlio e che è un qualcosa di puramente femminile. Penso che sia voluto dall'autore, sia intenzionale il fatto di rappresentare una danna dall'aspetto di un uomo nell'atto che solo una donna invece può fare cioè allattare.
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    Messaggio  Mercogliano Veronica Gio Gen 13, 2011 9:19 pm

    federica mincione ha scritto:Anche se oggi al corso non siamo riusciti a parlarne, inevitabilmente ho accostato questa immagine (Anita Berber) alla figura della modella Isabelle Caro, morta di anoressia a soli 28anni, il cui corpo nudo e scheletrico è stato utilizzato in molte campagne pubblicitarie per la lotta contro l’anoressia. Vorrei approfittare del riferimento ad Isabelle per parlare proprio di bellezza.
    Oggi la maggior parte delle donne è intrappolata in un desiderio estenuante di perfezione. Questo modello viene costantemente proposto ogni giorno dalla tv, a partire dalle veline fino ad arrivare alle modelle dell’alta moda, tutte rigorosamente alte, magre, dai lineamenti perfetti, capelli e trucco sempre in ordine. Ed è in questo modo che le donne, soprattutto adolescenti, finiscono nel tunnel della depressione e a volte della malattia, per voler inseguire a tutti i costi questo ideale esasperato di perfezione, che tende ad una “bellezza” striminzita e ossuta che in realtà non esiste (a meno che non si parli di una bambinia prima dello sviluppo). Le foto di Olivero Toscani, raffiguranti il corpo malato della modella, che avevano come scopo quello di portare le persone alla nausea e alla non accettazione di un tale ritratto di dolore, sono state invece interpretate da molti erroneamente, come un rischio di emulazione e di contagio dell’anoressia. Questo è sconvolgente dato che il rischio, invece, sta proprio nel continuare a vedere sulle passerelle, sulle pagine dei giornali e in televisione queste donne “stampelle”, che alla fine diventano “donne senza corpo”, che subiscono senza ribellarsi la violenza di un ideale ke le costringe a dimagrimenti drastici, perché il corpo deve quasi scomparire per lasciare visibilità al solo abito indossato. Il mondo della moda fa finta di lottare contro l’anoressia ma anzi la incoraggia senza alcun interesse per la salute delle modelle e delle ragazze che guardano a questi modelli esteteci. Bisognerebbe capire che questa visione della bellezza è sbagliata e vuota, anche se questo è molto difficile dal momento che io stessa sono la prima che si lascia influenzare, certamente non in modo così ossessivo. Purtroppo ammetterlo è difficile, ma se si continua in questa prospettiva, non riuscendo mai ad essere soddisfatte del proprio aspetto fisico, la maggior parte delle donne è destinata all’infelicità.

    Fede è incredibile! Quando la prof ci ha mosrato il quadro della ballerina dipinta da Otto Dix anche io ho ricordato la modella Isabelle Caro che purtroppo ha perso la vita pochi mesi fa.Ma non solo. Quel colore rosso abbinato a quei liniamenti sottili, il viso magro, la bocca che sembrasse racchiudere un'intera vita giunta al capolinea, quegli occhi che esprimevano l'essenza del malessere di una donna... è stato un momento non facile per me mentre lo vedevo perchè mi ha ricordotto ai brutti ricordi di un 2 anni fa (che tu conosci):-(
    E' incredibile come un quadro susciti emozioni cosi' vive e soprattutto che ha il potere di catapultare le persone nel passato(Almeno a me non capita spesso). E' un quadro che naturalmente non mi ha suscitato emozioni positive...anzi...mi ha rattristata.Il pittore voleva trasmettere al pubblico il messaggio della malattia...bene...a me è arrivato! :-(
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    Messaggio  smaldonesimona Gio Gen 13, 2011 9:43 pm

    Anche io ho accostato il ritratto di Anita Berber alla modella Isabelle Caro, che dopo tantissimi anni di lotta si è spenta giovanissima. Ho deciso di inserire un video che è tratto da un'intervista fatta proprio alla modella Caro in occasione della campagna contro la anoressia di Oliviero Toscani. Ci sono delle immagini che lasciano senza parole, ma la cosa che più mi ha sconcertata è che dalle parole di Isabelle traspare la sua voglia di vivere e di amare la vita in modo incondizionato.


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    Messaggio  Mazzola Maria Gio Gen 13, 2011 9:54 pm

    tutto quello che ho visto nel quadro di Ridera non è un "ragazzo zoppo" ma un ragazzo con un sorriso bellissimo!!!!
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    Messaggio  nadia montuori Gio Gen 13, 2011 10:18 pm

    Stamattina in aula mi sono chiesta come viene rappresentata oggi la disabiltà rispetto ai quadri del passato.
    Navigando su internet ho trovato queste mostre fotografiche dedicate proprio alla disabiltà.
    Sicuramente ce ne saranno tante altre, allora come mai stamattina non mi è venuta in mente nemmeno un' immagine?
    Forse perchè queste iniziative restano "nascoste", i media non le pubblicizzano come dovrebbero, troppo occupati a proporre calendari di sex simbol e "icone di bellezza"...

    Purtroppo non so come mettere il video quindi allego i link


    http://arteesalute.blogosfere.it/2008/10/fotografia-e-sport-per-disabili-larte-dellimpossibile.html

    http://www.gazzettadiparma.it/mediagallery/video/16313/ParmAccessibile%3A_mostra_fotografica_sulla_disabilit%26agrave%3B_a_Parma.html
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    Messaggio  nadia montuori Gio Gen 13, 2011 10:29 pm

    Tra i quadri proposti oggi quello che mi ha lasciato più perplessa è "giocatori di Skat" di Otto Dix
    Appena l'immagine è stata proiettata le ho attribuito l'aggettivo "mostruoso"!
    Quei corpi mutilati e sfigurati mi hanno trasmesso un senso di inquietudine e in realtà molti dettagli mi erano anche sfuggiti e sono riuscita a vederli solo dopo gli interventi delle colleghe.
    Non mi ero accorta della mano artificiale che compariva sulla testa di uno dei tre giocatori; non avevo notato che quel tubicino che fuoriusciva dalla tempia dell'altro terminava con una specie di amplificatore.

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    lab. arte e disabilità Empty Re: lab. arte e disabilità

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      La data/ora di oggi è Sab Mag 11, 2024 5:05 am